lunedì 24 ottobre 2016

DALL'ASSEMBLEA NAZIONALE PER LA MANIFESTAZIONE DEI MIGRANTI - UN PRIMO REPORT E L'INTERVENTO DA TARANTO

L'assemblea nazionale tenutasi ieri, 23, a Roma delle realtà in lotta per preparare la manifestazione nazionale dei migranti, ha visto una buona partecipazione di varie realtà, dal nord al sud, con il protagonismo dei lavoratori immigrati.
Si sono indicati i punti delle richieste da fare al governo, che rappresentano la situazione dei vari settori di migranti: 
Dalle rivendicazioni portate dai lavoratori  delle campagne in lotta di Foggia, che portando la loro esperienza e volontà di continuare la lotta, chiedono un contratto, condizioni di vita dignitose e umane, e che il governo regolarizzi chi lavora nelle campagne con o senza i documenti;
alle richieste di libertà di movimento collegata a chi è costretto a lavorare nelle campagna (cara-hot spot sono bacini di manodopera a baso costo); 
al diritto ad abitare -residenza - servizi sanitari - no ai ghetti controllati dalla polizia e alla repressione
ai problemi generali dei permessi di soggiorno, dei documenti, e soprattutto del riconoscimento del diritto d'asilo.
Sono intervenuti vari migranti che hanno denunciato come non sia vero che le leggi sono uguali per tutti: noi immigrati siamo vittime di un sistema di leggi che ci fanno vivere da apartheid. Vogliamo il permesso di soggiorno= riconoscimento identità, basta tendopoli del governo e istituzioni locali... 
Hanno denunciato che anche chi ha il contratto di lavoro si vede pagare le ore in meno, poi ci sono le difficoltà ad avere una residenza, non si può pagare affitto. 
Altri hanno attaccato il ruolo di certe associazioni volta a tenere buoni i migranti e a dare una falsa fotografia della realtà.
Vogliono - si è detto - che le prefetture interrompano i fogli di via.
Noi lottiamo per una battaglia per essere tutti umani.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe da Taranto a Bergamo ha portato la voce e le lotte dei migranti, a Taranto dei centro di accoglienza, a Bergamo dei lavoratori della logistica. 

RIPORTIAMO L'INTERVENTO DA TARANTO

Lo Slai cobas per il sindacato di classe e i rappresentanti dei migranti di Taranto sono d'accordo per una mobilitazione unitaria dei migranti delle varie situazioni. Perchè al di là di situazioni diverse (dai migranti che stanno nei centri di accoglienza (o Cie, Cara) e Hotspot, ai migranti che lavorano nelle campagne, ai migranti che da anni risiedono in Italia e che in particolare al nord sono sfruttati nella logistica (o altri settori lavorativi) e/ hanno problema di salario, case, ecc.), tutti sono uniti dall'attacco delle leggi passate e recenti dei governo italiani, come dalla legislazione europea; e tutti vengono attaccati nei diritti fondamentali di vita e umani; verso tutti vengono portate avanti azioni e un clima di razzismo e repressione quando lottano e si organizzano.

Per quanto poi riguarda i migranti nei centri di accoglienza è lo stesso Stato che con le deportazioni dal nord al sud (per es. in questo mesi da Ventimiglia, Como a Taranto) unisce situazioni anche lontane.

Questa mobilitazione è necessaria anche come messaggio verso i lavoratori italiani e altri movimenti sociali di lotta nel nostro paese, perchè per realizzare un'unità di classe contro i comuni nemici è necessaria la voce e l'azione di lotta autonoma dei migranti e delle migranti - cosa che in parte già si realizza in alcune situazioni locali, ma che è bene che abbia forza nazionale. Questa lotta rafforza la battaglia di tutta la classe e delle masse popolari nel nostro paese.

La piattaforma di questa manifestazione è il frutto delle lotte che ha visto in questi anni e mesi i migranti diretti protagonisti.

A Taranto i migranti hanno lottato in varie fasi e spesso, con il sostegno dello Slai cobas sc, hanno strappato dei risultati.
Taranto, per questo, da città in cui unicamente "depositare" i migranti, sta diventando una città e una provincia in cui i migranti si organizzano si ribellano e sono anche d'esempio sia per la determinazione della loro lotta sia per i risultati.
Questo è accaduto anni fa a Manduria (provincia di Taranto), dove grazie alla rivolta di migliaia di Tunisini, rinchiusi in una specie di campo militare di concentramento - una grande rivolta in cui si intrecciò la lotta nostra esterna e la ribellione dei migranti - si riuscì ad ottenere per la prima volta per tutti, indistintamente, un permesso di soggiorno umanitario di 6 mesi e i migranti dal giorno dopo erano liberi di uscire o viaggiare in Italia. 
Questa è accaduto, e sta continuando ad accadere anche in questi giorni, nella città di Taranto, dove circa 150 migranti, con lo Slai cobas sc hanno fatto per tutta un'estate una lunga e dura lotta, e sono riusciti a conquistare i documenti di identità per tutti, mentre in tante altre situazioni della provincia o della regione ancora non li hanno; questo è avvenuto contrastando prima l'azione di sabataggio dell'associazione del centro, e del Comune, l'azione da "ponzio pilato" della prefettura, e poi la repressione della questura. 
Questi migranti sono diventati poi d'esempio ad altri migranti di altri centri, che in questi giorni si stanno mobilitando per i permessi di soggiorno, i documenti, e condizioni dignitose di vita nei centri. 

Ma c'è il grosso problema per tutti del diritto d'asilo, che sempre più si deve scontrare con norme sempre più restrittive, commissioni che ormai fanno fotocopia dei loro dinieghi, con magistrati e avvocati burocrati, ecc.

L'altro grosso problema è la presenza dell'Hotspot a Taranto. Un luogo in cui può succedere di tutto e nessuno deve saper niente, perchè nessuno può accedervi, se non i parlamentari, soprattutto PD - che dicono che va tutto bene. 
Un luogo gestito direttamente da forze militari, con la complicità di un'associazione e del Comune. Noi abbiamo notizie di obbligo alla registrazione portato avanti anche con metodi violenti.
Così come i respingimenti, e le deportazioni, che avvengono sempre nel silenzio in città.

Dobbiamo lottare (indichiamo qui alcune rivendicazioni limitatamente ai migranti che stanno nei centri, mentre per le altre realtà differenti dei migranti, appoggiamo le rivendicazioni che portano avanti) per:

- permessi di soggiorno umanitario per tutti, e documenti di ientità, indipendentemente dal paese di provenienza e dalle ragioni (guerra o miseria, o persecuzione, ecc.) per cui sono in Italia;
- diritto di asilo per tutti - perchè violenza e rischio di vita è anche per fame, persecuzione, discriminazioni (con aumento delle commissioni, un iter speciale e di urgenza nei tribunali)
- nessun respingimento
- libertà di circolazione
- lavoro dignitoso, secondo i contratti collettivi, contro l'ipersfruttamento dei migranti
- assunzione dei migranti che stanno nei centri in attività socialmente utili, retribuite e assicurate, e/o corsi di formazione retribuiti

- NO agli hotspot - ma subito: nessuna imposizione di registrazione, libertà di circolazione; possibilità di accesso per associazioni, sindacati di base, solidali.

Ma per noi in Italia, un paese imperialista, in prima linea nelle guerre per la difesa dei profitti delle multinazionali e per mettere le mani nelle zone strategiche, e responsabile della condizione di miseria delle popolazioni dell'Africa, del medio Oriente, nonchè amico dei peggiori regimi, come l'Egitto, 
essere uniti ai migranti vuol dire soprattutto lottare contro il nostro imperialismo, il nostro Stato, il nostro governo Renzi, le sue leggi, le sue guerre. 

QUESTO E' IL MIGLIOR SOSTEGNO CHE POSSIAMO DARE ALLA LOTTA DEI MIGRANTI!
Questo è l'aiuto che la lotta dei migranti dà alla nostra battaglia per rovesciare i governi imperialisti della guerra, della miseria, della repressione. 


SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto

23 ottobre 2016

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