mercoledì 15 novembre 2017

ILVA - l'incontro a Roma al Mise nelle informazione e commenti stampa - fonte corriere di taranto

Concluso il tavolo al MiSE, i sindacati: 1,05miliardi per il risanamento ambientale dell’Ilva

ArcelorMittal investirà 1,05 miliardi per i lavori di ambientalizzazione del siderurgico di Taranto. 700 milioni saranno investiti nei primi 3 anni e altri 350 milioni nei 3 anni seguenti. Palombella (Uilm): “L’azienda si è detta pronta a ricoprire non solo i parchi minerari, ma anche i parchi primari non appena entrerà in possesso degli asset”

È finito poco prima delle 13 al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) a Roma, il tavolo sul piano ambientale dell’Ilva. Secondo quanto riferito dai sindacati al termine dell’incontro, ArcelorMittal investirà come previsto 1,05 miliardi per i lavori di ambientalizzazione del siderurgico di Taranto. In particolare 700 milioni saranno investiti nei primi 3 anni e altri 350 milioni nei 3 anni seguenti. “L’azienda – ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm all’uscita dal vertice – si è detta pronta a ricoprire non solo i parchi minerari, ma anche i parchi primari non appena entrerà in possesso degli asset. Quanto ai tempi ArcelorMittal ha previsto 36 mesi per ultimare i lavori e rendere il siderurgico di Taranto ecocompatibile con la
città». Al termine dell’incontro, sono stati fissati i prossimi appuntamenti: il 27 è previsto un incontro fra sindacati e commissari straordinari dell’Ilva sul tema delle bonifiche, lavori che competono all’amministrazione straordinaria. Il giorno successivo, il 28 novembre, la mattina è previsto un tavolo sul piano industriale e il pomeriggio un tavolo sul piano ambientale.

I vertici di ArcelorMittal a margine del vertice presso il MiSE: “Il nostro programma, che prevede investimenti per un totale di 1,1 md, è strategico per il miglioramento delle performance ambientali di Ilva, nonché per il suo impatto sulle comunità locali” Sulla cpertura dei parchi minerari: “È certamente l’investimento più consistente ed ammonta a circa 300 mn di euro”

I vertici aziendali erano rappresentati dal vice presidente Mattheieu Jehl, Marc Vereecke e Cristina Moro e Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali.
Il vice presidente Jehl ha illustrato i dati su salute e sicurezza del Gruppo a livello europeo dichiarando che ArcelorMittal in Europa ha mediamente un infortunio per milione di ore lavorate, mentre sul fronte delle emissioni dal 2007 il Gruppo è riuscito a ridurre in tutti i siti del Gruppo nel continente del 77% delle emissioni di polveri specifiche e una riduzione del 39% delle emissioni di SO2 attraverso investimenti per 1mld$ complessivamente.
Il Gruppo possiede anche due competence center che si occupano della ricerca e studio ambientale, le cui best practice verranno messe a disposizione e implementate in tutti i siti Ilva. Secondo Arcelor il piano ambientale presentato oggi è in linea con le indicazioni dell’Aia del 2012 e con il DCPM 2017.
Taranto, ha affermato sempre Arcelor, sarà la prima acciaieria integrata in Europa e tra le poche al mondo ad implementare, attraverso il pieno rispetto dei limiti sulle emissioni, le più rigide prescrizioni delle BAT (Best Available techniques) UE.
Nel corso della presentazione sono stati illustrati gli interventi di ambientalizzazione per macro-aree per un investimento complessivo di 1.15 mld di euro dal 2018 fino al 2023 di cui 750 mln per il triennio 2018-2020 e 350 mln dal 2021 al 2023.
Tra gli interventi principali è prevista la copertura dei parchi minerari (materie prime, zona coke e agglomerati) e i lavori partiranno dal 2018, prima della presa in possesso dell’Ilva da parte di AmInvestCo. Ulteriori investimenti saranno incentrati sul trattamento delle acque piovane e industriali, inoltre è previsto l’impegno da parte di Arcelor alla recinzione con barriere frangivento dei parchi minerari secondari (Parco calcare).
Entro il mese di maggio 2020 è prevista la chiusura dei nastri trasportatori (circa 20 km) , ed entro la fine del 2018 la chiusura e messa in sicurezza degli edifici in cui vengono manipolate le materie prime. Illustrati gli interventi su coke e batterie che riguardano un investimento complessivo di 226 mln di euro, mentre sugli altiforni investimenti per 65 mln relativi allo smantellamento dell’AFO3 e all’adeguamento dell’AFO5 dopo il 2020.
Particolare attenzione al tema della salute e sicurezza nei prossimi 6 mesi sarà presentato un piano di mappatura e rimozione dell’amianto in tutti i siti (Taranto, Genova e Novi Ligure) attraverso un investimento di 65 mln di euro.nostra ambizione è quella di rafforzare significativamente la performance ambientale di Ilva e di allinearla, se non addirittura di migliorarla, rispetto agli standard europei». È l’obiettivo che indica Arcelor Mittal sottolineando, in una nota, di aver accolto favorevolmente «l’opportunità dell’incontro di oggi con i sindacati al fine di illustrare il nostro piano ambientale, che è al centro del nostro investimento». «Il nostro programma, che prevede investimenti per un totale di 1,1 md, è strategico per il miglioramento delle performance ambientali di Ilva, nonché per il suo impatto sulle comunità locali. La copertura dei parchi minerari è certamente l’investimento più consistente ed ammonta a circa 300 mn di euro», evidenzia Arcelor Mittal. «Ci siamo impegnati a terminare questa opera entro massimo 36 mesi dalla firma del contratto di acquisto e stiamo discutendo con i commissari di Ilva in relazione all’eventualità di iniziare il progetto prima della formalizzazione dell’ acquisto», riferisce il gruppo. «Il nostro piano per Ilva – prosegue – prevede molto più di questo singolo intervento e ricopre tutti gli aspetti delle performance ambientali di Ilva. È previsto infatti anche un focus sul trattamento delle acque di scarico e del suolo, la riduzione del rumore e delle emissioni in atmosfera, l’efficientamento energetico assieme ad un maggiore riciclo e riutilizzo dei rifiuti ottenuti tramite la lavorazione e la produzione dell’acciaio». «Stiamo anche lavorando su una serie di tecnologie »low carbon« per la produzione dell’acciaio. Nel momento in cui questi progetti saranno adeguatamente sviluppati ci faremo carico di verificarne l’esportabilità in Ilvaal fine di migliorarne ulteriormente la performance ambientale», conclude Arcelor Mittal.

Piano ambientale Ilva, Bellanova: “Un percorso complesso ma sicuramente proficuo”

Il viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, ha commentato l’incontro odierno al MiSE con i vertici di ArcelorMittal e con le parti sociali. Definisce “proficuo” l’avvio del percorso odierno, propedeutico a “dare risposte concrete e nel più breve tempo possibile alla produzione, alla tutela dei posti di lavoro e della salute dei cittadini”

«L’azienda – ha spiegato al termine dell’incontro Bellanova – ha illustrato nei dettagli il Piano ambientale, con l’impegno da me richiesto di inviare l’intero documento alle organizzazioni sindacali. Un primo incontro proficuo, nel quale è stato avviato il percorso di approfondimento che proseguirà nelle prossime tappe che ci siamo dati». Il piano di lavoro indicato dalla viceministro prevede, oltre l’incontro del 16 novembre con le istituzioni locali, il 27 pomeriggio il tavolo con i commissari che dovranno illustrare il piano degli interventi che riguardano le opere di bonifica rimaste in capo all’amministrazione straordinaria; e il 28 in due sessioni, rispettivamente per il piano industriale e per il piano ambientale. «Finito l’approfondimento nazionale, se il sindacato e azienda lo riterranno ancora utile, passeremo agli approfondimenti che riguardano i singoli siti. Andiamo avanti su un percorso complesso ma sicuramente proficuo, con l’unico obiettivo di dare risposte concrete e nel più breve tempo possibile alla produzione, alla tutela dei posti di lavoro e della salute dei cittadini. Sono convinta che questo si possa e si debba fare, e su questo lavoreremo con il consueto impegno assieme a tutte le parti protagoniste di questo processo», ha concluso.

a Fiom Cgil consegna al Governo ed ai vertici di Am InvestCo Italy la VDS, il rapporto di valutazione del danno sanitario per lo stabilimento siderurgico di Taranto. Di seguito la nota stampa del sindacato di categoria dei metalmeccanici della Cgil. data odierna, così come previsto dalla convocazione del MISE, si è tenuto un incontro tra AM InvestCO e le organizzazioni sindacali, presso il Ministero dello sviluppo Economico alla presenza del Vice Ministro Bellanova, per la presentazione e discussione del piano ambientale di Arcelor Mittal.
La Fiom Cgil ha denunciato un atteggiamento poco trasparente da parte del Governo in relazione all’approvazione del piano ambientale, la discussione sul piano ambientale infatti sarebbe dovuta avvenire mediante la convocazione della conferenza di servizi prima dell’approvazione del DPCM del 29 settembre 2017 che ha di fatto decretato per legge le misure previste all’interno della nuova autorizzazione integrata ambientale.
La Fiom ritiene irricevibile il piano ambientale approvato dal Governo in quanto non introduce innovazioni tecnologiche che modificano l’attuale ciclo integrale dello stabilimento di Taranto al fine di ottenere una fattiva riduzione delle problematiche ambientali.
Inoltre, a nostra specifica richiesta, sull’introduzione di impianti di preriduzione, AM InvestCO ha risposto che il piano industriale non prevede l’utilizzo del DRI nonostante gli impegni presi con il governo in fase di aggiudicazione del bando. Riteniamo infatti che le problematiche ambientali e sanitarie non possono limitarsi ad una fittizia accelerata sulla copertura dei parchi minerali o ad un eventuale riduzione dei tempi delle prescrizioni previste dall’AIA.
La Fiom Cgil inoltre, così come denunciato in più occasioni, ha ribadito il persistere dell’emergenza amianto all’interno dell’Ilva e ha chiesto al governo di ridurre i tempi previsti dal DPCM per lo smaltimento di amianto. Ha inoltre confermato la necessità di istituire un tavolo tecnico specifico, con i Ministeri competenti, per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per l’allontanamento dalle fonti di rischio degli stessi.
Durante l’incontro odierno la Fiom Cgil ha consegnato al Vice Ministro Bellanova e ai vertici di AM InvetsCO la Valutazione del Danno Sanitario elaborata da ARPA Puglia, dalle ASL delle aree a rischio ambientale e dall’AreS con il coordinamento di ARPA Puglia in conformità alla Legge Regionale n. 21 del 24/07/2012 con i criteri metodologici stabiliti dal Regolamento attuativo n. 145 del 05‐10‐2012, relativa alla valutazione del rischio cancerogeno inalatorio per le emissioni in atmosfera per lo scenario 2016.
La Fiom Cgil chiede quindi preventivamente al Governo, ai Ministeri competenti e alla Regione Puglia di verificare, attraverso la Valutazione del Danno Sanitario, che le prescrizioni previste dal DPCM del 29/09/2017 siano sufficienti a garantire la tutela della salute dei cittadini del territorio ionico e dei lavoratori, dell’ambiente e del territorio ionico già fortemente provato dall’ impatto ambientale dell’Ilva


Si è concluso con la presentazione del Piano ambientale autorizzato ad
Arcelor-Mittal, dopo quello industriale affrontato lo scorso 9 novembre, la prima
tornata di confronto al tavolo del ministero dello sviluppo economico sulla cessione
del gruppo Ilva al colosso dell’acciaio.La multinazionale ha spiegato nel dettaglio gli interventi e gli investimenti che intende realizzare per rispondere alle prescrizioni AIA entro il 2023; dalla riduzione delle emissioni allo smaltimento dell’amianto, dalla copertura dei parchi minerari al trattamento delle acque dello stabilimento tarantino.
Positiva la disponibilità a avviare un confronto con tutte le istituzioni locali,
regione e comuni. “Tuttavia – commenta l’USB -, le costanti e ripetute rassicurazioni sull’affidabilità della multinazionale in materia di rispetto delle normative nazionali e comunitarie a partire dall’utilizzo delle migliori tecnologie per abbattere l’impatto ambientale e sanitario delle produzioni, non consegnano alcuna certezza sia sulla effettiva realizzazione delle stesse, sia sulla reale ricaduta positiva una volta realizzate”.
“Proprio per questo motivo abbiamo nuovamente denunciato quanto avviene a Zenica, nella Bosnia centrale, dove lo stabilimento siderurgico rilevato da Arcelor Mittal nel 2004 è colpevole, a tutt’oggi, del mancato rispetto degli impegni assunti con autorità locali e con il governo sulla riduzione delle emissioni – dichiara Franco
Rizzo coordinatore provinciale USB Taranto -. In risposta a questa nostra ripetuta
denuncia l’azienda ha dichiarato, contro ogni evidenza, il loro assoluto rispetto degli impegni. Dichiarando inoltre che l’implementazione del piano ambientale, sino al rispetto delle prescrizioni AIA, non garantisce la scomparsa dei rischi sulla salute umana e sull’ambiente. In sostanza occorre mettere in campo strumenti per la valutazione del danno sanitario”.
“Come USB – dichiara Sergio Bellavita, USB nazionale – abbiamo innanzitutto dichiarato la centralità del piano ambientale in questa discussione. In questa direzione occorre andare oltre le prescrizioni AIA anche con l’utilizzo di tecnologie di processo e produttive diverse e innovative”.
USB ha anche sollevato il tema del doveroso risarcimento, politico e sociale, nei confronti dei cittadini del tarantino e dei lavoratori Ilva, davanti al fiume di veleni che continua a uccidere ed inquinare. “Crediamo le prescrizioni AIA possono e devono essere anticipate nella tempistica di realizzazione”, spiegano da USB.
L’azienda, durante l’incontro, si è impegnata a fornire per iscritto il piano ambientale con la relativa tempistica dei lavori. 

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