TARANTO - A Taranto, la città dell'Ilva, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno scoperto un'organizzazione criminale che aveva ideato un sistema di frode fiscale nel commercio dell'acciaio. Agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione per delinquere l'imprenditore cremonese Luigi Fantini, 81 anni e il ragioniere commercialista tarantino Giuseppe Galantino, 53 anni (per lui anche braccialetto elettronico)... Il raggiro funzionava in questo modo: la Fantini acquistava in nero, pagando in contanti e senza fattura, forniture di prodotti di acciaio da società come Profilmec di Racconigi (Cuneo), Ispadue spa di Sesto al Reghena (Pordenone) e Arvedi di Cremona (una delle società che ha manifestato interesse a rilevare l'Ilva). Poi rivendevano la merce ai clienti finali. Sulla carta però il materiale risultava acquistato da una decine di società cartiere, alcune non operative, altre totalmente inesistenti, che fatturavano simulando operazione di compravendita mai avvenute. Le fatture servivano alla Fantini ad abbattere l'Iva. Alcune di queste società erano di fatto amministrate da Galantino a Taranto...
Fantini così non solo risparmiava sulle tasse, evadendo l'Iva ma riusciva soprattutto ad ottenere prezzi di acquisto e vendita più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato. Il sistema, 'ben collaudatò... ha funzionato dal 2008 al 2014.
...Dall'indagine emerge che pur non vendendo caramelle, ma pesanti prodotti siderurgici come i coils, rotoli di acciaio, la Fantini non ha capannoni né magazzini e neanche dipendenti. Solo tre soci, il titolare, la moglie e la figlia. La sede legale coincide con l'abitazione dell'indagato