domenica 3 dicembre 2017

La trattativa Mittal/sindacati sull'Ilva COMUNQUE ORA E' SOTTO PIU' RICATTO

Calenda ha ormai imbracciato l'arma del ricatto, rilasciando anche notizie false.
Per cui se e quando il Tavolo ripartisse, Calenda e ArcelorMittal faranno ora più pressione perchè l'accordo si chiuda in fretta e secondo le condizioni poste da governo e padroni indiani.

Nello stesso tempo Calenda, prendendo a pretesto il ricorso della Regione Puglia, chiede con forza che nella prossima legislatura si ponga il problema di "una clausola di supremazia, una legge per superare i veti degli enti locali di fronte ad interessi strategici nazionali, come in Germania». Cioè una dittatura per legge del governo, in cui gli Enti locali non possano contare niente.

I sindacati confederali, che già avevano un ruolo marginale, e al massimo cercavano di ottenere piccole modifiche, ora con le loro dichiarazioni pro governo e tavolo romano con Mittal, e con il vergognoso presidio sotto la Regione Puglia, si sono legati le mani e ancora di più il massimo che potranno fare è elemosinare qualcosa in più da "spendere" verso gli operai, mentre comunque passeranno gli esuberi, la divisione tra operai, l'attacco ai diritti acquisiti, tempi lunghi inaccettabili per le bonifiche dentro l'Ilva e nei quartieri.

Anche i sindacati confederali hanno ventilato, come Calenda, il ricatto di chiusura dell'Ilva, di abbandono da parte di ArcelorMittal, quando si sa bene che Mittal resta eccome fortemente interessata all'Ilva e soprattutto all'imponente sito di Taranto, maggiore acciaieria a ciclo integrale d'Europa. Il più grande produttore d'acciaio al mondo si è fatto in realtà bene i conti, e non rinuncerà certo facilmente ad una postazione che gli permette un rafforzamento strategico nella zona.

I sindacati confederali hanno inoltre, sempre insieme a Calenda, ventilato il ricatto che con il ricorso al Tar si ritardava di molto la copertura dei parchi minerali; nulla invece hanno detto che con la precedente Aia e leggi la copertura dei parchi minerali doveva già essere terminata entro l'ottobre del 2015.

Gli operai non possono farsi partigiani impotenti di governo e ArcelorMittal, nè delegare agli Enti locali la loro battaglia per il lavoro, la salute,i salari.
Senza essere in campo, in lotta, gli operai non pesano nulla.
QUESTO E' IL PROBLEMA.

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