martedì 26 aprile 2016

25 aprile, ieri un bel corteo a Taranto

Un corteo antagonista che via via si è ingrossato ed ha attraversato buona parte della città, con tanti giovani, lavoratori, donne. Presenti ed organizzatori Comitato di Quartiere, Biblioteca popolare, presenti slai cobas con rappresentanti anche di operai Ilva e migranti, cobas confederazione, compagni di proletari comunisti, compagni della "sinistra", e vari antifascisti. 
Non è stata affatto una "celebrazione", perchè la manifestazione con lo slogan "Ora e sempre Resistenza" è stata contro il fascismo di oggi fatto di attacchi al lavoro, di miseria, di guerre, di razzismo antimmigrati, da parte del governo, del dittatorello Renzi, di Salvini (Salvini a testa in giù ci piaci di più!); per imparare dalle lezioni della Resistenza  e portarle avanti oggi. 
La manifestazione era aperta da giovani, gruppi di ultras ed era forte il senso che la lotta di liberazione a Taranto significa liberazione ed autodeterminazione dai "mostri" che ci opprimono: l'inquinamento delle grandi industrie capitaliste e degli altri poteri forti della città, la Marina, la speculazione, le forze politiche dominanti. Così come era forte l'appello ad avere un senso di appartenenza antifascista in una città in cui vogliono diffondere una ideologia e una cultura che vuole cancellare la Resistenza di ieri e soprattutto l'antifascismo di oggi. 
Proletari comunisti ha portato con forza che la lezione ed esperienza principale di cui riappropriarci e attuare oggi è la via della "guerra di popolo". I partigiani presero le armi per costruire una nuova società libera da guerre, da miseria, sfruttamento, libera dai padroni. Questa via fu allora tradita, ma essa è sempre più valida oggi di fronte al regime di moderno fascismo di padroni, Stato, governo che attaccano lavoro, salute, ambiente, diritto alla casa, fomentano il razzismo e rafforzano i poteri repressivi della polizia...
Nella manifestazione è stata molto presente la denuncia del razzismo e delle politiche antimmigrati che vedono proprio Taranto come uno dei luoghi nevralgici con la recente costruzione dell'hotspot, luogo di respingimento e fabbrica di clandestinità per i migranti. Per questo lo Slai cobas ha portato la proposta di una manifestazione regionale a Taranto per la chiusura dell'hotspot, per la solidarietà, accoglienza e libertà per tutti i migranti.

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