domenica 4 settembre 2016

Trivelle: il Consiglio di Stato boccia gli ambientalisti, un precedente pericoloso anche per la Puglia

(Da Sole 24 Ore)
«Sì» agli investimenti Eni di Gela - Il Consiglio di Stato dà via libera alle trivellazioni in mare e sulla terraferma

...con la sentenza del Consiglio di Stato con la quale è stato respinto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, Greenpeace), Legacoop Pesca Sicilia, Touring club italiano e dai Comuni di Ragusa, Santa Croce, Vittoria, Scicli, Palma di Montechiaro, Licata.

Una sentenza che ha confermato la precedente analoga decisione del Tar del Lazio, e segna il definitivo via libera al cosiddetto progetto Off-shore ibleo che prevede, tra le altre cose, l’esplorazione e la trivellazione in mare, la realizzazione della piattaforma Prezioso K, il completamento di sei pozzi individuati nei campi Argo e Cassiopea e di due pozzi esplorativi ribattezzati Centauro 1 e Gemini 1...
Un definitivo via libera al progetto di estrazione di gas che sblocca anche le misure di compensazione calcolate in 32 milioni di euro per il territorio.
Pesanti i rilievi del Consiglio di Stato nei confronti dei ricorrenti (peraltro condannati a pagare le spese). Secondo i magistrati amministrativi «nell’ambito di un atto di appello di circa 40 pagine, i riferimenti critici alla motivazione della sentenza di primo grado sono, salvo qualche rapido passaggio incidentale, quasi del tutto assenti, il che rende l’appello privo dei requisiti della specificità dei motivi richiesto a pena di inammissibilità dall’articolo 101 c.p.a.». Nel merito, poi, i giudici del Consiglio di Stato hanno smontato punto per punto le argomentazioni dei ricorrenti riconoscendo la legittimità delle procedure autorizzative e dell’azione di Eni e Edison (altra azienda interessata a lavorare al largo della Sicilia)...



(I giudici, questa volta, non si sono limitati a respingere il ricorso, ma detto che): leposizioni degli ambientalisti sono infondate. Quei progetti petroliferi rispettano le leggi sull'ambiente...

(E per andare ancora più pesanti - per monito e scoraggiamento ad altri ricorsi - hanno detto anche che) stavolta i Comuni e gli ambientalisti devono pagare le spese di giudizio, tremila euro a ciascuna delle compagnie petrolifere (Eni ed Edison) e mille euro a ciascuno dei ministeri che avevano approvato il progetto (ambiente, Beni culturali, Sviluppo economico e Presidenza del Consiglio).

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