mercoledì 6 giugno 2018

Il Piano Taranto tira la volata a Di Maio... Ma dovrebbero capire che in questo paese comandano i padroni e non i cosiddetti deputati grillini...

I relatori del Piano hanno deciso di «invitare il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio, il presidente della Regione Puglia e deputati e senatori eletti nel collegio di Taranto ad un ulteriore incontro, per fare il punto della situazione»
«Nei giorni in cui il nuovo Governo si insedia, si susseguono dichiarazioni contrastanti in merito alla questione Ilva: siamo convinti che la città di Taranto e la sua provincia meritino chiarezza su un tema così importante, con risvolti sanitari e occupazionali estremamente preoccupanti». Lo scrive il gruppo di cittadini e le associazioni che hanno elaborato il ‘Piano Taranto‘ finalizzato alla stesura di un accordo di programma che preveda la chiusura dell’Ilva e un progetto di bonifica con il reimpiego
degli operai e di riconversione economica della città. Per dar seguito al dibattito sull’Ilva organizzato il primo maggio scorso prima del concertone di Taranto, i relatori del Piano hanno deciso di «invitare il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio, il presidente della Regione Puglia e deputati e senatori eletti nel collegio di Taranto ad un ulteriore incontro, per fare il punto della situazione e per comprendere – in maniera chiara ed inequivocabile – quale sia l’indirizzo delle istituzioni relativamente al futuro del siderurgico e, conseguentemente, della provincia ionica». Cittadini e associazioni fanno presente che «gli onorevoli eletti a Taranto non hanno mai nascosto la loro volontà di chiusura, ma le dichiarazioni del neo Ministro dell’Ambiente Costa dimostrano poca incisività e poco coraggio nel parlare di ‘chiusurà. Inoltre, ci aspettiamo che il ministro dello Sviluppo Economico, nonché vicepresidente del Consiglio Di Maio, renda pubblico il contratto sottoscritto da ArcelorMittal per l’acquisizione di Ilva, comprensivo di allegati, piano industriale ed ambientale». «Esigiamo trasparenza nella gestione della vertenza Ilva – concludono – poiché è inammissibile che atti di tale importanza vengano tenuti nascosti ad una popolazione che paga la presenza del siderurgico in termini di malattie, morte e disoccupazione. Taranto merita rispetto e la cittadinanza esige certezze sul proprio futuro».

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