martedì 24 gennaio 2017

LA CITTA' DEVE SAPERE: qual'è la vera condizione dei migranti

Una folta delegazione di migranti di Paolo VI, Bel Sit e Campo Sofia è tornata a manifestare, presidiare la prefettura questa mattina, in forma pacifica e combattiva.
 
Con striscioni e cartelli hanno rivendicato innanzitutto la revoca del provvedimento di espulsione dal Bel sit per più di una decina di migranti, "colpevoli" solo di aver dimostrato in strada nei pressi del Centro d'accoglienza Bel sit per la mancata corresponsione da diversi mesi del pocket money di 2,50 euro e per la scarsa considerazione delle loro esigenze ad opera
dell'Ass. Salam che gestisce la struttura.
Invece che soluzioni per i loro elementari problemi, espulsione! Una logica inaccettabile, incivile rispetto ad una legge che è forte nei confronti dei migranti e condiscendente invece verso le gravi inosservanze delle associazioni e delle istituzioni nei loro confronti.

Ma sono state proprio le esigenze dei migranti il centro dell'iniziativa di oggi. Sono ormai diverse settimane che i migranti sollecitano una soluzione immediata di problemi vitali, quali la mancanza di acqua, il freddo, il cibo non adeguato, il sovraffollamento, e ancor più la mancata assistenza sanitaria - nelle condizioni in cui si vive, è facile ammalarsi e dovrebbe essere scontato essere curati, invece le carenze su questo sono frequenti e in alcuni casi gravi. C'è voluto nei giorni scorsi che il sindaco in persona si è dovuto occupare della salute di uno di essi. E oggi un migrante è stato lasciato senza medicine nonostante forti dolori al colon.

Questi problemi immediati sono però parte del più generale problema del rispetto del diritto d'asilo che diventa lettera morta, perchè passano
mesi prima che i migranti possano essere convocati dalla Commissione. Commissione a cui spesso i migranti si recano senza la sufficiente assistenza legale e informazione affinchè la loro richiesta venga raccolta.
Alla struttura di Paolo VI dell'Ass. "Noi e Voi" questo sta diventando sempre più inaccettabile. I migranti, un centinaio, stanno lì da mesi con una carta di soggiorno temporanea, senza documenti e senza che nessuno di essi sia stato ancora ascoltato dalla Commissione.

Ma basta lamenti, i migranti ora lottano con
lo Slai cobas sc, in forma collettiva, determinata, organizzata!
Trovano la solidarietà di altri migranti a livello nazionale, che nei giorni scorsi, da Pordenone, Roma, Foggia, Ventimiglia, Napoli, ecc. hanno mandato messaggi di sostegno alla lotta e inviato comunicati alla Prefettura; come di solidali di Taranto: questa mattina erano presenti al presidio anche ex operatori del Centro Bel sit, che mesi fa sono stati licenziati dalla Salam
(forse perchè erano dalla parte dei migranti)

Oggi in prefettura la funzionaria Rucco che ha ricevuto una delegazione di migranti e Slai cobas invece che il viceprefetto Trenaterra, ha comunicato che prefetto e questore stanno attentamente rivedendo il provvedimento di espulsione dal Bel sit.
Noi chiediamo che vengano sentiti i migranti e che esaminino il materiale documentario che anche noi abbiamo a disposizione e che si faccia presto perchè, intanto i migranti colpiti sono in mezzo alla strada, o in alloggi di fortuna di soggetti solidali.

Sugli altri temi posti per l'ennesima volta, questa volta non ci siamo accontentati delle parole di interessamento, abbiamo dato una specie di ultimatum, perchè ci siano soluzioni serie e concrete entro il 6 febbraio. Senza di queste i migranti torneranno a manifestare in massa anche nel quadro di una giornata nazionale sugli stessi problemi che si svolge in tutt'Italia.

Ma è anche necessario informare la città sulla reale situazione dei migranti, perchè la gente di Taranto deve sapere quali sono realmente le condizioni dei migranti, perchè la loro lotta è giusta e legittima e deve ottenere la solidarietà della città.
Dobbiamo combattere ogni forma di razzismo che è un veleno seminato per una guerra tra poveri che rende incivile una società e non deve avvelenare una città come la nostra che ha tanti problemi.
Per questo, in attesa della mobilitazione del 7 febbraio, 
i migranti sabato, 28 febbraio alle ore 18,30 in piazza Immacolata e nella via centrale, informeranno i cittadini.
Invitiamo la stampa, le associazioni, gli antirazzisti ad essere presenti e a dare una mano.

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