mercoledì 1 novembre 2017

All'Ilva di Genova la Fiom, in contrasto con la Fiom nazionale, non si fida di Roma e si dice pronta a riprendere la lotta, bloccando fabbrica e città

Ilva, la trattativa riparte dai 4mila esuberi. Fiom di Genova isolata: "Pronti alla lotta"

di Fabio Canessa
martedì 31 ottobre 2017
GENOVA -  ...si spacca per la prima volta il fronte sindacale. Mano tesa da Fim-Cisl e Uilm (sulla trattativa a Roma), mentre la Fiom genovese si dice "pronta a tornare in piazza", una posizione molto più dura di quella assunta dal direttivo nazionale.
Mentre, infatti, la "Fiom nazionale, come anche le altre sigle, prende atto che la procedura di cessione "ex art. 47" è stata "congelata" e puntualizza comunque che il negoziato deve partire "da esuberi zero", la segreteria genovese della Fiom, che non era presente all'incontro, va avanti col braccio di ferro... Posizione non del tutto condivisa con la leader nazionale Francesca Re David, che dice:"A questo punto, considerate le implicazioni sulla vertenza Ilva, ci riserveremo di fare le nostre valutazioni. Il nostro compito non è solo ridurre il danno dentro un recinto già delineato"
Insomma, i metalmeccanici della Cgil potrebbero scioperare e bloccare ancora una volta la città. Perché quella lettera datata 6 ottobre, in cui si dice che a Cornigliano ci saranno 600 esuberi, secondo loro non è mai stata stracciata per davvero. Roma, in effetti, non ha ancora chiarito se considera validi i patti firmati nel 2005, una precisazione chiesta in coro da tutte le istituzioni che li avevano sottoscritti. L'aut aut scade alla fine di questa settimana: "Se arriva la convocazione del tavolo su Genova, allora ci fermiamo - spiega ancora Manganaro - altrimenti noi torniamo in piazza. L'atteggiamento del Governo è irriguardoso, così non si può andare avanti"...

Aria più tranquilla in casa Fim-Cisl, dove invece si giudica positivamente la ripresa della trattativa. Il sindacato guidato a Genova da Alessandro Vella sostiene che ci sia spazio per trattare sugli esuberi previsti a Cornigliano, cosa su cui la Fiom nutre molti più dubbi. "Con spirito proficuo e costruttivo, ora lavoriamo sul metodo, scomponendo l’azienda per ogni area per fare un ragionamento di merito e su ogni area affrontare i temi che prevedono il vostro piano industriale su occupazione, investimenti e ambiente e le nostre controdeduzioni", scrive il segretario nazionale Bentivogli.
Cauto l'atteggiamento della Uilm. "Se son rose fioriranno e questo lo vedremo negli incontri successivi - dice il segretario genovese Antonio Apa - Tutti i lavoratori devono essere dipendenti Mittal e dimostreremo nei confronti programmati l’incongruità del piano industriale rispetto agli organici reparto per reparto. Su Genova abbiamo rimarcato l’attuazione del’accordo di programma e l’uso delle aree in termini industriali".
ArcelorMittal in una nota "ha confermato i suoi impegni ad occupare almeno 10.000 addetti" e ha "riconosciuto l'attuale struttura salariale di Ilva, specificatamente nelle parti fisse e variabili e si è impegnata a rispecchiarla nella sua offerta relativa all'occupazione". ArcelorMittal si è anche "impegnata a riconoscere l'anzianità di servizio in Ilva e si è detta aperta a discutere il possibile riconoscimento dei contratti esistenti e dei relativi diritti".

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