giovedì 31 maggio 2018

Mittal - Sindacati - Governo

Lavoratori cimiteriali - incontro con De Franchi non soddisfacente - continua lo stato di agitazione e il confronto col Comune

L’incontro tra il vicesindaco e assessore all’Ambiente Rocco De Franchi e lo Slai cobas e i lavoratori dei cimiteri di San Brunone di Taranto e di Talsano ha avuto vari momenti di contrasto in clima acceso ma civile e rispettoso tra le parti. I lavoratori hanno ribadito il loro dissenso per la gara d’appalto a soli 30 mesi, invece di 5 anni come è l’attuale appalto in proroga; per di più con più servizi richiesti all’impresa o cooperativa vincente l’appalto; cosa che peserà sull’incremento dei salari richiesto dai lavoratori“.
 
Dopo l’incontro i lavoratori in assemblea generale con lo Slai cobas hanno deciso di insistere nello stato di agitazione e nel confronto anche tecnico sui singoli aspetti della gara con il Comune per arrivare a una intesa sindacale che dia più garanzie, lavoro sicuro e salari adeguati con chiunque vinca l’appalto.

Processo Ilva - ANCORA UNA RICUSAZIONE DEI GIUDICI per mettere i bastoni tra le ruote al processo

Dall'articolo del Corriere di Taranto
Sarà la Corte d’Appello ad esprimersi sull’istanza di ricusazione del giudice a latere Fulvia Misserini presentata dagli avvocati Michele Rossetti e Laura Palomba per conto di uno degli imputati, ovvero l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva, che risponde dell’accusa di tentata concussione e concussione consumata ai danni di due dirigenti dell’ente.
I legali dell’ex assessore provinciale, avevano chiesto al giudice di astenersi in quanto in passato aveva già ricoperto le funzioni di presidente del Tribunale del riesame nell’ambito di un procedimento diverso a carico dello stesso Conserva, che fu arrestato e posto ai domiciliari una prima volta il 26 novembre del 2012 per concussione con l’accusa di aver indotto vari titolari di aziende interessate ad ottenere autorizzazioni in materia ambientale dall’assessorato ad avvalersi della consulenza della ditta Promed. In subordine, gli avvocati avevano anche chiesto di dichiarare l’inutilizzabilità delle intercettazioni o di stralciare la posizione dell’imputato. Tutte le istanze sono però state respinte con una ordinanza in cui la presidente della Corte d’Assise, Stefania D’Errico, spiega che non ci sono elementi che possano portare all’incompatibilità del giudice a latere e che il tenente colonnello Giuseppe Di Noi della Guardia di finanza nel corso della sua testimonianza nelle ultime due udienza, ha ribadito che l’inchiesta nacque in maniera unitaria per poi separarsi in due procedimenti. Ora a decidere sarà la Corte d’Appello.

mercoledì 30 maggio 2018

Convegno sulla raccolta differenziata di Lega Ambiente - I lavoratori ex Pasquinelli Slai cobas, invitati, interverranno, per portare la loro ricca esperienza, la loro analisi/progetto, la campagna in corso nei quartieri

RESPINTO PER ORA LO SGOMBERO DEI LAVORATORI MIGRANTI A BERNALDA - HA VINTO L'UNITA' LAVORATORI MIGRANTI/REALTA' DI LOTTA E LA SOLIDARIETA' ATTIVA

CRONACA DI DUE GIORNATE INTENSE

28 maggio sera
Le compagne di Campagne in lotta si mettono in contatto con le compagne dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, e altre realtà interegionali, per informare di una situazione di lavoratori migranti a Bernalda che rischia di precipitare e discutere sul da farsi, possibile eventuale mobilitazione in zona:
"Siamo stati contattati telefonicamente da alcuni lavoratori africani che stanno vivendo in una fabbrica occupata nei pressi di Bernalda, vicino Matera. Sono centinaia, perlopiù persone che hanno perso il posto in accoglienza e vivono lì da un anno; avevano già ricevuto un'ordinanza di sgombero il 3 maggio, ma gli era stata assicurato che potevano restare fino alla fine della stagione del pomodoro. Ieri invece sono arrivate le guardie intimando di andarsene, e dicendo che lo sgombero verrà eseguito mercoledì prossimo (dopodomani). Sono già stati autonomamente in prefettura ma li hanno rimandati indietro dicendo di tornare domanì. Noi intanto come Rete stiamo cercando di supportarli e far uscire fuori la questione, diffondendo e pubblicando notizie che ci mandano e daremo loro una mano per scrivere una lettera che porteranno domani in Prefettura a Matera. Siamo purtroppo impossibilitati ad andare personalmente a sostenerli, e ci chiedevamo se avete modo e possibilità di mettervi in contatto con loro e provare ad unirvi a loro (essendo geograficamente più vicino) il giorno dello sgombero o domani quando consegneranno la lettera..."

29 maggio mattina presto
Le compagne dello Slai cobas sc si attiva subito per trovare avvocati, sia già impegnati sul fronte migranti, sia in zona. 
Le compagne di campagne in lotta si mettono in contatto con uno di loro, Gianluca Vitale di Torino che darà un aiuto per tutta la giornata, fanno un esposto a Prefettura, forze dell'ordine, ecc. per bloccare lo sgombero  

29 maggio 18,21
Pare che lo sgombero possa essere stanotte. Le compagne di Campagne in lotta chiedono allo Slai cobas sc e altre realtà interegionali di cercare qualche sistemazione anche provvisoria
Le compagne dello Slai cobas sc, mentre cercano soluzioni solidali in zona, difficili per un numero così alto, si tratta di centinaia, dicono però che proprio il grosso numero di lavoratori migranti è l'elemento di forza per la lotta; se avviene lo sgombero, le centinaia di migranti devono e possono pesare sia andando alla prefettura, al Comune, occupando luoghi che possano essere solidali, per es. chiese che in passato nella zona erano progressiste,
Intanto le compagne dello Slai cobas sc si preparano a Taranto, perchè comunque, anche tra mille impegni, in caso di sgombero si vada a Bernalda.  

29 maggio 20,41
FINALMENTE. Le compagne di Campagne in lotta ci scrivono: Per una volta belle notizie. Lo sgombero è stato rimandato, anche grazie alle pressioni e all'impegno di tutte e di tutti.

martedì 29 maggio 2018

Presentazione del libro "legami di ferro" - utile occasione per un approfondimento sull'Ilva/Taranto non usuale

La presentazione del libro di Beatrice Ruscio “legami di ferro” è stata un'occasione ben utilizzata per una riflessione e un dibattito non usuale in città, e invece molto importante se si vuol guardare a fondo e dentro la grande questione Ilva, inquinamento, ecc.
Essa si è aperta con la presentazione dell'autrice e del libro fatta da Alessandro Marescotti che ha messo subito in luce uno degli aspetto principali del lavoro di Ruscio, quello di avere messo in relazione la vicenda dell'Ilva e di Taranto con quello che avviene in un'altra parte del mondo, il Brasile, dove nel cuore dell'Amazzonia nascono centro siderurgici, fonderie che operano un processo di distruzione ambientale e cospargono la terra e il cielo di questi territori di un habitat che uccide e devasta. Nell'appoggio complice dei governi e Stato, nell'inconsapevolezza delle popolazioni del territorio, senza tener conto della resistenza di associazioni ambientaliste e popolari.
Giustamente è stato detto che il merito del libro è quello di aver fatto capire che esistono tante taranto nel mondo e che la logica e le ragioni di questo sistema fondato sul profitto è drammaticamente dannosa per le popolazioni e in parte obsoleta per un mondo che cambia anche nella prospettiva di un diverso uso delle tecnologie industriali.
Subito dopo ha preso la parola l'autrice, Beatrice Ruscio, che col sussidio di immagini ci ha fatto vedere cosa succede in quei villaggi del Brasile, i volti e le mani “inquinati” delle donne, gli uomini, i bambini che in essi vivono; così come ci ha mostrato immagini dell'egemonia culturale che le grandi multinazionali, in questo caso la Vale, realizzano per cancellare l'opposizione ai suoi interessi e per piegare il territorio ai loro profitti.
Beatrice ha sottolineato come questa conoscenza le sia venuta dalla partecipazione ad un convegno internazionale promosso dai padri comboniani, nel quale lei ha portato la storia, l'informazione di quello che succede a Taranto e ha contaminato la sua esperienza di conoscenza con quella del territorio e delle popolazioni in cui era andata.
Nel libro Beatrice Ruscio ha messo testimonianze e dati utili a comprendere tutto questo e ha ribadito il suo impegno per far conoscere questa storia in tutte le realtà del nostro paese che somigliano a Taranto e che fanno parte, loro malgrado, di un unico scenario mondiale.

Marescotti ha segnalato come le multinazionali, tipo la Vale, per conservare il dominio sul territorio siano oltre che distruttori dell'ambiente, finanziatori di svariate associazioni ambientaliste, elencate nel libro.
Subito dopo la parola è stata data al coordinatore provinciale dello Slai cobas sc, Ernesto Palatrasio, organizzazione assai impegnata sul piano internazionale nel mettere in relazione le lotte degli operai e delle masse popolari di Taranto con quelle degli operai e masse popolari di tutti gli altri paesi coinvolti in questo sistema e dentro la guerra dell'acciaio che ne caratterizza lo scenario. Lo Slai cobas è in relazione con realtà brasiliane e soprattutto indiane che combattono le multinazionali, comprese la Mittal, la Jindal che hanno messo le mani sull'Ilva e su Piombino.
Questo intervento, con tutte le sue implicazioni, svolto in dialettica coi contenuti del libro e con il lavoro sul campo dell'autrice, si è concentrato sulle lotte/rivolte in corso nei paesi come Brasile, India e sul ruolo necessario, centrale e possibile in Italia, a Taranto, come in questi paesi degli operai.
Nei prossimi giorni pubblicheremo la registrazione di questo intervento.
 
Quindi è intervenuto il Giudice Sebastio che è partito giustamente e orgogliosamente dalla sua vicenda e attività professionale che lo ha visto “licenziato” dal Tribunale di Taranto, sotto la veste di un “pensionamento obbligato” che ne ha bloccato il lavoro di cui è stato protagonista nella storica e importante inchiesta sull'Ilva/Ambiente svenduto.
Anche il Giudice è partito dagli stimoli avuto dal libro che lo aiutano a capire che era giusta l'intenzione che aveva, e che non ha potuto tradurre, di estendere l'analisi ai legami internazionale dell'Ilva e in particolare a quelli collegati all'acquisizione del carbonfossile, che il libro spiega provenire essenzialmente dal Brasile e dalla zona toccata dall'autrice, che è la causa principe dei livelli di inquinamento di Taranto, attraverso Parchi minerali e cokerie. Quindi, Sebastio si è dilungato con precisione agguerrita sulla vicenda giudiziaria e gli ostacoli posti ad essa dal governo, attraverso 12 decreti che dimostrano, al di là di tutto, di come l'inchiesta fosse giusta e che colpiva al cuore i responsabili e il sistema che produce morti in fabbrica e sul territorio. Sebastio ha espresso tutta la sua contrarietà e fastidio rispetto all'argomento, quasi luogo comune, che pretende di conciliare salute e lavoro, produzione e vita degli operai e dei cittadini, in un equilibrio impossibile che tradisce, se non la lettera, lo spirito e la sostanza della Costituzione, che non può che affermare in questa vicenda il primato della vita degli operai, dei cittadini.
Chiaramente questo va inteso, al di là delle parole espresse dal giudice Sebastio, come rifiuto della “conciliabilità” tra la proprietà privata, il profitto dell'impresa e la vita degli operai e delle masse vittime dell'inquinamento.
Estremamente utile e interessante è stato l'ultimo degli interventi, quello del Dott. Nicola De Sabato, presidente dell'associazione dei medici, Snami, di Taranto che ha messo in evidenza, basandosi sull'esperienza viva come medico e come associazione, che la difesa della salute non consiste principalmente o esclusivamente, nel curare i malati, ma in quella di costruire un ambiente in cui non ci sia la malattia e che comunque rimuova le cause che producono la malattia. E su questo le responsabilità del sistema, dei governi e de,le contro riforma sanitarie, alla luce dei dati e degli argomenti del Dott. De Sabato sono risultati schiaccianti e hanno fornito a tutti i presenti un'immagine viva e documentata di una battaglia da fare e vincere a 360°.
Tutto l'intervento del Dott. De Sabato speriamo possa essere messo a disposizione degli operai e dei cittadini.

Quando si sono tratte le somme della presentazione, tutti i presenti ne hanno colto l'importanza e ribadito l'impegno ad estendere conoscenza e lotta su tutti i fronti rispetto alla vicenda Taranto e alla vicenda mondiale in cui essa è inserita.
Un impegno certo non rituale né letterario data la significativa presenza alla presentazione degli operai dell'Ilva, lavoratori della raccolta differenziata, donne impegnate nel sociale e nell'ambientalismo cittadino che sono già in prima fila in questo campo e a cui questa iniziativa offre ulteriori armi.

SAVONA GESTI' IL PASSAGGIO DELL'ILVA AI RIVA - L'IMBROGLIO DEL M5S AGLI OPERAI E CITTADINI DI TARANTO

Savona da Ministro gestì il passaggio dell'Ilva ai Riva. Il M5S come spiega agli operai e ai cittadini di Taranto che qui viene a parlare di "chiusura dell'Ilva" e a Roma, con la Lega, voleva assolutamente al governo chi ha consegnato l'Ilva ai padroni assassini?

Dal Corriere di Taranto

Quando il prof. Savona agevolò l’acquisto di Ilva da parte di Riva…

Con riferimento all’ILVA, ci impegnamo, dopo più di trent’anni, a concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della green economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare. Anche al fine di prevenire misure sanzionatorie da parte dell’Unione Europea prevediamo misure volte all’adeguamento degli standard di contrasto all’inquinamento atmosferico secondo le norme in vigore”. Ricordate questo passaggio che fa parte del famoso ‘Contratto per il Governo del cambiamento‘ varato da Movimento 5 Stelle e Lega? Un passaggio su Ilva che aveva suscitato diversi dubbi sulla reale volontà di chiusura dello stabilimento, con successivi chiarimenti forniti da Lorenzo Fioramonti, uomo forte della politica economica dei pentastellati, il quale parlava di “chiusura non a breve ma neppure tanto lontana”. Insomma, una chiusura di Ilva programmata nel tempo.
Bene, Fioramonti ministro dell’Economia non lo è diventato, perchè il Movimento 5 Stelle e la Lega – nell’ormai famosa lista consegnata a Mattarella – avevano scelto il prof. Paolo Savona...

Beh, del prof. Savona si è parlato molto... ciò che non è emerso del prof.Savona – e chissà se i pentastellati soprattutto ne fossero a conoscenza – è che egli ha gestito, da ministro del governo Ciampi, il passaggio dell’Ilva dalle Partecipazioni Statali alla famiglia Riva. Già, avete capito

CAMPAGNA DEGLI OPERAI DELLA DALMINE DI BERGAMO SULLA SICUREZZA CONTRO LE MORTI SUL LAVORO - SEGUIAMO L'ESEMPIO ALL'ILVA

CONTRO IL CAPITALE ASSASSINO, CHE UCCIDE O CHE CONSUMA ALLA CATENA DALLE FABBRICHE, CONTRO PADRONI E GOVERNI DEI PADRONI, SERVE UNA MASSICCIA MOBILITAZIONE OPERAIA POPOLARE STUDENTESCA
Continua la campagna sulla sicurezza dello slai cobas con interventi alle fabbriche, una campagna perché gli operai prendano in mano la lotta per la sicurezza contro le condizioni di lavoro e sfruttamento.

Per questo una bella e determinata delegazione di operai venerdì ha portato le sue rivendicazioni dentro gli uffici di ATS ottenendo un incontro immediato per oltre 1 ora con i vertici del servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro a Bergamo.
Gli operai hanno posto questioni concrete sulla situazione del lavoro nei reparti, a partire dalle condizioni reali di lavoro, ritmi precarietà appalti scarsa manutenzione, (frutto di leggi e accordi confederali) mentre i dirigenti hanno spiegato puntigliosamente come funziona il dipartimento e le possibilità di intervento attraverso lo strumento del decreto legge 81, i limiti imposti dai tagli governativi, i rapporti istituzionali che 'devono essere solo con gli Rls...'

Una lezione per gli operai che hanno potuto verificare con mano che questo sistema di regole sono la loro condanna in quanto la rete istituzionale della sicurezza ATS_RLS_RSPP, così come è oggi non garantisce affatto la sicurezza operaia. Detto in altro modo, non fa paura ai padroni, che risparmiano sulla sicurezza sentendosi impuniti.
Per questo resta fondamentale l’esperienza della lotta autorganizzata contro l’amianto con lo slai cobas del reparto Tenaris Dalmine di Sabbio,
che ha scoperto, denunciato e lottato per ottenere la rimozione dell’amianto ancora presente nel 2017, e continua per la  verità e giustizia, perchè vengano i nomi dei resposabili che hanno fatto lavorare a rischio gli operai vengano  resi noti, paghino, e vengano messi in condizione di non nuocere più agli operai.

lunedì 28 maggio 2018

La borghesia imperialista italiana affonda in una crisi istituzionale che apre la strada ad un'ulteriore avanzata del fascio-populismo, antioperaio e antipopolare - Comunicato n. 1

Salvini dichiara poche ore dopo il NO di Mattarella al governo Conte: “Ero pronto lunedì a prendere possesso del mio ufficio come Ministro degli Interni e a cominciare ad espellere migranti”. Questo mostra la vera natura dell'azione leghista, appoggiata e sostenuta da Di Maio, che si cela dietro la foglia di fico della questione Savona.

E' chiaro che i governi imperialisti europei possano non vedere di buon occhio un ministro nazional-imperialista italiano che metta in discussione l'euro. Ciò non vuol dire affatto che Savona difende l'Italia e gli italiani, caso mai, una frazione di padroni e banchieri che attualmente non gode di favori dell'Europa.
Ma sin dall'inizio l'alleanza fascio-populista di Salvini/Di Maio ha avuto la sponsorizzazione aperta dell'imperialismo Usa di Trump, attraverso un suo uomo di punta, Bannon, “istallatosi”, dall'inizio della campagna elettorale, in Italia e nei mass media a pieno sostegno del governo fascio-populista Di Maio/Salvini, utilizzato per “indebolire” l'asse imperialista europeo a fronte dell'offensiva della guerra commerciale scatenata dagli Usa.
Per questo ogni ostacolo posto all'alleanza fascio-populista perchè metta le mani sul governo e sullo Stato è un bene per i proletari e le masse popolari.

L'alleanza fascio-populista ha capitalizzato a suo favore l'azione antioperaia e antipopolare degli ultimi governi, da Berlusconi a Renzi, passando per i “tecnici”, sostenuti dal collaborazionismo dei sindacati confederali. Così come ha capitalizzato a suo favore il disorientamento, l'arretramento della coscienza di classe degli operai e la disgregazione economica, ideologica, culturale di settori delle masse popolari. 
Ma questo è avvenuto già, e ha creato questa nuova situazione di ascesa reazionaria dell'alleanza fascio-populista.
E quindi tocca ai comunisti, alle avanguardie proletarie e popolari, alla gioventù e alle donne antifasciste e antirazziste, al sindacalismo di classe, all'associazionismo democratico contrastare su tutti i campi la marcia reazionaria dell'alleanza fascio-populista.

Su questa base, puntare decisamente al recupero dei “nostri”, vale a dire, alla riconquista alla lotta, all'organizzazione di operai, lavoratori, precari, masse povere, perchè entrino realmente e dalla porta principale della lotta nella scena politica per combattere l'alleanza fascio-populista e ogni governo dei padroni italiani ed europei.
In questo recupero è indispensabile la lotta ideologica, politica, culturale e pratica tra gli operai e le masse, contro la demagogia dei ciarlatani del M5S. Questa forza non è mai stata al fianco di alcuna lotta di operai e poveri di questo paese. E' composta prevalentemente da piccolo e medio borghesi pronti a conquistare poltrone e a salire sul carro di chi gliele dà e gliele offre, guidata da una logica dittatoriale e dall'oscura cupola Grillo-Casaleggio.
Così come bisogna lottare senza tregua contro l'affermarsi tra proletari e masse del razzismo antimmigrati, degno erede storico del fascismo e nazismo degli anni '30.

Questa battaglia si deve fare e si può e si deve vincere.
In questa battaglia non sono nostri amici la sinistra parlamentare, concausa dell'ascesa del fascio-populismo; in questa battaglia è dannosa la linea rossobruna antieuro di Eurostop e simili; in questa battaglia puntare sulla piccola borghesia elettoralista è un'illusione.
Lotta di classe, autonomia operaia, partito di classe, sindacato di classe, fronte unito degli sfruttati e di tutte le energie antifasciste, antirazziste, antimperialiste, forza militante combattente, sono gli strumenti indispensabili che bisogna mettere in campo, unire e costruire, nel fuoco dello scontro in atto, in stretto legame con le masse.

La Salam vuole cacciare dei migranti

Da alcuni giorni la Associazione "Salam", che gestisce il Centro di Accoglienza presso il Gill Hotel di Gtottaglie, sta tentando di allontanare 4 migranti, i quali hanno ottenuto il riconoscimento al diritto di protezione internazionale e il permesso di soggiorno umanitario.
Tutti i migranti da tre mesi non ricevono il pocket money e uno di loro è in credito verso la stessa Associazione delle spettanze relative a un contratto di lavoro.

Si chiede alla Prefettura che intervenga per sospendere l'allontanamento almeno fino a quando ai migranti non saranno corrisposte tutte le spettanze loro dovute e che si trovi una soluzione per assegnarli a uno SPRAR o altra struttura di seconda accoglienza, in modo che l'uscita dal Gill Hotel non significhi per imigranti essere abbandonati senza risorse nè alloggio.

domenica 27 maggio 2018

Ferita sul lavoro una lavoratrice Dusmann delle pulizie delle scuole - La solidarietà e denuncia dello Slai cobas

 
Tre giorni fa una lavoratrice della Dusmann è rimasta ferita ad un braccio dal crollo di una finestra mentre faceva le pulizie nella scuola Vittorino da Feltre. Poteva rischiare grosso.

Questo infortunio non è un caso.
da un lato c'è il modo come devono lavorare le lavoratrici e i lavoratori della Dusmann: una grande multinazionale che ha appalti in tutto il mondo ma che fa lavorare i suoi operai come se fosse una piccola ditta di un paesino, senza dovuti attrezzi, senza macchinari, senza dovute protezioni;
dall'altra lo stato della maggiorparte delle scuole, che cadono a pezzi (altre volte sono caduti pezzi di intonaco dai soffitti), in cui non viene fatta la manutenzione nè ordinaria nè straordinaria e in cui studenti e personale, lavoratori delle ditte rischiano in ogni momento di ferirsi, o peggio. 

E' assurdo che Provincia, Stato, Comune non facciano i lavori di manutenzione, come è assurdo che a Taranto lavoratori che potrebbero essere impiegati in questi lavori sono licenziati, o aspettano un'occupazione da anni e vivono nella miseria e altri lavoratori, con impiego comunque ridotto, precario, devono lavorare senza sicurezza. 

Su questo, occorre che siano prima di tutto le lavoratrici, i lavoratori a non accettare di lavorare in condizioni non sicure. 
Lo Slai cobas è pronto a appoggiare su questo ogni iniziativa.

Fiaccolata - Vicini ai familiari e ai proletari dei Tamburi. Ma serve la rivolta

Grande striscione con le foto di Angelo Fuggiano, un cartello altrettanto grande con i volti disegnati di altri operai morti sul lavoro e da lavoro, la presenza dei genitori e delle famiglie, anche dell'altro operaio morto, Giacomo Campo, in un clima di commozione, lacrime e dolore, hanno caratterizzato la fiaccolata di venerdì sera per ricordare Angelo.
Ad essa va tutto il nostro solidale sostegno. Avevamo pensato che il funerale di Angelo avrebbe potuto essere il luogo della massima partecipazione del quartiere e di una risposta che fosse anche espressione della trasformazione del dolore in rabbia.
E' questa la ragione, per altro, per cui insieme alla solidarietà, abbiamo espresso la contarietà ad alcuni organizzatori che l'hanno proposta, che si sono molto sbracciati per dire che doveva essere "silenziosa", "no come manifestazione", "niente strumentalizzazioni"...
Pura ipocrisia. Così non è stato. Abbiamo visto i deputati 5stelle con il vestito buono sfilare nella fiaccolata e usare la loro presenza, in un quadro in cui effettivamente la partecipazione popolare, pur importante, non è stata significativa ed ampia come avrebbe potuto e dovuto essere.
Noi diciamo chiaramente a tutti che siamo stanchi di morti ma anche di "fiaccolate" per i morti. Noi pensiamo, invece, che manifestazioni, lotta, rabbia, protesta, esclusioni e cacciata effettiva di parlamentari vecchi e nuovi, è quello che ci vuole e il miglior modo per onorare Angelo e tutti gli operai e cittadini morti.
E' inutile scrive sui cartelli "Taranto ribellati" se poi questa ribellione non si fa e nè si vuole.

Un forte abbraccio ai familiari e un forte impegno, come sempre, quotidiano, per mettere fine a questo orrore senza fine, che non è la "fabbrica" in quanto tale ma la fabbrica nelle mani di padroni, Stato, governi, commissari, sindacalisti complici, al servizio del profitto, che dobbiamo debellare con la rivolta e l'unità di lotta operaia e popolare. 

sabato 26 maggio 2018

A Genova, gli operai Ilva occupano il consiglio comunale - A Taranto i sindacati confederali fanno incontri di "galateo"

Gli operai occupano il consiglio: sospesa la commissione su Ilva

Scontro Fiom-Uilm, Palombo a Ceraudo- M5S: "Dov'eri quando occupavamo la fabbrica?"

venerdì 25 maggio 2018

GENOVA -  Commissione sulla situazione Ilva cominciata e sospesa a palazzo Tursi dopo che una quindicina di lavoratori ha deciso di sedersi in sala rossa tra le poltrone libere dei consiglieri anziché sugli spalti. A provare a far spostare i lavoratori è stato il consigliere del M5S Fabio Ceraudo, dipendente dell'Ilva e sindacalista della Uilm, che ha chiesto ai colleghi di spostarsi per evitare di far annullare la commissione: "Altrimenti facciamo il gioco di chi non dovremmo" ha detto.
A replicare ci ha pensato il responsabile dell'Rsu della Fiom Armando Palombo: "Noi siamo quelli che hanno occupato la fabbrica per sette giorni e tu non c'eri - ha detto rivolto a Ceraudo - per noi i politici sono tutti uguali e non ci fidiamo, così come non ci fidavamo nel 2005. Per questo abbiamo preteso che l'accordo di programma fosse esigibile giuridicamente e per questo adesso da qui non ci muoviamo".
La commissione è stata sospesa per 45 minuti. Alla ripresa il consigliere Grillo ha chiesto di andare

Processo Ilva: un altro tentativo vergognoso degli avvocati di Riva per bloccare il processo... La loro "dignità" vale più della "minchiata" di due morti all'anno di tumore... BASTARDI!

I ben pagati avvocati degli imputati scendono in campo a difesa dell'Avv di Riva, Annicchiarico, contro la decisione della Corte d'Assise del 22 maggio scorso di non sospendere le udienze solo perchè l'avvocato di Riva deve stare per un mese zitto per un problema alle sue corde vocali.
Ora questi squallidi avvocati, che hanno il pelo sullo stomaco, minacciano di decidere il 31 maggio lo stato di agitazione, perchè l'ordinanza di rigetto dell'istanza di sospensione per un mese presentata da Annicchiarico, sarebbe "lesiva della dignità della funzione difensiva“. Loro, che la "dignità" la misurano in milioni di euro all'anno.

Certo, le corde vocali di Annicchiarico hanno "più valore della vita degli operai e dei cittadini". E non è caso che nella stessa udienza di mercoledì scorso uno degli avvocati degli imputati, contestando un teste della Guardia di Finanza intervenuto sulle intercettazioni telefoniche tra Fabio Riva e Archinà, ha ribadito - come aveva detto Riva nella sua telefonata - che il termine "minchiata" si riferiva al fatto che in fondo 2 casi di tumore in più all'anno sono niente...

Il comunicato della Camera Penale aggiunge: “Risulta assolutamente inaccettabile – aggiunge la Camera Penale – il giudizio che la Corte ha inteso emettere in danno del collega nel censurare ‘la grave negligenza del difensore paziente’, che per una sua trascuratezza avrebbe determinato la recidiva della patologia... la Corte, con la propria Ordinanza, ha espresso concetti non condivisibili che appaiono indubbiamente relegare ad un ruolo assolutamente marginale la presenza del Difensore nel corso della istruttoria dibattimentale, certificando, al più, la sua ‘utilità’ solo al momento della discussione finale, ben potendosi avvalere, in corso di istruttoria, dell’ausilio materiale, in questo caso vocale, di un collega. La Camera penale con forza rivendica il rispetto della Toga, che con onore giornalmente indossa. L’assemblea è stata aggiornata per il completamento dei lavori al il giorno 31 maggio alle ore 11.30, al fine di deliberare ogni opportuna iniziativa di protesta, ad ogni livello istituzionale“.

Nel ricordare che anche in passato Ammicchiarico le ha tentate tutte, anche presentando altri certificati medici, molto dubbi, per allungare i tempi delle udienze; fermo restando che se non sentiamo per un mese la voce dell'Avv. Annicchiarico, il cui scopo è di interrompere continuamente i testi dei PM per fare il suo "sporco" mestiere, il processo non ne viene affatto danneggiato...
non bisogna assolutamente far passare questo altro tentativo di bloccare un processo, i cui tempi sono già un'ingiustizia per i lavoratori e gli abitanti di Taranto, per le tantissime parti civili.

Sulla sicurezza in Ilva e appalto, le richieste insufficienti di Cgil, Cisl, Uil

Cgil, Cisl, Uil di Taranto, dopo l'infortunio mortale di Angelo Fuggiano, hanno chiesto al Prefetto la convocazione dell’unità di crisi operativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
per «riprendere e rivisitare il protocollo sulla sicurezza sul lavoro firmato nel 2013 in Prefettura, che contiene anche capitoli specifici su Ilva e sugli altri siti dell’area industriale». Propongono inoltre due interventi: 

- interventi straordinari in materia di formazione dei lavoratori e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), facendo ricorso anche a risorse messe a disposizione degli Enti bilaterali;
- l’inserimento nell’affidamento dei lavori, di misure specifiche secondo le quali, in quelli a medio o alto rischio, occorre che l’impresa verifichi e garantisca, attraverso una idonea certificazione, che i lavoratori da impiegare siano in possesso di un’adeguata formazione sulla sicurezza coerente con il contesto in cui gli stessi saranno chiamati ad operare;
- un potenziamento degli organici di tutti i presidi (Itl, Inail, Inps, Spesal) posti a tutela dei lavoratori.

Queste richieste sono insufficienti e inadeguate rispetto alla gravissima situazione in atto all'Ilva. 
Esse puntano soprattutto sulla questione della "Formazione" dei lavoratori e dei RLS, e su una certificazione di garanzia delle ditte che fanno i lavori; ma queste proposte sembrano non tenere in alcun conto che i recenti infortuni mortali, ed esemplare è quello di Angelo Fuggiano, come i tanti recenti infortuni che hanno causato feriti, non sono dovuti certo alla mancanza di formazione, ma al 90% alla totale mancanza di manutenzione degli impianti, alle aperte violazioni delle misure di sicurezza da parte dell'azienda - che cosa può fare un lavoratore anche formato se, come è successo ad Angelo, una fune si sgancia improvvisamente e gli piomba addosso? Cosa poteva fare Alessandro Morricella, pur se fosse stato ben formato, a fronte di un

IMBROGLIONI! Dalla relazione dei Commissari Ilva: + ricavi + produzione... mentre tacciano sugli operai morti (ben 8), e imbrogliano su ambiente e sicurezza

(dal Corriere di Taranto) - E’ stata resa nota soltanto qualche giorno fa la relazione trimestrale dei Commissari straordinari dell’Ilva relativa al periodo 1 luglio – 30 settembre 2017, inviata al MiSe soltanto lo scorso 12 aprile 2018.

La relazione inizia con un ampio riassunto sulla procedura di amministrazione straordinaria che ha riguardato il gruppo Ilva e le sette società controllate dalla società, richiesta dai commissari straordinari al MiSe il 17 febbraio 2015, a cui fa seguito una parte dedicata alle attività della Procedura sullo stato di cessione dei vari asset del gruppo...

Nel documento trova ovviamente spazio anche una parte riassuntiva relativa alle“Principali azioni e misure implementate in relazione alle prescrizioni AIA”, aggiornato sempre al 30 settembre 2017. Dalla quale si evince che sino alla data in questione tra attuazione del Piano Ambientale (919.412mila euro) e attuazione del Piano Rifiuti (49.956mila euro), sono stati spesi complessivamente 968.368mila euro. In relazione a ciò, nella relazione trova spazio anche una parte dedicata ai “Dati sulla qualità dell’aria in prossimità dello stabilimento di Taranto”, dove vengono riportati i grafici dei dati delle centraline elaborati da ARPA Puglia, dal 2011 al settembre 2017, per quanto concerne il Pm10, il Pm2,5 e il Benzo(a)pirene. Grafici dai quali si evidenzia un inquinamento contenuto nei limiti previsti dalla legge, in lenta ma costante diminuzione nel corso del tempo. Il che comunque, come ribadito più volte da ARPA Puglia e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non esclude il rischio cancerogenoper un importante range di popolazione, in particolar modo per chi risiede nelle vicinanze del siderurgico.

Infine, è presente anche una parte relativa alla “Sicurezza sul luogo di lavoro – Infortunistica”, relativamente al periodo compreso tra l’anno 2010 e il settembre 2017. Anche in questo caso, gli infortuni invalidanti e gli infortuni indennizzati e gli indici di gravità, hanno registrato un costante calo, a fronte però di ben sette incidenti mortali dal 2012 a giovedì scorso, con il tragico incidente

Una emozionante risposta del padre di Francesco Zaccaria, Amedeo, che ci incoraggia

Come sempre il vs. lavoro encomiabile e la vostra presenza costante danno una speranza a noi lavoratori che qualcosa cambi.
Il percorso è lungo e tortuoso ma con costanza si potranno ottenere dei risultati.
Siete gli unici che mi fate sentire orgoglioso del lavoro che ho fatto per il mio Francesco, perchè ho cercato sempre in tutti i modi di fornire tutto ciò che puó essere utile affinchè si dimostri che questi sono degli assassini senza scrupoli.
Un abbraccio e buon lavoro.
UNA LOCANDINA CHE VALE ANCORA OGGI

venerdì 25 maggio 2018

India-Brasile-Taranto... se ne era parlato alla libreria Mondadori giovedì nella presentazione del libro 'Legami di ferro - e ora nuove notizia da una fonderia indiana dove sparano su chi protesta!

Tragiche notizie dall'India - Una situazione come l'Ilva a Taranto!

India - Avvelenati dal rame e presi a fucilate dalla polizia: 13 morti nel Tamil Nadu


In india padroni di fonderia e territori inquinati  e si spara contro le popolazioni che protestano.
Aiutateci nel far conoscere queste cose – realizziamo iniziative di ogni tipo di solidarietà e informazione.
Costruiamo un ponte con gli operai e le popolazioni che in india, ma anche in Brasile, vivono situazioni come all'Ilva e a Taranto, e i cui governi gli sparano addosso quando protestano.
Ecco il volto dei Padroni indiani, dello Stato, del governo antipopolare.
Mentre altri padroni come Mittal all'Ilva e Jindal a Piombino prendono in mano le fabbriche in Italia nelle martoriate città dell'inquinamento.

Campagna Slai cobas per il sindacato di classe  via Rintone 22 Taranto slaicobasta@gmail.com 3471102638
Info materiali video - contatti diretti con le realtà in lotta e compagni che conoscono bene la situazione dall’India per aver incontrato in diverse occasioni organizzazioni in India impegnate in queste battaglie
csgpindia@gmail.com – Francesco Lomagistro Taranto
Sfocia nel sangue la lotta degli abitanti, che dura da vent’anni. E ora chi critica le forze dell’ordine finisce in carcere
Martedì 22 maggio decine di migliaia di persone che protestavano contro la riapertura di una fonderia di rame nei pressi della città di Thoothkudi (Tamil Nadu, India meridionale) sono finite sotto il fuoco delle forze dell’ordine, chiamate a sedare una protesta durata più di tre mesi.
I manifestanti da almeno vent’anni denunciavano livelli di inquinamento straordinari dovuti all’attività della fonderia operata dalla Sterlite Copper, società controllata dal conglomerato minerario britannico Vedanta Resources. Gli scarichi della fonderia, hanno documentato numerose associazioni per la tutela ambientale locale, hanno contribuito a un aumento vertiginoso di malattie legate all’apparato respiratorio e cardiaco, dermatiti e tumori.
Nonostante la fonderia fosse stata multata dalla Corte suprema nel 2013 per una perdita di gas velenosi, ha continuato a lavorare a pieno regime tanto da annunciare, lo scorso febbraio, piani per un’espansione infrastrutturale. In tutta risposta, gli attivisti e la popolazione locale hanno organizzato una serie di manifestazioni pacifiche chiedendo la chiusura definitiva dell’impianto.
Quando martedì i manifestanti hanno cercato di raggiungere la residenza del district collector di zona – la carica amministrativa che avrebbe dovuto rinnovare la licenza della fonderia, scaduta lo scorso mese di aprile – e hanno trovato a ostruire la strada le barricate della polizia, è partita una sassaiola contro le forze dell’ordine, mentre capannelli di manifestanti incendiavano automobili e autobus. La polizia ha risposto lanciando lacrimogeni e, come mai successo in Tamil Nadu nella storia recente, sparando direttamente sulla folla. Il bilancio mentre scriviamo è fermo a 13 morti e alcune decine di feriti.
Le proteste sono continuate sia nella giornata di mercoledì che ieri, con le forze dell’ordine schierate dal governo locale, guidato dal partito tamil All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam (Aiadmk), a protezione delle sedi dell’amministrazione cittadina e della fonderia. Il chief minister – il primo ministro del governo locale – del Tamil Nadu, Edappadi K. Palaniswami, difendendo l’operato della polizia nella giornata di ieri ha dichiarato: «Se qualcuno è attaccato, il corso naturale delle cose prevede che si difenda per proteggersi. Questo è ciò che ha fatto la polizia».
Mercoledì scorso l’amministrazione locale ha staccato la corrente alla fonderia, in risposta a voci che indicavano una ripresa delle attività nonostante la nuova licenza non fosse stata ancora rilasciata.

Nuovo grave incidente all'ILVA Taranto


Ilva, incidente in Acciaieria 2: operaio cade e si rompe il femore




Un operaio dell’Ilva, addetto alle paniere in uno dei reparti dell’Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto, questa mattina è caduto mentre eseguiva operazioni di manutenzione, riportando una frattura al femore sinistro. Lo si apprende da fonti aziendali. La caduta è stata determinata dalla instabilità del grigliato sul quale l’operatore poggiava il piede. Immediatamente sono intervenuti i sanitari dell’infermeria interna per prestare le prime cure all’operaio, che in seguito è stato trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Nelle prossime ore il lavoratore sarà sottoposto a intervento chirurgico.

Un'altra associazione denuncia la grave situazione della raccolta differenziata a Taranto - a Taranto è di nuovo al 15%


Slai cobas Taranto

ma ora basta dati - serve la lotta di lavoratori, disoccupati, cittadini dei quartieri per costringere il comune a modificare la situazione

sosteniamo la campagna di assemblee incontri volantinaggi che stanno portando avanti i lavoratori della ex pasquinelli

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La percentuale di Raccolta Differenziata dei rifiuti a Taranto rimane la più bassa tra le città capoluogo in Puglia. A denunciarlo, con una breve nota, è l’associazione Rifiuti&Sostenibilità.
Nel gennaio 2017 la percentuale era intorno al 15%, e la media era rimasta più o meno intorno al 15-16% per tutto l’anno. Solo a settembre ed ottobre 2017 un’impennata “miracolosamente” anomala l’aveva portata addirittura al 23%.
Tutto “fumo negli occhi”, infatti, come prevedibile, nei mesi di novembre e dicembre 2017 la percentuale di Raccolta Differenziata è nuovamente scesa intorno al 15%.
Nel 2018 nessuna nuova iniziativa è stata messa in moto, da parte del Comune di Taranto e dell’AMIU SpA, per cercare di migliorare ed aumentare la Raccolta Differenziata in città.
I dati relativi ai primi mesi del 2018 non sono ancora stati resi pubblici (a differenza di tutte le altre città pugliesi), ma è difficile che possa essere migliorato qualcosa in assenza di qualsivoglia nuova iniziativa inerente la Raccolta Differenziata.
“Non ci resta che continuare ad attendere che ‘qualcuno’ si svegli – chiosa il presidente dell’associazione, Aldo De Nicolò -, che si smuova qualcosa, che finalmente venga affrontata con decisione anche in questa città la questione della corretta gestione dei rifiuti e della loro raccolta differenziata. Per ora tutto tace, come accade oramai da innumerevoli anni”.

Un altro lavoratore è morto! Il lavoratore ex Pasquinelli Michele Spina

Questa mattina dopo poche ore l'inizio del lavoro, nel suo secondo giorno di lavoro con la nuova ditta Verde Idea (passato dalla precedente ditta Kratos), Michele Spina è morto.
Stava lavorando con gli altri suoi compagni di lavoro dell'ex Pasquinelli nella scuola Giusti ai Tamburi, quando si è sentito male e si è accasciato a terra.
Il nostro dolore è grande! E' morto un combattente, prima dei Disoccupati Organizzati poi presso le varie ditte. Il suo posto di lavoro se lo era conquistato insieme ai suoi compagni di lotta, con tante battaglie, e ogni volta aveva, avevamo vinto.
Questa volta non c'è l'ha fatta a continuare con tutti i lavoratori la lotta.
Non sappiamo ancora se per la sua morte abbia inciso la tensione di un lavoro sempre precario, sempre a rischio.
Ora vogliamo dare un forte abbraccio alla sua compagna, ai suoi figli!

SLAI COBAS per il sindacato di classe

Michele è il lavoratore sul camion vicino lo striscione

giovedì 24 maggio 2018

Morti operaie all'Ilva: assassinii premeditati... La testimonianza e le prove del padre di Francesco Zaccaria, morto nel 2012 nello stesso posto in cui ha perso la vita Angelo Fuggiano


Centinaia e centinaia di persone, operai Ilva, abitanti dei Tamburi, tantissimi giovani ai funerali di ieri
per Angelo Fuggiano
Ieri durante il funerale di Angelo Zaccaria un ex operaio dell'Ilva ci raccontava che anni fa avvenne un incidente uguale a quello che ha portato alla morte di Angelo, e che per puro miracolo allora non portò due operai a perdere la vita; anche allora un cavo improvvisamente scattò e per fortuna passo a pochi centimetri dalle facce dei due operai che stavano operando, altrimenti...
Si tratta di omicidi annunciati, come quello che avvenne il 28 novembre 2012 a Francesco Zaccaria nello stesso posto.
Riportiamo su questo stralci da un intervento fatto dal padre di Francesco in un'assemblea dello Slai cobas sul processo Ilva fatta ad inizio anno e alcune pagine della perizia che Zaccaria fece e che dimostrano le precise responsabilità dell'Ilva nella morte di Francesco.
*****
"...Dopo 5 anni dalla morte di Francesco si comincia a parlare di “assassinio”. Perchè è stato un vero e proprio assassinio.
I lavori sulla gru dove operava mio figlio non sono stati eseguiti come il progetto della gru indicava, e sono stati eseguiti tagliando sui tempi. Perchè l'Ilva deve risparmiare tempo, ogni ritardo nello scarico di nave sono soldi che perde. Quindi quando si eseguono i lavori di manutenzione di impianti dove vanno a risparmiare? Sui tempi. Per quella manutenzione che si doveva fare sulla gru di

mercoledì 23 maggio 2018

Alla libreria Mondadori "Legami di ferro" ore 19

Giovedì 24 maggio alle ore 19, torna il consueto appuntamento con i libri nella Mondadori. Più che la presentazione di un libro, si tratta di una vera e propria tavola rotonda sull’ambiente in cui interverranno, non solo Beatrice Ruscio autrice del libro “Legami di Ferro”, ma anche Franco Sebastio, già procuratore della Repubblica; Ernesto Palatrasio,dei Cobas; Nicola De Sabato, medico e presidente del sindacato Snami di Taranto (Sindacato nazionale medici italiani).
A moderare l’incontro sarà Alessandro Marescotti dell’associazione Peacelink.

Il libro “Legami di ferro” nasce da un viaggio, da una missione del cuore dall’altra parte del mondo per un confronto con popoli tanto lontani da noi eppure, così incredibilmente vicini. Il libro parla di legami di ferro, sporchi e inquinanti come quel minerale che dal Brasile arriva fino a Taranto, a ricoprire e contaminare ogni cosa ma, anche, dei legami ben più solidi e inattaccabili che si sono creati tra le persone. Legami nati dalla consapevolezza di vivere lo stesso dramma, dalla stessa voglia di rivalsa nei confronti di un sistema non più sostenibile e dalla stessa sete di giustizia. Legami

Commozione e rabbia al funerale di Angelo Fuggiano - La sua morte non deve passare invano! Ma quale pietistiche fiaccolate, serve lotta vera e generale per imporre condizioni di sicurezza in fabbrica

Centinaia di operai, proletari, donne, giovani, in un clima di commozione e rabbia - forte all'uscita dalla chiesa della bara - hanno dato l'ultimo saluto all'ultima giovane vita operaia spezzata in fabbrica - mentre sindaco, assessori, rappresentanti politici e sindacali portavano la loro inutile presenza ipocrita in Chiesa. 

Angelo non è morto per fatalità e sfortuna, nè perchè aveva avuto il triste destino di andare a lavorare precario in fabbrica per mantenere la compagna e i suoi due piccoli figli.
E' morto perchè in questa fabbrica ILVA e appalto comandano i padroni - quelli dell'Ilva padroni di stato definiti commissari - e padroncini che per profitto e sfruttamento non osservano le norme della sicurezza e mettono quotidianamente a rischio la vita operaia e perchè gli organi preposti al controllo sono inadeguati a tutelare la sicurezza in fabbrica, quando non sono complici.

Una situazione che si può contrastare e cambiare se si sceglie la via della lotta e dell'organizzazione,
del coraggio e della dignità - liberandosi di sindacati fasulli e di idee confuse e passive in fabbrica.

Facciamo sì che la morte di Angelo non sia stata vana, che non sia solo lacrime e sangue. Deve essere un impegno vero in fabbrica e in città. 

Padroni e sindacati usano lo spauracchio "5 Stelle e chiusura" per fare una trattativa segreta e ad oltranza che permetta l'accordo con Mittal - ma finora non ci sono riusciti



INFO - "Sindacati e Am InvestCo, dopo la riunione fiume di ieri durata oltre 14 ore e conclusasi a tarda notte, si sono incontrati nuovamente nella sede dei sindacati metalmeccanici a Roma in vita Trieste, a partire dalle ore 12 di questa mattina. Il confronto si è concluso poco fa con l’ennesima fumata nera. I sindacati hanno infatti risposto nuovamente picche di fronte ad una nuova proposta di ArcelorMittal, che prevedeva l’assunzione di un massimo di 10500 lavoratori: per gli altri che restano fuori, all’incirca una platea di 3200 operai, la proposta resta l’incentivo all’esodo tra gli 80mila ed un massimo di 120mila euro a lavoratore, oltre all’impegno di Mittal di ricollocazione in altri siti di proprietà o l’eventuale collocazione in Ilva in Amministrazione Straordinaria, attraverso un percorso di formazione che poi dovrebbe portare all’utilizzo dei lavoratori nelle bonifiche interne al sito, attraverso i fondi sequestrati al gruppo Riva. I sindacati hanno invece ribadito la loro posizione: riassunzione di tutti e 13700 i lavoratori attualmente in capo ad Ilva in AS.
La trattativa dunque resta al momento al palo. Ma la strada per riprendere la trattativa non è chiusa. I sindacati infatti, attendono una nuova mossa di Mittal già nella settimana in corso"

Oggi i funerali di Angelo Fuggiano - Lo Slai cobas porterà il suo triste saluto, ma anche la sua determinazione alla lotta contro questi assassinii dei padroni

(dal Corriere di Taranto) - Si svolgeranno oggi alle 15.30 nella chiesa di San Domenico, nella città vecchia di Taranto, i funerali di Angelo Raffaele Fuggiano, il 28enne dipendente della Ferplast, azienda dell’appalto Ilva, morto giovedì mattina mentre stava eseguendo un intervento di manutenzione – la sostituzione di una fune – alla gru Dm6 di proprietà dell’Ilva. Per cooperazione in omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sono indagate sei persone (4 della Ferplast e due dell’Ilva). L’incidente è avvenuto al quarto sporgente del porto di Taranto, in concessione al Siderurgico. L’autopsia, eseguita ieri sera dal medico legale Marcello Chironi, secondo le prime indiscrezioni avrebbe confermato che le cause della morte sono da ricercare nelle gravissime lesioni provocate dal bozzello del cavo d’acciaio che si è sganciata dal suo alloggio per cause in corso di accertamento e ha colpito il lavoratore alla schiena...".


Volantinaggio-capannelli informativi del Mfpr questa mattina tra le studentesse del Cabrini e del Vittorino

E' stato importante l'intervento fatto dalle compagne del Mfpr tra le studentesse delle due scuole - che già l'8 marzo scorso in gran numero avevano partecipato allo sciopero delle donne. E' emerso che c'è interesse, necessità, per un'informazione sia storica che attuale sulla grande battaglia fatta dal movimento delle donne per il diritto d'aborto e sul perchè oggi occorre riprendere quella lotta per la libertà di scelta e i diritti delle donne che sempre più sembrano tornare ad un "moderno medioevo". 
C'è un forte vuoto di informazione tra le ragazze - la scuola, le insegnanti donne, anche nel 40° anniversario della legge 194, non hanno speso una parola - che si unisce a un ritorno di concezioni che la lotta aveva superato e che oggi soprattutto la nuova lotta delle ragazze può far superare  ("siamo contrarie all'aborto perchè così si uccide un bambino", ecc.).
Ma la voglia di capire, di parlare è grande. E l'Mfpr ha solo aperto una strada che continuerà con altre iniziative.
IL VOLANTINO DIFFUSO

Lavoratori ex Pasquinelli: nessun passo indietro. Ora occorre lavorare per il futuro


SUL CONTRATTO DI GOVERNO LEGA/M5S - 1 - dal blog proletari comunisti

La questione del governo Lega/M5S e del loro contratto per il governo è tragica ma grottesca, o grottesca ma tragica.
Il programma è tragico in alcune ben precise questioni, caratterizzanti il governo fascio-populista, in primis l'attacco ai migranti, “fonte di tutti i mali degli italiani”, accompagnato dalla propaganda nazionalista, la questione “securitaria”, con una estensione della “legittima difesa” domiciliare; la canalizzazione contro le realtà sociali e di lotta della repressione e del controllo poliziesco, chiusura di spazi sociali, più carceri. Queste questioni daranno ancora più alimento all'azione della feccia neonazista, già in opera. Non a caso Salvini vuole come conditio sine qua non il Ministero degli Interni per sé, motivandolo espressamente perchè 'lui si deve occupare dei migranti e dei delinquenti...'.

Su altre questioni o c'è una mediazione arraffata condita di una demagogia reazionaria senza gambe e fondi e di miseri risultati (vedi reddito di cittadinanza), o c'è il rimando (vedi il Sud).
Gli stessi protagonisti, basta che si alzino dal Tavolo, spesso dicono il contrario di ciò che hanno scritto (vedi M5S sulla Tav e sull'Ilva).

Tuttavia, nessuno può sottovalutare che il governo Di Maio/Salvini  è un governo esplicitamente fascio/populista, unito dal cemento razzista. Al di là della sua riuscita, della sua durata, questo passo

martedì 22 maggio 2018

Giovedì presentazione libro e confronto: ILVA "LEGAMI DI FERRO"

Alla libreria Mondadori via De Cesare 35 Taranto
Giovedi 24 maggio ore 19
in occasione della presentazione del libro di BEATRICE RUSCIO 
"Legami di ferro"
confronto tra
il giudice Sebastio, già Procuratore della Repubblica
il coordinatore provinciale dello Slai cobas sc, Ernesto palatrasio
il presidente dello SNAMI TARANTO, Nicola de Sabato
info 347-1102638 
 

Le morti sul lavoro dipendono anche dal calo dei controlli ispettivi - Slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale - info slaicobasta@gmail.com

Lo Slai cobas Ilva rilancia quello che da anni sta chiedendo, ma ostacolato da tutti: Direzione Ispettorato, Ministero del Lavoro, Azienda, e anche segreterie sindacati confederali: 
SERVE UNA POSTAZIONE ISPETTIVA FISSA IN ILVA!
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Ispettorati del lavoro depotenziati e sotto organico per iniziativa dei governi degli ultimi anni da Berlusconi/Sacconi a Gentiloni/Poletti.
Tanti Ispettori sono impiegatucci statali incapaci e spesso corrotti, come testimoniano le tante inchieste giudiziarie al Sud 
e il legame spesso organico tra padroni e padroncini leghisti/ispettorati al nord.
E ora il governo fascio populista Salvini-Di Maio farà il resto

Caro Operai Contro, negli ultimi 5 anni con il Pd al governo, i controlli dell’Ispettorato del lavoro sono crollati del 34%. Il Jobs act voluto da Renzi ha inoltre tagliato […]

Negli ultimi 5 anni con il Pd al governo, i controlli dell’Ispettorato del lavoro sono crollati del 34%. Il Jobs act voluto da Renzi ha inoltre tagliato le multe e le penali per le aziende non in regola con i contributi, la prevenzione e l’antinfortunisticaHa messo gli operai nuovi assunti col Jobs act, sotto