venerdì 13 ottobre 2017

Su Ilva Landini (Cgil) non convince affatto

"Landini invita il governo a «non fare il gioco delle tre carte»: «Conosceva benissimo – attacca – cosa stava proponendo Mittal visto che la proposta che ci ha girato Am Investco era firmata dai tre Commissari straordinari nominati dall’esecutivo, e cioè licenziamenti e riassunzioni secondo il Jobs Act senza quindi l’articolo 18».... 
Ma se i sindacati (ed è proprio così) sapevano già prima il piano di ArcelorMittal, perchè non hanno subito chiamato gli operai a scioperare? Anche loro hanno aspettato il Tavolo, e prima avevano accettato il rinvio dell'incontro a Roma...

Landini torna a ribadire: "è ora di entrare con denaro pubblico, attraverso Cassa depositi e prestiti, nella proprietà del gruppo, in modo che lo Stato possa fare da garanzia..."
Questa proposta presentata come "di garanzia" di fatto è un favore ad ArcelorMittal che invece di uscire lui altri soldi per garantire occupazione per tutti e continuità contrattuale, può rimandare alla Cdp la questione fondi. Fermo restando che finora lo Stato non è stato affatto una garanzia per i lavoratori, ma solo per i padroni con ben 11 decreti.
 
Infine, sull’annullamento del tavolo sull’Ilva, Landini dice: «Le condizioni non le cambi senza mobilitazione – dice alla platea delle tute blu riunita a Roma..." 
Allora, perchè neanche la Cgil parla di riprendere subito lo sciopero, la lotta? 
Landini fa demagogia sulla stampa e ai convegni e fa il pompiere verso i lavoratori, una buona parte dei quali vorrebbe continuare la mobilitazione. 

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