domenica 1 gennaio 2017

Migranti, da Taranto a livello nazionale. E' giusto ribellarsi!

L'anno 2016 si è chiuso con l'annuncio di una caccia alle streghe, massicce espulsioni dei migranti "clandestini", l'apertura dei famigerati Cie; a Taranto si è chiuso con i migranti tenuti al freddo nei centri di accoglienza, come quello di Paolo VI di "Noi e Voi" e il campo d'emergenza di Talsano della Salam.
Facciamo sì che il 2017 si apra con la ribellione dei migranti e il rafforzamento della lotta. 
Noi lo faremo, e chiamiamo tutti i migranti di Taranto - che sono tanti - a ribellarsi con coraggio, dentro i Centri verso le associazioni che prendono soldi per garantire condizioni dignitose di vivibilità e non li usano per questo, e fuori dai Centri verso le Istituzioni, Prefettura, Comune, Questura che permettono le illegalità, e sono corresponsabili di questa situazione.
Taranto, nel piano del Ministero Minniti, sarà sicuramente un banco di prova del giro di vite contro i migranti. Continuiamo a fare, invece, di Taranto un esempio della lotta dei migranti, e ora dell'unità di varie realtà dei migranti, con la solidarietà dei lavoratori, precari, disoccupati, come è stato finora con la lotta dei migranti guidata dallo Slai cobas.
Rafforziamo l'unità e la lotta a livello nazionale. 

(Dal blog proletari comunisti) 

MIGRANTI, E' NECESSARIO E GIUSTO RIBELLARSI E LOTTARE!

Il 2016 si è chiuso con il piano del Ministro degli Interni, Minniti, con il capo della Polizia, Gabrielli, di riaprire in ogni regione italiana i famigerati Centri di identificazione ed espulsione (Cie) e di programmare già, "a prescindere", espulsioni fino a 20 mila all’anno. Questo vuol dire, avviare una "caccia alle streghe", che colpirà migliaia e migliaia di migranti, uomini, donne, bambini.
Il previsto censimento capillare dei migranti diventerà sempre più una persecuzione di massa da parte della polizia, con un rafforzamento dei controlli sia da parte delle forze di polizia nazionali che locali; accompagnata da una sorta di invito agli italiani a segnalare "migranti irregolari", a farsi delatori, spie.

Ora, peggio del precedente governo Renzi, abbiamo nell'attuale governo direttamente a presiedere il Ministero degli Interni i Servizi Segreti, attraverso l'uomo dei Servizi segreti, Minniti.
Non è un caso che sia questo Ministero, sfruttando opportunamente e strumentalmente la strage di Berlino e i "successi" (abbastanza equicìvoci) dell'Italia, a muoversi per primo, centrando il nodo attuale della contraddizione dei paesi imperialisti, la questione immigrati.
Questo governo vuole rapidamente portare alle peggiori conseguenze le linee, già proposte dal governo Renzi, di accordi con i regimi reazionari, sanguinari (loro amici, alleati) dei paesi di provenienza dei migranti, per realizzare in ognuno di essi una condizione simili alla Turchia, in cui i migranti sono tenuti in "campi di concentramento", oggetto di repressione, violenze, stupri verso le donne, o ipersfruttati, soprattutto donne e bambini nelle fabbriche dei padroni turchi ed europei.
Minniti porterà il suo piano in Parlamento e poi, dice, comincerà immediatamente una serie di viaggi nei Paesi africani per stilare intese sui rimpatri.
Chi pagherà, poi, tutto questo? Si dice: "Il problema dei costi è rilevante... sono a carico del contribuente italiano".

Ma, nello stesso tempo, tutto questo dimostra che questo nodo è "l'anello debole" dell'imperialismo. 
Esso si aggroviglia nelle sue stesse contraddizioni, sia interimperialiste - tra imperialismo italiano e paesi imperialisti europei, sia con i governi dei paesi Africa, Medio Oriente, ecc. che, come la Turchia, se devono impedire ai migranti di partire pretendono soldi e soldi, riconoscimento di ruoli, sia tra il dire e il fare - rimpatriare i migranti è appunto molto costoso e richiede un impegno non indifferente di forze.

In questo nuovo anno, 2017, deve, invece, essere possibile rendere sempre più questo "anello debole", un anello forte della lotta proletaria e delle masse popolari contro l'imperialismo.
Ad esso può e deve rispondere l'estensione e l'elevamento della lotta dei migranti.
Ma questa lotta è anche nostra.
Dobbiamo far cadere sui piedi del governo, dello Stato, questa pietra che hanno sollevato.
Dobbiamo in questo 2017 rendere pratica agente e unitaria la parola d'ordine:
"E' giusto ribellarsi!".

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