martedì 6 novembre 2018

Aldo Ranieri - ex operaio Ilva - purtroppo dice le stesse cose di Fim, Fiom, Uilm, Usb

Torniamo all'assemblea - positiva - di ieri alla portineria D di un centinaio di operai Ilva messi in cig.
Perchè vogliamo tornare sull'intervento di Ranieri.
Ranieri - di cui abbiamo il massimo rispetto e affetto per il suo passato di "combattente" in Ilva e per questo riconosciuto dagli operai e combattuto da azienda e sindacati confederali - ieri, invece, ha "deposto le armi" ed ha fatto oggettivamente la longa manu di sindacati firmatari e di Mittal tra gli operai.
Ranieri ha proposto di lasciar perdere la Mittal, perchè ormai non sarebbe più il riferimento degli operai messi fuori, e invece di andare alla Regione per chiedere che gli operai in cig vengano impiegati, come a Genova, in lavori di pulizia ai Tamburi, nelle scuole, nelle piazze, al cimitero, per 3/4 giorni di lavoro a settimana e 4/5 ore al giorno in modo che possano ricevere un'integrazione all'importo di cassintegrazione.

Di fatto Ranieri ha proposto la stessa cosa che stanno facendo Fim, Fiom, Uil, Usb (vedi articolo in altro post su questo blog): andare alla Regione a chiedere che 2.200/2.300 operai vengano ridotti a Lsu. Della serie, prima hanno tolto il diritto al lavoro e al reddito a 2.600 operai e ora chiedono le elemosine, che non sono certo gratis ma come contropartita di lavori per la regione, comune.
A questo sono stati ridotti operai con anni, anche decenni di esperienza, in una fabbrica in cui hanno consumato la salute?
I lavori poposti da Ranieri dovrebbero essere fatti da disoccupati, precari che da anni e anni aspettano di essere impegnati nelle pulizie e nelle bonifiche.
Così, invece, i sindacati confederali trovano un aiuto gratuito in chi gli fa da bordone, chi devia la rabbia e l'amarezza degli operai, chi dice: abbandonate la fabbrica e andate da Emiliano... 

Ranieri ieri ha firmato per andare via con l'incentivo. Si tratta di una scelta personale che va rispettata. Ma ora, per favore, non venisse a proporre di abbandonare la lotta verso la Mittal.

Mittal ha fatto ciò che ha voluto, con la collaborazione di capi e capetti, e anche di qualche sindacalista, ha operato discriminazioni scandalose, ha di fatto "sgomberato" la fabbrica delle "teste calde", dagli operai più attivi e coscienti... e ora dovrebbe essere lasciato in pace!?
Così non c'è alcuna garanzia che nel 2023 Mittal si riprenda gli operai lasciati in Ilva AS!

Quindi, far ora la lotta contro Mittal, contro l'accordo e i sindacati confederali che l'hanno firmato e che ora si arrampicano sugli specchi, contro la politica da "padrone/dittatore", peggio di Riva, di Mittal è giusto e sacrosanto, è necessario per oggi e per il futuro.

Ma ora, anche Mittal, ha un aiuto gratuito, ad essere lasciato in pace! Questo è sbagliato!    

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