venerdì 9 marzo 2018

Ancora sull'8 marzo - essere dello Slai cobas sc è alzare la testa!

Ieri in tutt'Italia, in tanti posti di lavoro, lavoratrici (anche delle cooperative, degli asili, delle pulizie), 
tante anche con grossi ricatti sul lavoro e/o problemi in famiglia, sono scese in sciopero, perchè non si 
può stare ferme e zitte quando la dignità delle lavoratrici viene messa sotto i piedi, le condizioni di 
lavoro e di vita gridano alla vergogna; perchè anche ogni oppressione individuale, familiare è frutto 
soprattutto di questo sistema sociale, di come costringe a vivere, e non si può affrontare e risolvere da 
sole.
Chi tra le lavoratrici pensa ancora che bastino gli incontri col Comune o le vertenze con l'avvocato per 
difendere ciò che ci tolgono, si illude.
Le lavoratrici degli appalti comunali a Taranto anni fa hanno visto dalla loro stessa esperienza che solo 
la lotta, la rivolta paga - e sono state un esempio per tante altre città. 
Questo non bisogna mai dimenticarlo, rinchiudendosi in una visione arretrata, ristretta; per cio ci si 
arrabbia per una frase di un capo, per esempio, e invece si piega la testa di fronte al fatto che padroni, 
Comune, governo prendono a pesci in faccia. 
 
Lo Slai cobas ritiene che soprattutto le donne possono e devono pesare, se lottano, se alzano la testa a 
vedere che questa condizione sta peggiorando in generale, come lavoratrici e come donne, sul lavoro e 
in casa, e per tutte, e che, quindi, questo richiede una lotta più grande, più generale, più unita con le 
altre lavoratrici, donne, come è stato ieri in tante parti.

Le lavoratrici dello Slai cobas che ieri hanno scioperato, si sono fermate, sono scese in piazza (anche 
con sacrifici personali, o di salute) hanno sentito l'orgoglio di lottare nella loro giornata dell'8 marzo, 
di farsi sentire (ieri siamo uscite su RAI 3), respingendo come un'offesa ipocrita chi ieri nelle tv, 
giornali ha parlato delle donne!
Le donne hanno tante ragioni per ribellarsi e lottare, sul posto di lavoro e anche fuori (è un caso che in 
questa condizione vergognosa a contratti sempre a rischio, a miseri salari, a poche ore, e anche senza 
riconoscimento delle mansioni, al 99% sono donne? NO, perchè in questo sistema il lavoro delle donne
viene considerato un optional e le donne possono essere trattate, secondo padroni e istituzioni, da serie 
B o peggio). Ma se non ci ribelliamo le donne verranno ancora di più schiacciate.

Lo Slai cobas sc è diverso anche in questo dagli altri sindacati. Essere dello Slai cobas è "alzare la 
testa".

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