martedì 11 luglio 2017

Lavoratori Pasquinelli - La Ugl vuole "soluzioni alternative per gli esuberi" - Lo Slai cobas si batte e si batterà per il lavoro per tutti senza distinzione!

Il verbale ufficiale chiarisce senza ombra di dubbio che lo Slai cobas si batte per la continuità lavorativa (senza neanche un giorno di sospensione) di tutti e 23 lavoratori della Pasquinelli, mentre Ugl (e Uil) parla di "soluzioni alternative", perchè 14 lavoratori sarebbero garantiti e 9 invece sarebbero esuberi. Riportiamo sotto le parti più significative
La Ugl va oltre la stessa Amiu, distinguendo la sorte dei 23 lavoratori tra 14 e 9... 

L'Amiu in tutti gli incontri di quest'anno ha sì parlato che con l'impianto automatizzato il numero dei lavoratori diventava eccessivo, ma non ha indicato affatto numeri! La stessa Amiu nell'ultima gara d'appalto ha allegato l'elenco di 23 lavoratori, senza fare alcuna distinzione.
Continuare invece a sottolineare una presunta distinzione tra 14 e 9 esuberi, a chiedere "soluzioni alternative, sostegno al reddito" (cig, corsi di formazione) che di fatto sono in alternativa alla continuità lavorativa, vuol dire consegnare su un piatto d'argento a Amiu e Comune la possibilità di liberarsi di lavoratori, che hanno sempre lavorato insieme e che sono assolutamente necessari.

Lo Slai cobas è quindi nettamente contrario a cigo, formazione che non sia in corso di lavoro. 
Lo Slai cobas poi è anche nettamente contrario alla richiesta dell'Ugl di impiegare i lavoratori della Pasquinelli anche per la bonifiche dell'amianto quando esso si trova sul nastro. Si tratta infatti un lavoro altamente pericoloso. Per la rimozione dell'amianto non basta che i lavoratori la sappiano fare, ma ci vuole una ditta specializzata che ha tutti i mezzi e i DPI necessari.
Poi sarebbe doppio lavoro e stessa retribuzione – Ma ci stiamo prendendo in giro?

DAL VERBALE DELLA TASK FORCE:
 

Dall'intervento della Regione: "...In merito alla questione della “clausola di salvaguardia” per le 23 unità assunte a Tempo Indeterminato dalla società KRATOS, le OO.SS. Presenti, ad esclusione dello Slai cobas, ritengono superato il problema della mancata indicazione espressa della stessa, in quanto comunque è allegato, alla Gara pubblicata, l’elenco dettagliato di tutti e ventitre i lavoratori; lo Slai cobas (invece) chiede una verifica urgente con l'Amiu, prima dell'affidamento del servizio alla nuova ditta, affinchè venga indicata formalmente la sussistenza della clausola di salvaguardia per i 23 lavoratori il cui elenco.

"...Inoltre, in seguito alla ristrutturazione dell’impianto, l’A.M.I.U. S.p.A. ha già dichiarato che il
numero complessivo delle unità lavoro necessarie per il servizio sullo stesso impianto, si ridurrà da 23 a 14 unità e pertanto vi saranno 9 esuberi. Le OO.SS., ad esclusione dello Slai cobas sc, ritengono necessario affrontare sia il problema del “fermo impianto”, che quello del probabile esubero già dichiarato di 9 unità; lo Slai cobas riafferma che anche per il futuro si deve trattare per la continuità lavorativa di tutti e 23 lavoratori, senza alcuna distinzione di soluzioni o tempi.


Dall'intervento dello SLAI COBAS: "Ritiene che sia doverosa una internalizzazione immediata delle 23 unità lavoro direttamente nella società partecipata A.M.I.U. S.p.A., avendo i lavoratori maturato un diritto in tal senso ed essendo tale soluzione la più economica anche per il Comune di Taranto, in quanto non sarebbe più necessario predisporre gare che, oltre al costo incomprimibile del lavoro, individuino componenti economiche accessorie per la remunerazione dell’attività di impresa. Il problema dell’esubero non ci sarebbe se, indipendentemente dalla ristrutturazione funzionale dell’impianto “PASQUINELLI”, il Comune e la società di nettezza urbana provvedessero a far partire, anche nelle zone di Tamburi e Paolo VI°, le programmate attività di raccolta differenziata dei rifiuti, che avrebbe l'effetto dell'assorbimento di tutte le unità in presunto esubero. Non si ritiene favorevole ad accettare sindacalmente alcuna ipotesi di sospensione di rapporto durante il rifacimento dell’impianto, né nel passaggio nuovamente presso Amiu una volta terminata l'automazione dell'impianto, né tantomeno alcuna rinuncia da parte dei lavoratori in termini di contratto, orari e/o diritti economici in BP; ribadisce che la formazione eventuale per operare su un nuovo impianto
automatizzato deve essere fatta in job, respingendo ogni soluzione di sospensione della continuità lavorativa e di legare formazione a periodo di cig.


Dall'intervento del Ugl: "...formare gli stessi 23 Lavoratori anche per gli interventi di bonifica..."
"...si rende disponibile a soluzioni alternative"

Dalle conclusioni della regione: "Infine le OO.SS, ad esclusione dello Slai cobas, richiedono alla Regione Puglia di verificare l’esistenza di qualsiasi forma di sostegno al reddito che possa interessare i lavoratori durante i periodi di “fermo impianto” ovvero di riqualificazione. Lo Slai cobas sc, come già ribadito nell'intervento, chiede la continuità lavorativa nel periodo di fermo impianto della Pasquinelli, attraverso la clausola sociale.

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