mercoledì 1 novembre 2017

NO andare ai cancelli del'Ilva per contrapporsi agli operai. Cittadini dei Tamburi e operai Ilva devono unirsi per obiettivi comuni di lotta

Oggi e lunedì una parte di associazioni che ha fatto la grossa assemblea a piazza Masaccio il 30 sera, ha deciso di andare alla portineria D dell'Ilva - oggi in silenzio accendendo lumini per i morti, lunedì in corteo.
Il modo, lo spirito, gli obiettivi di queste iniziative sono, però, sbagliati e non aiutano la necessaria unità tra abitanti dei Tamburi e dei quartieri inquinati e operai Ilva. Per questo lo Slai cobas, che ha partecipato e intervenuto all'assemblea, non ci sarà.

C'è un misto di ricatto morale verso gli operai, in generale considerati come quelli che pensano solo al lavoro, che non hanno mai lottato per la salute - quando questo è assolutamente falso! e di contrapposizione alla battaglia che gli operai Ilva stanno facendo in questo periodo.
Gli operai Ilva stanno lottando contro gli esuberi, la divisione tra serie A e serie B degli operai nell'Ilva dei nuovi padroni e nell'Ilva commissariata, contro l'attacco ai diritti acquisiti; gli operai Ilva stanno lottando nello stesso momento per l'accelerazione delle bonifiche e la copertura parchi minerali. 

Andare ai cancelli dell'Ilva per chiedere la chiusura della fabbrica, senza sostenere questa battaglia per essere più forti contro padroni vecchi e nuovi, contro il governo, i commissari impuniti, non può creare unità ma divisione e ancora una volta si perderebbe la battaglia.
Oggi dire che gli operai dell'Ilva devono conservarsi il posto di lavoro e reddito facendo le bonifiche, è di fatto fare il gioco di ArcelorMittal e Calenda che sostengono la questione di impiegare gli operai nelle bonifiche esterne per buttare fuori più di 3300 operai. 

Questa è la realtà del "lavoro che ci sarebbe con le bonifiche". Gli altri discorsi sono illusioni. Da Bagnoli alla Marlane sono decine le fabbriche chiuse e le zone che stanno ancora aspettando da anni e anni di essere bonificate, con gli operai licenziati o morti e le popolazioni ancora "inquinate"!
Oggi invece si devono poter strappare dei risultati concreti per gli operai e per la popolazione di Taranto, la copertura subito dei parchi minerali deve essere interna nella piattaforma a pari con gli altri obiettivi di difesa di tutti i posti di lavoro e dei diritti contrattuali.
Quando i governi devono fare mega lavori, giganteschi impianti per le Olimpiadi, per le Universiadi, ecc, li fanno in pochi mesi; perchè non possono farlo per la copertura dei parchi minerali per cui già si erano quantificati i costi in 400 milioni e addirittura trovata la ditta che doveva farla.

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