Crisi di governo a Palazzo di Città, l’opposizione manda un segnale forte al primo cittadino di Taranto, firmando una nota congiunta nella quale annunciano le proprie dimissioni senza attendere che Rinaldo Melucci sciolga le riserve se ritirare o meno le proprie dimissioni, rassegnate lo scorso 2 novembre a seguito della sconfitta alle elezioni provinciali.
L’opposizione accoglie, in buona sostanza, la proposta provocatorio del segretario provinciale del Partito democratico, Giampiero Mancarelli, il quale ha esortato implicitamente, nei giorni scorsi, i consiglieri comunali di opposizione a rassegnare le proprie dimissioni qualora fossero davvero
intenzionati a lasciare la parola ai cittadini attraverso nuove elezioni. Mancarelli dichiarava, lo scorso 6 novembre, quanto segue :  «In ultimo, invito i consiglieri comunali di opposizione e dintorni a parlare meno e a portarsi presso un notaio per essere consequenziali, evitando pantomime degne della peggior commedia napoletana» .
La risposta dell’opposizione non si è fatta attendere, dimostrando,  come da loro stessi dichiarati, di non essere «attaccati alla cosiddetta “poltrona”».  Gli stessi consiglieri dimissionari si sono dati ufficialmente appuntamento, rispondendo sempre al sollecito di Mancarelli, dinanzi allo studio del notaio Tacente a partire da domani e fino a venerdì 15 novembre per rendere “irrevocabili”, con atto notarile, le proprie dimissioni.
Fino ad ora sono tredici i consiglieri comunali di opposizione ad aver presentato le proprie dimissioni: Giampaolo Vietri, Floriana De Gennaro, Stefania Baldassari, Tony Cannone , Massimo Battista, Vincenzo Fornaro, Cataldo Fuggetti, Francesco Nevoli, Festinante Cosimo, Federica Simili, Pulpo Mario, Massimiliano Stellato, Marco Nilo.
 Mancano all’appello i due consiglieri comunali di opposizione del gruppo AT6 – Lega d’Azione meridionale (Antonella e Mario Cito) ed il consigliere comunale Cosimo Ciraci (Forza Italia), il quale, negli ultimi Consigli comunali, ha palesato un avvicinamento alle posizioni della maggioranza o di ciò che di essa ne rimane, franchi tiratori permettendo.