sabato 29 luglio 2017

Il teatrino delle Istituzioni e la grave condizione di disoccupati e lavoratori in questa città

Mentre il teatrino delle Istituzioni è occupato dalle vicende, ora farsesche, poi tragiche, della nuova giunta in formazione intorno al nuovo Sindaco, nessuno pensa alle masse povere di questa città.
I disoccupati stanno passando un'estate nera, tra cercare ogni giorno di “sbattersi” e arrangiarsi e dover assistere al canto sulla Taranto che rinasce mentre la povertà aumenta e tanti di loro sono costretti dalla spirale del reddito a cercare il reddito in ogni modo.
Il lavoro non è mai una priorità per nessuno. Solo lo Slai cobas per il sindacato di classe ha organizzato i disoccupati in questa città e solo l'autorganizzazione di massa con lo Slai cobas è l'arma di lotta per il lavoro, quello vero, quello stabile e sicuro, legato alla rivendicazione del salario garantito - altro che la farsa del “reddito di cittadinanza” di Emiliano e soci - un elemosina per pochi data anche a condizioni ricattatorie.

Ancora più drammatica si fa la condizione dei lavoratori precari degli appalti comunali e delle partecipate. Anche in questi giorni si vedono ulteriormente precarizzati, ridotti diritti e stabilità lavorativa, da quelli della Pasquinelli/Amiu a quelli delle pulizie Amat, trattati come pacchi postali e rifiuti sociali, a cui si possono ridurre ulteriormente le poche ore di lavoro, i quattro soldi che guadagnano e imporre condizioni di lavoro incivili, con operai della Pasquinelli costretto anche ad andare al pronto soccorso per controllare le sostanze che respirano e operai delle pulizie Amat a cui si chiede di lavorare di più con meno ore e meno salari.
Invece che raccolta differenziata e pulman efficienti e puliti, rifiuti in mezzo alla strada e “carri bestiame”.
Questi operai e lavoratori sono al centro di incontri, di burocrati ben pagati e sindacalisti in maggioranza venduti, che si susseguono senza però alcuna soluzione.
Anche tra questi lavoratori è lo Slai cobas per il sindacato di classe l'unica arma, infaticabile e sempre disponibile per tutelarne lavoro, orari, salari, salute e condizioni di lavoro; ma soprattutto per garantirne la dignità di fronte all'indegno interesse, logica e gestione che caratterizza Istituzioni, Partecipate, padroncini, cooperative.

Anche in agosto questi lavoratori resistono e si autorganizzano, e se saranno tenaci, faranno seguire all'estate calda di temperatura un autunno rovente di ribellione e lotta.

Tutto questo nello scenario della “madre di tutte le guerre” che si combatte e che sarà necessario combattere realmente all'Ilva, nei quartieri inquinati e in tutta la città.
Su questo lo Slai cobas lavora per costruire l'assemblea operai-abitanti dei quartieri autonoma, fuori dal sindacalismo complice e dai sindacalisti di base di piccolo cabotaggio; per costruire la forza necessaria per rovesciare lo stato di cose esistente.

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