giovedì 8 marzo 2018

ILVA - Il Tar di Lecce ha trasferito a Roma il ricorso Melucci/Emiliano

Chi aveva affidato tutto al ricorso, come tutto l'ambientalismo che pretende di andare da ricorso in ricorso, ora sappia, che di quel ricorso lì non ne sentiremo parlare più, arrivato al porto delle nebbie che è il TAR del Lazio - di stretta osservanza padronal-istituzional-governativa.
Ora poi Melucci si smarca da Emiliano, per andare dove e per fare cosa non si capisce. E a Roma al Mise non si sa nè chi arriverà, nè che farà - se non come sempre gli interessi dei padroni.

Operai, lavoratori cittadini che a questi si affidano, sappiano che così non andranno da nessuna parte.
Come non c'è un Emiliano e un  Melucci che ci salverà - non ci salverà neanche lo sciagurato
voto ai grillini e destre varie.
Quello che può mettere fine all'orrore senza fine di una fabbrica bloccata che produce morti in fabbrica e fuori, e ben presto produrrà oltre che operai ancora più sfruttati, operai cassintegrati a vita, precarizzati, di un territorio inquinato, senza bonifiche tempestive e reali e futuro accettabile
E' solo la lotta generale e vera - quello che non vogliono ambientalisti e sindacalisti complici, grillini e pdiessini sopravvissuti - che può cambiare lo stato di cose presente.
I fatti sono più duri delle chiacchiere, e a questi si deve arrivare e si arriverà.

sSlai cobas per il sindacato di classe Taranto

Nessun commento:

Posta un commento