sabato 26 maggio 2018

Sulla sicurezza in Ilva e appalto, le richieste insufficienti di Cgil, Cisl, Uil

Cgil, Cisl, Uil di Taranto, dopo l'infortunio mortale di Angelo Fuggiano, hanno chiesto al Prefetto la convocazione dell’unità di crisi operativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
per «riprendere e rivisitare il protocollo sulla sicurezza sul lavoro firmato nel 2013 in Prefettura, che contiene anche capitoli specifici su Ilva e sugli altri siti dell’area industriale». Propongono inoltre due interventi: 

- interventi straordinari in materia di formazione dei lavoratori e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), facendo ricorso anche a risorse messe a disposizione degli Enti bilaterali;
- l’inserimento nell’affidamento dei lavori, di misure specifiche secondo le quali, in quelli a medio o alto rischio, occorre che l’impresa verifichi e garantisca, attraverso una idonea certificazione, che i lavoratori da impiegare siano in possesso di un’adeguata formazione sulla sicurezza coerente con il contesto in cui gli stessi saranno chiamati ad operare;
- un potenziamento degli organici di tutti i presidi (Itl, Inail, Inps, Spesal) posti a tutela dei lavoratori.

Queste richieste sono insufficienti e inadeguate rispetto alla gravissima situazione in atto all'Ilva. 
Esse puntano soprattutto sulla questione della "Formazione" dei lavoratori e dei RLS, e su una certificazione di garanzia delle ditte che fanno i lavori; ma queste proposte sembrano non tenere in alcun conto che i recenti infortuni mortali, ed esemplare è quello di Angelo Fuggiano, come i tanti recenti infortuni che hanno causato feriti, non sono dovuti certo alla mancanza di formazione, ma al 90% alla totale mancanza di manutenzione degli impianti, alle aperte violazioni delle misure di sicurezza da parte dell'azienda - che cosa può fare un lavoratore anche formato se, come è successo ad Angelo, una fune si sgancia improvvisamente e gli piomba addosso? Cosa poteva fare Alessandro Morricella, pur se fosse stato ben formato, a fronte di un
altoforno che non doveva proprio funzionare...? E potremmo continuare vedendo tutti gli ultimi infortuni.
Cgil, Cisl e Uil così sviano e coprono i problemi principali e reali che hanno portato solo nella gestione commissariale a ben 8 morti operaie (in proporzione, quasi peggio di quando stava Riva). Parliamo, invece, di come sono costretti a lavorare soprattutto i giovani assunti dalle ditte dell'appalto, a tempo determinato, sotto il ricatto del licenziamento, chiamati a lavorare anche oltre le loro ore di lavoro (ricordate Giacomo Campo che era tornato al lavoro poche ore dopo aver terminato il suo turno?); parliamo, invece, delle pressioni, che arrivano anche a minacce, da parte dei capi (pure qui nessun sindacalista può permettersi di dimenticare l'atteggiamento dei capi prima e dopo la morte di Campo).
Certo che ci vuole la "formazione" ma puntare il dito principalmente su questo, volente o nolente, si avvalora l'idea che la responsabilità degli infortuni è soprattutto degli operai... 

Tutti i lavoratori sanno poi come si lavora nelle ditte dell'appalto, e non è certo una certificazione delle ditte che può risolvere il problema del peso del ricatto della precarietà lavorativa, del lavoro in tempi stretti e a costi al ribasso, ecc. 

Sugli RLS. La vera questione è che gli RLS sono assenti e sono pochi, e hanno limitatissimi poteri di intervento. Quindi, anche qui, parlare solo della formazione è nascondere la testa. Prima di tutti gli Rls devono esserci e poter intervenire! Lo Slai cobas da tempo chiede: un aumento del numero degli Rls e delle loro ore, ma anche che gli Rls siano eletti direttamente dai lavoratori, non nominati dalle segreterie sindacali, perchè tanti di loro, formati o non formati, sono invisibili agli operai; come occorre un effettivo potere di controllo degli Rls, prima e durante, ma anche che usino quel "potere" (molto limitato e da ampliare) che il TU sulla sicurezza ora gli dà: di fermare i lavori quando è evidente il rischio del pericolo.

Infine, sul potenziamento degli organi ispettivi. Giusto. Ma qui si può passare realmente dalle parole ai fatti se si chiede - come fa lo Slai cobas - una postazione fissa in fabbrica degli ispettori. Perchè una grandissima fabbrica come l'Ilva non può essere messa allo stesso livello delle tante aziende da ispezionare, se l'ispezione deve servire a intervenire in maniera preventiva e non ad infortunio avvenuto.

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