giovedì 13 aprile 2017

Chiudere l'hotspot! - La visita di un parlamentare ai CARA e CIE in Puglia conferma quanto denunciamo fin dal primo giorno

NO al piano Minniti, NO espulsioni!
Permesso di soggiorno e documenti per tutti!
Diritto d'asilo per tutti!
Chiudere gli hotspot!

E' bene che un parlamentare faccia ispezioni e denunci le condizioni in cui i migranti sono costretti nei CARA CIE e hotspot di Puglia, ma occorre di più che un'iniziativa parlamentare per chiudere l'hotspot di Taranto, dove ormai da 5 o 6 mesi non ci sono più sbarchi e lo stesso hotspot è riempito da migranti trasferiti forzosamente, principalmente da Ventimiglia, e poi abbandonati a se stessi, con procedure poco trasparenti e soprattutto con costi che alimentano ulteriormente gli affari si chi specula sulla migrazione, come denunciano le associazioni di difesa dei diritti dei migranti, mentre gli stessi migranti sono lasciati senza documenti né protezione né soldi.

Tra il 10 e l'11 aprile Giuseppe Brescia, parlamentare vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema d’accoglienza, ha svolto delle visite ispettive nell’ex-CARA di Bari e nei CARA e CIE di Brindisi e all’hotspot di Taranto.
Dalle dichiarazioni fatte al termine delle ispezioni:
“Il doppio degli ospiti rispetto al numero di posti disponibili, tempi di permanenza biblici, addirittura
mancanza di servizi essenziali come elettricità o acqua calda (anche d’inverno): questa è l’accoglienza che l’Italia riserva ai migranti nei propri centri di accoglienza. Condizioni di vita impietose che non possono che inasprire inevitabilmente gli animi contribuendo a spiegare alcuni incidenti avvenuti nei centri.”

All ex-CARA di Bari “sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti ... allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi, un numero di posti assolutamente insufficiente rispetto al numero di migranti ospitati”.
 “i bagni sono sporchi  e i moduli abitativi sono fatiscenti e pericolosi e il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso.” 
Al CARA di Brindisi, dove il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti: “Ho trovato allarmante la situazione di una decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, ... ma, senza dubbio, quelli messi peggio sono i migranti trattenuti nei CIE che oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l’assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico.”
Sull’hotspot di Taranto: “Il fenomeno che ha destato maggiormente la nostra preoccupazione è la continua movimentazione di migranti che trovati senza documenti al nord vengono trasferiti nell’hotspot di Taranto dove ricevono un semplice foglio di VIA e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali. Una situazione che si potrebbe risolvere se il Governo decidesse di puntare sul permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro ... Non a caso in una delle nostre ultime interpellanze abbiamo chiesto al Governo di chiudere gli hotspot perché è evidente che il sistema dei ricollocamenti non funzioni come dovrebbe.”

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