Avviare un confronto con tutti i soggetti che hanno presentato le osservazioni sulla nuova Aia per l’Ilva attraverso una conferenza di servizi necessaria a cambiare rotta e salvaguardare realmente salute, ambiente e lavoro“. È questa la nuova richiesta avanzata al Ministero dell’Ambiente da Fiom e Cgil di Taranto, che ritengono “indispensabile rendere vincolante il piano ambientale alle risultanze della Valutazione del danno sanitario effettuata in conformità alla legge regionale n. 21 del 24 luglio 2012, al fine di analizzare nell’immediato eventuali criticità emerse ed effettuare le necessarie modifiche al piano ambientale“.Le due organizzazioni sindacali chiedono inoltre “che siano ridotti i tempi previsti per il completamento delle attività di bonifica amianto e la presentazione del piano di smaltimento di amianto del sito, in considerazione anche della concreta possibilità di rinvenire materiali contenenti amianto durante le attività manutentive e/o di demolizione di impianti“. Fiom e CGIL lo scorso 5 settembre hanno inoltrato al Ministero dell’Ambiente le osservazioni inerenti le modifiche presentate da AM InvestCO per la nuova procedura autorizzativa del piano ambientale, che dovrà concludersi entro il 30 settembre 2017 con la pubblicazione del DPCM. La nuova Aia, si osserva, farà slittare “ancora una volta il termine ultimo per l’attuazione delle prescrizioni, prevedendo il completamento del piano ambientale nel 2023, a distanza quindi di 11 anni dal sequestro preventivo dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto“.