domenica 29 maggio 2016

Siamo col Giud. Rosati! Commissari e direttori Ilva sono colpevoli! hanno continuato ad inquinare!

Procura e governo Renzi vogliono coprire le pesanti responsabilità degli ex e attuali commissari e direttori dell'Ilva.
Renzi in questo modo consente ai futuri padroni di non applicare neanche l'Aia, così continueranno ad inquinare e non bonificheranno nulla. 

LUNEDI' LO SLAI COBAS SC PRESENTERA' UN NUOVO ESPOSTO, CHE RACCOGLIENDO LE DENUNCE DI OPERAI DELL'ILVA, DIMOSTRA COME NULLA CAMBI IN TERMINI DI RISCHI ALLA SALUTE. 

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(Dalla stampa) - Il giudice delle indagini preliminari di Taranto, Martino Rosati, respinge la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, conferma la nuova indagine sull’Ilva per inquinamento e dispone per il 5 luglio la relativa camera di consiglio. Per getto pericoloso di cose, violazioni ambientali e gestione della discarica rifiuti “Mater Gratiae”, adesso sono indagati l’ex commissario Ilva, Enrico Bondi, uno degli attuali tre commissari, Piero Gnudi, l’ex direttore del siderurgico di Taranto, Antonio Lupoli, e l’attuale Ruggero Cola.
L’inchiesta del gip Rosati prende le mosse dai diversi esposti-denuncia, presentati alla
Procura negli ultimi due anni, e che segnalano ripetuti casi di inquinamento.
Solo che la Procura ritiene di non dover procedere poichè commissari e loro delegati sono “scudati” penalmente da una norma inserita già nella legge 20 di marzo 2015 a proposito dell’Autorizzazione integrata ambientale.

Il gip Rosati, invece, dice che l’esenzione dalle responsabilità vale solo nel caso di «adempimento delle migliori regole preventive» in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale e della salute. Nel caso specifico, rileva il gip, ci sono «inerzia» e inadempienze e «parrebbe che numerose prescrizioni contenute nell’Aia non siano state adempiute nei termini». E quindi, afferma il gip, lo “scudo” giudiziario per commissari e dirigenti non vale.

Sul punto, però, va osservato che il ministero dell’Ambiente, dopo il controllo fatto dall’Ispra, ha dichiarato che l’Ilva ha rispettato il primo step dell’Aia così come stabilito dalla legge: 80% di prescrizioni attuato entro fine luglio 2015 (il restante 20 va adesso ultimato entro giugno 2017). Stesso dato ribadito anche dai commissari in Parlamento, che a marzo scorso hanno consuntivato per l'Aia 847 milioni di euro, a fronte di una previsione di 1,2 miliardi circa, tra risorse spese e impegnate.

Ma il nuovo affondo giudiziario rischia di innestare nuove preoccupazioni sul fronte della cessione dell’Ilva. I potenziali acquirenti marcano molto la necessità di avere ampie garanzie circa l’operazione. In altri termini, temono di ritrovarsi invischiati in qualche nuovo sviluppo giudiziario.

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