giovedì 16 novembre 2017

GIOVEDI' ROSSI - LA FORMAZIONE OPERAIA AL SERVIZIO DELLA AUTONOMIA POLITICA DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI

Nel centenario della Rivoluzione d'Ottobre abbiamo affermato che i proletari hanno bisogno di una rivoluzione come quella dell'ottobre del 17, adeguata ai tempi di oggi, e che per questo serve un partito del proletariato di tipo nuovo,  per rovesciare il potere borghese esistente e trasformare i loro bi/sogni in realtà, con il nuovo potere operaio nelle loro mani.
Il ciclo della formazione ha avuto lo scopo di fornire ai proletari gli strumenti per conoscere e per comprendere come questo partito debba ispirarsi alle idee e alle concezioni teoriche politiche e pratiche di Lenin.
Per questo concludiamo questo ultimo ciclo di FO sulla Rivoluzione d'Ottobre con l'appello degli operai di Bergamo agli operai, alle sue avanguardie più coscienti, alla costruzione dei circoli proletari comunisti. 

Riprenderemo la Formazione Operaia settimanale nell'anno nuovo, dalla seconda metà di gennaio 2018

 

Per la costruzione dei circoli proletari comunisti
per il Partito comunista rivoluzionario

100 anni fa gli operai armati e guidati dal Partito Comunista di Lenin fecero la rivoluzione in Russia e conquistarono il potere, sostituendo allo Stato dei padroni di quel tempo uno Stato nelle mani degli operai, dei contadini e delle masse popolari.
Questo Stato, sin dai primi giorni in cui ebbe il potere, mise fine alla guerra che i paesi imperialisti stavano facendo e che provocava milioni di morti e distruzioni; assegnò la terra ai contadini togliendola ai grandi proprietari terrieri che li facevano morire di fame e li trattavano come schiavi; e stabilì il controllo operaio sulla produzione, le fabbriche dovevano essere di chi lavora e la produzione doveva servire per migliorare la vita del popolo e non per ingrassare i padroni, i banchieri, i politici parassiti al loro servizio, mentre gli operai sono sfruttati fino a lasciare la vita e la salute sul lavoro.

La Rivoluzione d’Ottobre ha dimostrato che con uno Stato nelle mani dei lavoratori in poco tempo si può porre rimedio alla disoccupazione, alla mancanza di soldi necessari per vivere e si può dare un futuro reale alle nuove generazioni. 
Anche oggi non possiamo continuare a difendere quel poco che abbiamo e che ogni volta ci viene messo in discussione, non possiamo consumare tutta la nostra vita lavorando per i padroni e per i governi e lo Stato dei padroni e trovarci alla fine più miseri di prima. Per mettere fine a tutto questo non basta la lotta di tutti i giorni che già i lavoratori, le masse popolari fanno, ma serve la politica operaia e la lotta politica rivoluzionaria.

La rivoluzione ha bisogno ieri come oggi dell’organizzazione rivoluzionaria d’avanguardia e di
massa dei proletari e delle masse popolari. I padroni e il loro Stato potentemente armati, centralizzati e organizzati fanno di tutto per difendere il loro potere, i loro profitti, le loro ricchezze e sono pronti a rendere sempre più aperta la loro dittatura, il loro fascismo, pur di impedire che la ribellione dei proletari e delle masse possa mettere in discussione la loro società.

Per fare la rivoluzione è necessario un partito rivoluzionario, è necessario che tutte le organizzazioni formate e nate dai lavoratori, prima di tutto il sindacato, siano nelle mani dei lavoratori, lottino per gli interessi effettivi dei lavoratori e non dei sindacalisti e politici corrotti; è necessario un fronte unito di operai, studenti, intellettuali, donne, masse popolari perchè la lotta rivoluzionaria per vincere deve farla la maggioranza del popolo e non un piccolo gruppo; è necessario che le lotte servano a far crescere la coscienza, l’unità e l’organizzazione combattente delle masse, perchè serve un ‘esercito proletario‘ per spezzare la macchina militare dello Stato dei padroni. 

Come ci insegna Marx la classe operaia “possiede un elemento di successo: il numero; ma il numero non pesa sulla bilancia se non quando è unito in collettività ed è guidato dalla conoscenza”.
Senza un proletariato organizzato, soprattutto nella sua massima espressione, il partito della rivoluzione, non solo non è possibile per le masse cambiare la propria condizione, ma si lascia spazio alle forze più reazionarie della borghesia, alle forze apertamente fasciste che si mettono a disposizione della borghesia per continuare a garantire i propri interessi e un sistema incancrenito che distrugge quotidianamente uomini e cose.

Nelle fabbriche italiane come la FIAT – oggi FCA - di Marchionne avanza e si consolida il moderno fascismo padronale che cancella diritti, organizzazione sindacale di classe, e rende sempre più in maniera ostentata l’operaio una appendice della macchina del profitto del capitale.
In ogni fabbrica grande e piccola, nei settori della logistica, nelle campagne sono concentrati una massa di nuovi operai immigrati contro cui padroni governo e Stato conducono una quotidiana guerra di classe di bassa intensità o dispiegata.
In fabbriche come l’Ilva di Taranto il capitale è arrivato alla punta più estrema della sua logica di distruzione di vite operaie e salute e vita nei territori operai mostrando il vero volto della produzione per il profitto sulla pelle e sul sangue dei lavoratori e delle masse.
Prendiamo una posizione chiara e ferma per rispondere ai padroni con la guerra di classe e con la lotta per abolire il sistema di produzione basato sul profitto.
Organizziamoci su ogni posto di lavoro e con tutte le masse oppresse contro il capitalismo, l’imperialismo e la reazione.
Facciamo appello alle avanguardie proletarie, alle avanguardie di lotta ad unirsi e organizzarsi sempre più e meglio, liberandosi del riformismo, parlamentarismo, economicismo, come del populismo demagogico e del movimentismo piccolo borghese.

Basta con la lotta sindacale finalizzata alla conciliazione con padroni, governo Stato borghese.
La lotta sindacale di classe deve essere finalizzata alla rivoluzione proletaria e alla conquista del potere politico - il potere deve essere operaio!
Dobbiamo costruire la società socialista per risolvere realmente 'dall'oggi al domani', con i "decreti del potere operaio", i problemi sociali dei proletari e delle masse.
Basta con i partiti elettorali! Sì al al partito rivoluzionario, sì al rovesciamento di massa dello Stato dei padroni, lungo la via dell'Ottobre rosso, aggiornata e sviluppata da Mao, come guerra rivoluzionaria e guerra di popolo.
Lavoriamo insieme per costruire gli strumenti necessari per rovesciare oggi il governo Gentiloni, ogni governo dei padroni e lo Stato borghese,

Creare, organizzare circoli operai e circoli proletari comunisti - come passo ora, per unire gli operai d'avanguardia nella costruzione del Partito comunista di tipo nuovo, per sviluppare il sentiero luminoso della rivoluzione!

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