domenica 24 aprile 2016

La Corbelli, le bonifiche le spiega solo al Rotary. Nella realtà, chi le ha viste? Due anni per fare fondamentalmente solo ricognizioni e mappe, come il caso emblematico del Cimitero dimostra

(da Taranto sera) - «Subito dopo la nomina raggiunsi la città. Arrivai di notte. La mattina fui subito sorpresa dai colori di Taranto, dalla luce di Taranto. Dissi a me stessa: devo partire da questa luce per dare una mano a Taranto e ai tarantini con l’uso di buone pratiche».
E’ iniziata così, con un semplice e accorato racconto, la relazione di Vera Corbelli, dal 2014 commissario straordinario per la bonifica, l’ambientalizzazione e la riqualificazione di Taranto...
Da subito si è compreso che occorreva rivolgere l’attenzione all’intera Area Vasta e, dopo le prime ricognizioni e l’acquisizione dei primi documenti, sono stati individuati i più immediati obiettivi sui quali intervenire: l’area portuale (l’unica che aveva già in itinere un progetto dell’Autorità portuale); l’area Pip di Statte, col famoso sito di stoccaggio rifiuti radioattivi della Cemerad; l’area dei Tamburi con il cimitero e lo sconcio di cinque scuole “infrequentabili”; il Mar Piccolo, col suo inquinamento atavico e un previsto dragaggio.
Il primo obiettivo – più sensibile per via dei bambini - è stato quello delle cinque scuole dei Tamburi, che sono state interamente bonificate e recuperate da ogni forma di degrado. Nello stesso quartiere, è stato analizzato il cimitero e si provvederà a bonificare gli spazi di terreno fortemente inquinati per l’adiacenza allo stabilimento siderurgico e per la pratica di rimescolare periodicamente il terreno stesso. Per il porto, con la “locomotiva” Autorità portuale... si sta procedendo con i lavori alla banchina, alla diga foranea e alla bonifica delle aree libere. Per Statte, a parte l’indagine sulle cave riempite di tutto, si attende dal governo il via libera per allontanare da Taranto il pericolo costituito dalla Cemerad e destinare il materiale esistente a uno dei siti deputati alla conservazione delle scorie radioattive. Infine, per Mar Piccolo - definito dalla Corbelli “l’essenza di Taranto” - la prima fondamentale azione fatta è stata quella di bloccare la prevista gara internazionale di dragaggio che avrebbe sconvolto secoli di stratificazioni (e inquinamenti) dei fondali.

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