giovedì 23 giugno 2016

Asili, il Comune fa il finto tonto per non assumersi responsabilità

Questa mattina, su richiesta dello Slai cobas, vi è stato l’incontro tra le rappresentanti delle lavoratrici degli asili addette alle pulizie e ausiliariato e l’Ass. Ianno, il dirigente Lacatena e la dirigente Zolfarelli.
Le questioni in discussione erano 3:
il nostro netto NO alla chiusura di 2 asili e ai possibili effetti sulle lavoratrici;
la questione del rispetto del CCNL in merito a orari e livelli parametrali;
il problema che le lavoratrici tuttora aspettano il saldo, circa il 30%, dei loro soldi per il rapporto lavorativo con la precedente ditta Thesis.
Sul primo punto, la discussione si è aperta con una inqualificabile ammissione da parte del Comune: loro non si erano proprio posti il problema di quello che sarebbe accaduto alle lavoratrici addette alle pulizie e ausiliariato con la chiusura di due asili! Queste lavoratrici, come si dice, non stavano neanche in calendario...; dopo di che, entrati nel merito, sia assessore che dirigente hanno detto che quasi sicuramente gli asili non chiuderanno, dato l’orientamento in questo senso anche del consiglio comunale. Ma non possiamo esserne certi, in quanto il Comune dovrebbe prendere l’ultima decisione al 2 luglio, alla verifica delle iscrizioni.
Lo Slai cobas ha ribadito con forza che gli asili non devono chiudere! Che siamo per l’incremento del servizio pubblico contro una lenta privatizzazione che peggiorerebbe la situazione di tutti, anche dei bambini e delle famiglie; e che è grave che il Comune invece di migliorare e rendere accessibile un servizio sociale così importante, aumenti le rette, peggiori il servizio, disincentivi le iscrizioni; come è assurdo che a fronte di necessità di incremento di organico per educatrici, cuochi, l’amministrazione risponda: non ci sono fondi...  
Quindi, le lavoratrici continueranno a stare in stato di agitazione finchè non ci sarà la certezza della non chiusura.
Sul secondo punto, abbiamo dovuto sentire mezze parole, silenzi imbarazzati, tentativi di scaricare le responsabilità sulle violazioni contrattuali delle ditte, lì dove, invece, il Comune ha pesanti responsabilità sia in merito all’affidamento di appalti al ribasso, sia per il mancato controllo verso le violazioni fatte delle ditte; si tratta di un menefreghismo, visto che il Comune è da anni che sa benissimo, per tutte le nostre denunce, lotte e incontri, che non vengono rispettati minimi di orario e retribuzioni previste dal CCNL.
Lo Slai cobas ha detto che ora non ci sono più giustificazioni e rinvii. L’Ispettorato del lavoro già da marzo scorso ha riconosciuto queste irregolarità contrattuali e ha diffidato l’amministrazione comunale; l’ultimo consiglio comunale ha poi approvato a maggioranza un OdG che dice al Comune di rispettare i diritti delle lavoratrici.
Su questo, quindi, abbiamo diffidato e fissato un nuovo incontro col Comune perchè proceda alla regolarizzazione entro il mese.
Detto questo, vi è lo scandalo che il Comune aprirà nelle ore pomeridiane 4 asili, con un affidamento a una ditta privata, a cui si vogliono affidare anche i servizi di pulizia e ausiliariato fatti dalle lavoratrici, invece di aumentare l’orario di lavoro e il salario alle stesse.
Infine, sul terzo punto, siamo al “vorrei, ma non posso”. Il Comune ha comunicato che il tentativo di transazione con la ditta Thesis non è andato a buon fine, mentre nel frattempo Equitalia sta facendo azioni di pignoramento su soldi da dare alla ditta.
Siamo di fronte a un Comune che si sceglie ditte bandite, per tagliare i costi e poi lascia nei guai le lavoratrici!
Per tutto questo, le lavoratrici slai cobas, che già hanno avviato da tempo azioni legali, faranno altri passaggi legali, ma anche esposti alla Procura, al Ministero per le procedure, quantomeno equivoche, di affidamento degli appalti e di mancato rispetto delle stesse normative di leggi e contrattuali.
Slai cobas
Vincenza Cavaliere 3208713272
23.6.16

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