giovedì 15 giugno 2017

Boicottiamo il voto anche al ballottaggio - Organizziamoci per la lotta!

L'abbiamo già detto: l'astensionismo è il primo “partito” a Taranto e deve divenire maggioranza assoluta in città al ballottaggio perchè occorre dimostrare che nessuno dei candidati a queste elezioni, né chi vincerà il ballottaggio rappresenta la maggioranza delle masse popolari in questa città.
Oltre l'80% degli operai, dei precari e dei settori sfruttati della città hanno espresso con il non voto la loro protesta e il loro distacco profondo da partiti – partiti travestiti da liste civiche – da padroni e parassiti politici, tra cui il più spudorato è Cito che campa con i soldi pubblici della politica da sempre. Questi partiti, queste liste, i loro esponenti, avranno il Comune ma tutto quello che faranno è chiaro che non è in nostro nome.
Per questo è importante NON VOTARE al ballottaggio.

Noi abbiamo affermato chiaro che non è il voto ma la lotta quello che ci permette di prendere nelle nostre mani i nostri interessi, i nostri bisogni e il nostro futuro, e la lotta va organizzata sui posti di lavoro, nei quartieri, nelle piazze.
In questa città noi abbiamo questa possibilità, perchè abbiamo un'organizzazione sindacale autorganizzata e di classe che da sempre sviluppa le lotte dure per il lavoro, contro la precarietà, con le lavoratrici, le donne sempre in prima fila, contro i soprusi, le violenze contro i lavoratori, i giovani, gli immigrati, le donne; un'organizzazione che non ha paura di nulla e che non esita a bloccare strade, occupare edifici istituzionali, scioperare ad oltranza, contestare il governo, come è stato quando è venuto Renzi, dare battaglia in Tribunale contro i padroni assassini e contro ogni tipo di padrone grande e piccolo.
Circa 100 sono gli operai Ilva, i lavoratori del cimitero, i familiari e gli abitanti di Tamburi, Paolo VI che sono parte civile al processo contro Riva e i suoi complici; padroni che abbiamo fatto condannare in altri processi.
E sono queste lotte dei lavoratori, lavoratrici autorganizzate che domandano la raccolta differenziata porta a porta, le bonifiche, il risanamento dei quartieri, trasporti, asili, scuole pulite, sicure, efficienti, accoglienza e solidarietà con i migranti, che devono divenire una parte importante della città e della nostra gioventù, lottando insieme contro i luridi razzisti, i ricchi, le persone cosiddette “per bene”, ecc.
Perchè ci sia un livello di civiltà, di benessere e un clima combattivo, fiducioso.

Tutto questo è la vera città che non vota e che si contrappone a chi usa il voto per arricchirsi sulla nostra pelle e sui bisogni della gente e, quello che è più brutto, speculando sui migranti.

Quindi, BOICOTTIAMO IL VOTO, ORGANIZZIAMOCI, PER STRAPPARE CON LA LOTTA QUELLO CHE IL POTERE E QUESTO TIPO DI ELEZIONI CI NEGANO.
Noi vogliamo davvero il potere al popolo, e intendiamo per popolo la maggioranza che lavora, è sfruttata ed è senza lavoro e consideriamo nemici del popolo tutti gli altri.

L'esito delle elezioni ci incoraggia, il fallimento dei partiti e delle liste, anche quelle che pretendevano di essere dalla parte del popolo, deve far cadere le illusioni elettorali e incoraggiarci sulla via della lotta.

Con la forza unitaria di operai che ora vogliono licenziare e delle masse popolari, a partire da quelle dei quartieri inquinati che ricevono con la svendita dell'Ilva un ennesimo calcio in bocca dal governo e dai padroni, dobbiamo affrontare insieme la questione Ilva, salvando salute, industria nelle mani degli operai, lavoro, sicurezza - e possiamo vincere questa battaglia. Se ci organizziamo dal basso, senza i sindacati venduti, i traffichini e gli speculatori, possiamo realizzare uno sciopero generale, un blocco generale per rovesciare i piani del governo sull'Ilva e aprire la strada a un futuro diverso per noi, le nuove generazioni.

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