giovedì 3 agosto 2017

SULLA NUOVA GIUNTA - 1° parte

Avevamo scritto prima delle elezioni e prima del ballottaggio che la maggioranza proletaria e popolare di questa città non avrebbe votato per questo sindaco e per questo consiglio comunale. I voti, o meglio, i non voti reali, ci hanno dato ragione. 

Questa è la prima questione da affermare. Questo Sindaco, questa Giunta, ma anche questo consiglio comunale non ci rappresenta né rappresenta la maggioranza.
Da questo discende una prima scelta netta e chiara che proponiamo: opposizione, generale e particolare, a questa Giunta, a questo Sindaco, non considerare nessuno dei consiglieri presenti nella nuova amministrazione comunale come nostro alleato, interlocutore e, quindi, occorre che la maggioranza delle masse popolari di Taranto facciano sentire la loro voce, la loro protesta, la loro lotta e in questa voce, protesta e lotta organizzarsi per rivendicare un altro potere, un potere popolare che corrisponda anche ai numeri reali in questa città.

Non li abbiamo votati, non sono stati votati, non per disinteresse ma per l'interesse delle masse reali; non li abbiamo votati perchè non li abbiamo considerati capaci di risolvere i nostri problemi quotidiani e il nostro futuro.
Le elezioni sono finite ma la lotta per i nostri bisogni e per un cambiamento sociale e di potere è appena cominciata.

In questa situazione va poi detta un'altra verità che la stampa asservita al Palazzo non dice. Il Sindaco Melucci è il Sindaco meno votato della storia di Taranto; è espressione di un gruppo di potere politico ed economico, minoritario; e quindi questo vuol dire che anche tutti coloro che hanno votato in queste elezioni, sbagliando secondo noi, non sono rappresentati da questo Sindaco e da questa Giunta. E quindi perfino chi ha votato, se è coerente con le cose per cui ha cercato di votare, dovrebbe essere all'opposizione di questo Sindaco e questa Giunta ultraminoritari, e questa opposizione si dovrebbe far sentire, non certo in nome di partiti e liste ancora più minoritarie e squalificate e sputtanate di Melucci - vedi Baldassari, Cito, ecc., ma in nome delle aspirazioni e interessi sociali della città.

Nell'invitare a non votare avevamo scritto: “Partiti, liste, candidati hanno tutti un solo interesse, quello di occupare incarichi e poltrone o quello di ottenere comunque favori, vantaggi, privilegi, ove non occupassero poltrone importanti”. Erano appena finite le elezioni e tutto questo è apparso alla luce del sole. Candidati e liste che avevano sbraitato sui giornali e televisioni contro Melucci, sono saliti subito sul carro del vincitore; già la notte li abbiamo visti esultare sulle foto e sui giornali come se avessero vinto loro e non fossero l'ennesima espressione dell'indegna corsa alle poltrone e ai favori personali.

Un'intera lista, quella di Bitetti, espressione significativa della vecchia amministrazione ma anche degli interessi trasversali che hanno legato l'amministrazione comunale e quella provinciale, una lista nata per l'espulsione dal PD, è diventata la prima a salire sul carro per chiedere “poltrone, poltrone, poltrone” di qualsiasi tipo, e quando non le hanno ottenute, hanno cominciato a gridare: “azzerare, azzerare, azzerare”, e a questo punto Melucci ne ha prontamente raccolto le istanze para-ricattatorie, cominciando a dare “soddisfazione”.

Che dire poi della vergognosa attitudine del Giud. Sebastio, su cui avevamo già scritto durante le elezioni alcune cose, vedendo meriti e demeriti (rimandiamo alla nota) ma che non pensavamo così pronto al “salto della quaglia”. Prima in spregio ai suoi elettori e a buona parte delle liste che lo hanno sostenuto, ha appoggiato nel ballottaggio Melucci per ottenerne, comunque la si possa declamare, una poltrona importante, quella del Presidente del consiglio comunale, di “garanzia”; poi quando è scoppiata la guerra tra bande, soprattutto nel PD e nei sostenitori di Melucci, da cui è uscito, per così dire, “vincente” Lonoce, neopresidente del Consiglio comunale, ma non più potente assessore e vicesindaco, collettore di affari e clientele, ci ritroviamo Sebastio assessore “all'aria fritta”. E travestire tutto questo di “cultura, legalità” è un insulto all'intelligenza oltre che agli interessi delle masse di questa città.

Appena c'è stata da fare la Giunta, sono venuti alla luce quelli che hanno realmente eletto Melucci, con buona pace di quegli elettori che in buona fede lo hanno votato e i cui esponenti più negativi sono quelli che si pensano ancora di “sinistra” o rappresentanti dei cosiddetti “interessi popolari” in Consiglio e in Giunta.
Melucci non è mai stato di sinistra e mai lo sarà. Melucci è il figlio ripulito di esponenti democristiani di questa città che hanno costituito sempre il bubbone clientelare dell'amministrazione del sottogoverno. Un imprenditore sulle cui attività bisognerà anche tornare... cos'è in realtà la “Ionian Shipping Consortium” che passa disinvoltamente dal giovane imprenditore al vecchio politicante PD che praticamente non ha mai lavorato in vita sua, come amministratore delegato?

Ma dietro Melucci c'è Emiliano, in maniera fin troppo spudorata. Ed Emiliano, che si presenta come nume tutelare di questa città e non demagogo “arruffa popolo” dentro la guerra personale nel PD, è davvero poco credibile. Onestamente non c'era ma stato, anche questa è una novità, con tutto il male che si può dire dei Sindaci che hanno preceduto Melucci, un Sindaco così insediato quasi direttamente dal Presidente della Regione, che usasse il potere personale come presidente della Regione per imporlo ai diversi partiti e gruppi di maggioranza, e che poi, appena eletto, non solo lo vantasse come suo risultato, ma lo circondasse immediatamente di suoi tecnici, di fatto i reali amministratori. Non è un problema di campanilismo, ma un problema di cosa si intende per politica, democrazia, amministrazione.
Questa è quasi un'esplicita conferma di quello che abbiamo detto durante tutta la campagna elettorale: “ le elezioni, in questo sistema, in questa politica non sono una scelta democratica, né servono a scegliere alcunchè, se non ad insediare il “comitato d'affari” di turno che serve ai padroni e alla classe dominante di questo paese.

E parliamo appunto dei padroni. Confindustria, Confcommercio, Ordini professionali di vario ordine e tipo sono subito accorsi a celebrare il neo Sindaco, e il neo Sindaco dopo aver promesso il suo fedele servizio, travestito da “interesse della città” ha subito fatto la sua scelta sulla questione più importante dei padroni in questa città, il passaggio dell'Ilva alla Mittal. Con buona pace dei sindacati confederali, i cui apparati più o meno hanno sostenuto tiepidamente le elezione di questo Sindaco, ha, infatti, incontrato in pompa magna Mittal e non si è presentato, seppur invitato, all'assemblea del Consiglio di fabbrica del 26 luglio.

Questo coacervo di interessi produce alla fine una Giunta composta da tecnici venuti non si sa come e perchè, o meglio, sapendo bene il come e perchè. Una Giunta che non coincide in nessuna misura non solo con gli interessi delle masse popolari della città, che in larga maggioranza non ha votato, non solo di coloro che hanno votato sperando in una Giunta che esprimesse le persone che avevano votato, ma perfino dello stretto entourage di Melucci, che al dunque si sono visti penalizzati dall'arrivo dei cosiddetti “tecnici” - sulla cui biografia torneremo in seguito.
Quindi un Sindaco e una Giunta nelle mani sostanzialmente di soggetti che nessuno conosce, nessuno ha eletto, e nessuno sa quali sono i loro programmi, interessi.
I tecnici non sono una novità assoluta nelle amministrazioni, anche i Sindaci precedenti, quando non riuscivano a trovare l'accordo con i loro consiglieri, si inventavano i tecnici, il cui operato, tutti alla luce dei fatti e in tutti i campi, nelle precedenti amministrazioni, sono stati considerati alla fine inutili o dannosi, ma non si era mai arrivati ad una Giunta tecnica dal primo giorno.

I giornali per salire sul carro del vincitore danno spazio alle lamentele di piccolo cabotaggio dei “cerca poltrone” rimasti fuori e nello stesso tempo, per far vedere che sono seri e responsabili, dichiarano di aspettare la Giunta alla prova dei fatti, come se tutti quelli che stiamo denunciando su elezioni, formazione della Giunta, “guerre tra bande” non siano già fatti.
A questi fatti corrisponderanno altri fatti e la stessa stampa/Tv ufficiale locale, Baldacconi in testa, si adopererà per spiegarci che i “fatti devono essere verificati”, ecc. ecc.

Chi ha cuore gli interessi dei proletari, delle masse povere di questa città non deve attendere passivamente i fatti. Per gli interessi, natura e composizione che esprime questa Giunta, i fatti non possono essere che peggiori di quelli del passato su tutte le questioni gravi ed urgenti della città, prima di tutto il lavoro, la precarietà, la salute, il salario insufficiente e il peggioramento costante e più costoso di sanità, case, scuole, trasporti, tasse, ecc.

Questa Giunta dimostra in concreto che non c'è alternativa, la lotta e non il voto, l'autorganizzazione di classe e di massa, sono le uniche principali armi che abbiamo nelle nostre mani e che richiedono il nuovo potere, radicato sui posti di lavoro, nei quartieri, in tutti gli ambienti dove si affermano gli interessi dei padroni e si negano i diritti alle masse.

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