venerdì 30 novembre 2018

Decreto sicurezza e Salvini in azione anche a Taranto... E dove? Ai Tamburi, il quartiere più degradato, in cui gli interventi del governo, della prefettura, delle istituzioni locali non si erano mai viste per le case piene di amianto, inquinate... Ora invece vengono ma per cacciare dalle case...

Taranto, rione Tamburi: primo sgombero di abitazione occupata abusivamente




Prima sgomberi di alloggi occupati abusivamente a Taranto. E accade al quartiere Tamburi, in una serie di abitazioni di proprietà di Arca Jonica, l’ex IACP. L’operazione è in attuazione degli indirizzi stabiliti nella direttiva del Gabinetto del Ministro dell’Interno circa le occupazioni arbitrarie degli immobili.
Il Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Taranto, e per esso la cabina di regia istituita presso la Questura di Taranto e diretta dal Questore, ha individuato come detto una serie di alloggi occupati abusivamente.
Lo sgombero, effettuato l’altro ieri, ha visto il massiccio intervento di forze dell’ordine che, guidate ai dirigenti della Polizia di Stato, hanno liberato il primo degli alloggi, al quartiere Tamburi.
Tale programmazione, fa sapere Arca Jonica, è finalizzata al ripristino della legalità, alla salvaguardia dell’ordine pubblico e alla tutela dei cittadini inseriti legittimamente nelle graduatorie approvate dai Comuni.

Raccolta differenziata - I consiglieri denunciano. Ma i lavoratori ex Pasquinelli dello Slai cobas invece lottano e nessun consigliere si sogna di appoggiarli...

Raccolta differenziata, rischio aumento ecotassa



Battista, Fornaro e Vietri evidenziano il rischio che l'Ente civico non raggiunga l'aumento del +17% di raccolta differenziata necessario per la riduzione dell'ecotassa sui rifiuti solidi urbani

pubblicato il 30 novembre 2018
I consiglieri comunali di opposizione: Massimo Battista, Vincenzo Fornaro e Giampaolo Vietri contestano l’operato dell’Amministrazione comunale per quanto concerne il mancato lancio della raccolta differenziata porta a porta e l’inottemperanza, da parte dell’Ente civico, della legge regionale n. 8/2018. In essa si fa riferimento alle soglie percentuali di raccolta differenziata necessarie per ottenere la riduzione dell’ecotassa. La diretta conseguenza del mancato raggiungimento di tale soglia sarà l’aumento della tassa comunale sui rifiuti (Tari) per i contribuenti ionici in possesso di residenza a Taranto a valere dal prossimo esercizio di bilancio, che i tre consiglieri comunali stimano in oltre un milione di euro.
Per queste ragioni i menzionati consiglieri comunali hanno convocato una conferenza stampa per stamane negli uffici comunali di Palazzo Latagliata a Città vecchia proprio per fare chiarezza sulla questione, essendo oggi l’ultimo giorno del trimestre settembre – novembre entro il quale l’Ente civico avrebbe dovuto realizzare l’incremento del 17% rispetto al precedente valore di raccolta differenziata registrata, pari al 17,75%.
«Questa è l’Amministrazione comunale degli annunci e degli spot elettorali, nonostante la campagna elettorale sia terminata da tempo. Il Comune di Taranto continua a preferire lo smaltimento dei rifiuti in discarica piuttosto che avviare su larga scala la raccolta differenziata». Così il consigliere comunale Battista, il quale evidenzia due inadempienze da parte dell’Ente civico. La prima, come indicato in premessa, riguarderebbe il mancato raggiungimento della soglia del 34,75% di raccolta differenziata che si sarebbe dovuto raggiungere nel trimestre settembre – novembre.
Ad oggi, e qui si passa alla seconda inadempienza evidenziata da Battista, l’Amministrazione comunale non ha pubblicato i dati della raccolta differenziata, i quali non sono aggiornati dal 31 dicembre del 2017. La legge regionale n. 38/2011impone a trasmettere, mensilmente e nel dettaglio, all’Osservatorio regionale le informazioni – si legge nella nota dei tre consiglieri comunali – sulla produzione di rifiuti distinti per tipologia ed impianto di destinazione”.
Per tali ragioni i tre consiglieri comunali hanno presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale, lo scorso 25 ottobre...
Nel testo dell’interrogazione i tre firmatari chiedevano altresì “di illustrare le ragioni per le quali l’annuncio da parte dell’amministrazione di far partire la raccolta differenziata di prossimità su tutto il territorio comunale nel corrente mese di ottobre è rimasto disatteso”. Nell’interrogazione si chiedevano infine “quali sono le azioni in corso da parte dell’Amministrazione per estendere quanto prima la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città”.
Per quanto riguarda quest’ultima, il consigliere comunale Fornaro ha precisato che “non è partita nemmeno a macchia di leopardo”, nonostante l’attuale assessore all’Ambiente, Francesca Viggiano, avesse in passato dichiarato, come precisato sempre da Fornaro, “che dal mese di ottobre scorso la raccolta differenziata porta a porta sarebbe partita su tutto il territorio comunale”...
Come precisato da Battista, “il Comune di Taranto paga 7,50 euro per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati conferiti in discarica a Massafra”. Ciò in virtù della riduzione dell’ecotassa che, qualora non si raggiungessero i parametri previsti per il 2018, tornerebbe, a partire dal 2019, a 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica...
il Comune di Taranto si colloca attualmente in penultima fascia in riferimento alle percentuali di raccolta differenziata registrate dal 1 settembre 2016 al 31 agosto 2017..

GIOVEDI' ROSSI - video sulla vita di Marx - prima parte

Questa settimana pubblichiamo la prima parte di questo video molto buono fatto dal PMLI Bolscevico

Le parti sono complessivamente sei e nei prossimi giovedì fino a fine anno alterneremo - la continuazione del lavoro sul testo 'Le lotte di classe in Francia' - con le puntate di questo video 


Raccolta differenziata bloccata ancora per un anno? I lavoratori ex Pasquinelli avviano mobilitazione

Nell'incontro tenutosi ieri mattina presso l'Amiu tra lo Slai cobas e i lavoratori dell'ex Pasquinelli - attualmente dipendenti Ditta Bitella - e il dirigente Scalera, sul problema dell'avvio del piano di estensione della raccolta differenziata, è emerso che tutto è ancora bloccato. Il Comune ha dato all'Amiu una proroga dello status quo fino a tutto 2019.
Questo vuol dire nessun nuovo contratto di servizio, nessun nuovo piano industriale, niente nuovi fondi. Di conseguenza, per tutto il 2019 nessuna estensione della raccolta differenziata, almeno nei quartieri Paolo VI e Tamburi (da tempo annunciata). La raccolta vergognosamente ancora al 17% - e anche questa fatta male - resterà al 17%. Per i lavoratori ex Pasquinelli, adibiti per sei anni prima alla raccolta differenziata poi alla selezione presso l'impianto pasquinelli, quindi ancora nessuna prospettiva di stabilità occupazionale in questo servizio, benchè il loro attuale contratto "tampone" scade ufficialmente a fine dicembre e la Giunta comunale aveva assunto un impegno, sia pur in modo generico, che il futuro di questi lavoratori poteva essere il rientro nella raccolta differenziata.

TUTTO QUESTO - è stato detto nell'incontro dallo Slai cobas - E' ILLEGALE! Continua, impunemente, una violazione di leggi sull'obbligo di raccolta differenziata, sull'obbligo di raggiungimento di percentuali ben più alte. Comune e Amiu continuano a pggiorare i problemi ambientali della città, invece che dare il loro contributo alla loro soluzione.

I lavoratori nell'incontro hanno denunciato con forza che intanto sono stati spesi migliaia di euro, soldi pubblici, per cassonetti, pattumelle, che ora sono buttati, inutilizzati.
I lavoratori pretendono di conoscere come Comune e Amiu intendono riavviare la selezione della differenziata, al termine, pare tra pochissimi mesi, del lavoro di automazione dell'impianto dove essi lavoravano.
I lavoratori hanno chiesto, senza ottenere risposta, come mai vengono esternalizzati attività di raccolta parziale di rifiuti (vedi vetro), con spreco di soldi, quando vi sono 21 lavoratori in attesa di stabilizzazione.

Ma nessuna risposta è venuta su tutto questo, ma solo la disponibilità dell'Amiu ad un incontro congiunto con il Comune.
Lo Slai cobas oggi stesso chiederà a Comune e Amiu l'incontro congiunto - un incontro da tenersi urgentemente tenuto conto della scadenza a fine dicembre del lavoro attuale dei lavoratori ex Pasquinelli
Ma, nello stesso tempo invia un esposto e richiesta di intervento alla Regione - che non può disinteressarsi di quanto avviene a Taranto - e alla Procura perchè persegua i responsabili di questa permanente illegalità della mancata raccolta differenziata nella nostra città.

giovedì 29 novembre 2018

Comunicato stampa di Enzo Piló dell'associazione Babele

COMUNICATO STAMPA
Ci preme commentare lo sconcertante comunicato a firma della parlamentare jonica On. Alessandra Ermellino del Movimento 5 Stelle, pubblicato sull Gazzetta del Mezzogiorno a proposito dell’approvazione del cosiddetto decreto Salvini. Sentiamo questa urgenza in quanto ogni tentativo di incontro e confronto, tentato dalla scrivente Babele e altri soggetti professionisti operatori nel campo della protezione internazionale e del volontariato, con i parlamentari cinque stelle di Taranto sia andato fallito e rifiutato attraverso la non risposta degli stessi.
Nel comunicato della parlamentare si riprendono i soliti luoghi comuni ormai radicati nel linguaggio dei componenti del Governo, senza entrare nel merito delle questioni: si continua a sostenere che il decreto sia utile a contrastare mafia e malaffare nel settore dell’accoglienza, quando nella realtà il sistema è stato consegnato completamente alla gestione opaca dei privati, fornendo gli strumenti di arricchimento a realtà non controllate dal pubblico. Il decreto, infatti, ridimensiona gravemente, fino quasi a farlo scomparire, il sistema pubblico degli SPRAR, a controllo dei Comuni e dei revisori dei conti, in cui viene rimborsato esclusivamente ciò che è dimostrabile attraverso le fatture e la tracciatura dei pagamenti dei servizi erogati. Un sistema pubblico in sussidiarietà con il terzo settore che obbliga a standard di erogazione dei servizi diventato modello per tutti i Paesi di area Schengen. Al contrario, il decreto privilegia il sistema privato, mettendo nero su bianco che i richiedenti asilo non potranno più entrare a far parte del sistema SPRAR, bensì verranno alloggiati in strutture private dove sarà vietato erogare qualsiasi tipo di servizio, a cominciare da quello basilare di alfabetizzazione. Viene abolito il supporto psicologico, l’orientamento legale e ai servizi sul territorio. Si garantisce, insomma, semplicemente vitto e alloggio per il periodo necessario all’esame della domanda di protezione. In poche parole un grande affare per gli speculatori che non dovranno rendere conto alcuno dei 29 euro a persona che saranno pagati all’ente appaltante. Basta poco per capire, difatti, che una spesa di 12/15 euro a persona per il vitto, senza erogazione di servizi, assicuri un profitto di almeno 10 euro al giorno a persona. Basta moltiplicare per 250/300 persone in accoglienza per rendersi conto di quanto “gli immigrati rendano più della droga”, per rifarci a parole diventate ormai famose.
La deputata Ermellino si vanta del miglioramento del decreto che, a suo dire, tutela diritti fondamentali dei più deboli. Mente, sapendo di mentire, difatti il testo prevede che i soggetti vulnerabili, ovvero persone con disabilità fisiche e psichiche, e nuclei familiari con minori, non abbiano più diritto ad essere accolti in un progetto SPRAR, e già da diversi giorni in tutta Italia persone vulnerabili sono state messe per strada. A Taranto, come altrove, si è in procinto di revocare l’accoglienza a tutti i titolari di protezione umanitaria, con tutte le conseguenze che si possono prevedere. Il Decreto Sicurezza, insomma, si traduce in Decreto Insicurezza, mettendo in condizione di grave difficoltà migliaia di persone alle quali si negano percorsi di inclusione sociale che hanno dato negli anni risultati estremamente positivi.
L’Onorevole Ermellino, inoltre, rende ampiamente evidente quanto sia confusa sull’argomento che vorrebbe trattare, quando confonde l’Hot Spot con il sistema di accoglienza. Rendiamo noto che l’Hot Spot non è un centro di accoglienza, bensì un centro di identificazione, a tutt’oggi non normato dalla legge, dove avvengono violazioni sistematiche dei diritti umani e delle convenzioni internazionali. La visita dell’On Brescia, richiamata nel suo comunicato dall’On Ermellino, non si è affatto occupata di mettere in evidenza nulla di ciò, ma si è limitata a considerare alcune opacità di gestione, da tempo segnalate da noi e altri soggetti del territorio, pur rimanendo, come sempre, inascoltati anche da parte dei referenti del Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale (ricordiamo, infatti, che la gestione dell’Hot Spot è assegnata al Comune di Taranto). Ci attenderemmo, a questo punto, che l’On. Ermellino e i suoi colleghi promuovessero una Commissione di inchiesta parlamentare, a cui daremo il nostro entusiasta contributo per descrivere dinamiche e fatti rimasti da troppo tempo taciuti. Restiamo in attesa, quindi, di soddisfare la sua curiosità attraverso la nostra partecipe collaborazione sull’argomento. Per concludere, se l’On. Ermellino e i suoi silenti colleghi, vorranno ascoltarci, saremo lieti di partecipare ad un incontro assicurandoli che non indosseremo magliette rosse, vista l’idiosincrasia cromatica da lei espressa nel suo comunicato, purchè non ci si chieda di indossare camicie nere, per le quali ci risulta la medesima avversione.

Taranto, 29/11/2018 Per Babele aps
 Enzo Pilò

DECRETO SICUREZZA: SE SI ELEVA A LEGGE LA ILLEGALITA' ALLORA PRATICARE LA "ILLEGALITA" DELLE LOTTE DI CLASSE, PROLETARIE, DI MASSA E' LEGITTIMO!

Salvini, scavalcando le procedure parlamentari, ha posto la fiducia sul decreto sicurezza e canta vittoria, con Di Maio e gli embedded parlamentari 5stelle plaudenti sia perchè sono fortemente uniti dal fascismo e razzismo antimmigrati, sia per poi avere da Salvini una contropartita per loro.

Se ancora ci sono dubbi sul ruolo inutile, esautorato del parlamento, questa è una ulteriore dimostrazione. Fermo restando che in questa fase con questo parlamento nero e di emeriti imbecilli gli eventuali emendamenti servono piuttosto a peggiorare le leggi che a migliorarle.  

Questo decreto è chiaramente interno al “mercato” in corso nel governo e alla politica, sulla questione migranti, “vendicativa” per le mancate risposte della UE.
Ma il suo uso è soprattutto ideologico, di propaganda e azione fascista, razzista. 

Con questo decreto vogliono rinchiudere, espellere, tagliare i viveri ai migranti.
L'"accoglienza" è ridotta a “pane e acqua”; si tagliano spese vitali di esistenza, di assistenza sanitaria,

mercoledì 28 novembre 2018

A PUGNO CHIUSO SALUTIAMO BENEDETTO PETRONE UCCISO 37 ANNI FA A BARI - ORA PIU' CHE MAI CONTRO I FASCISTI OGGI AL GOVERNO

Il 28 novembre del 1977 moriva Benedetto Petrone. Studente e operaio di Bari vecchia ucciso da una squadraccia fascista. Ma a commissionare quell'omicidio i fascisti in doppio petto. 

Oggi ricordare Benedetto non è solo una commemorazione perchè la battaglia antifascista a Bari, come in ogni città è più attuale che mai, per combattere e rovesciare i fascisti in doppio petto oggi al potere!



Un appello per Bakary - una "morte di Stato" - Da Campagne in lotta

Ciao a tutti e tutte.
Vi scriviamo perchè abbiamo urgente bisogno dell'aiuto e della collaborazione di tutti e tutte voi. 

Il 6 novembre è morto Bakary Secka, gravemente ustionato durante l'incendio che il 1 novembre è divampato sulla pista alle spalle del Cara di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, dove Bakary viveva.
Bakary non è il primo a morire in una simile tragedia: incendi come questo ne sono scoppiati tanti su quella pista, così come nella tendopoli di San Ferdinando (in Calabria) e altrove; anno dopo anno e stagione dopo stagione continuiamo a contare i morti nei ghetti, sulle strade e nei campi di lavoro. La verità è che Bakary non è morto a causa di un incendio doloso di stampo mafioso, come molti giornalisti si sono subito lanciati a dichiarare, pronti a fare della morte di ogni immigrato uno scoop di stampo criminale. Ad uccidere Bakary, come denunciano le persone che vivono lì e che da anni lottano per migliorare le proprie condizioni, è stata la precarietà di una vita in baracca, in un luogo dove non ci sono né luce né acqua corrente, dove basta lasciare accesa una candela o una stufa per creare un incendio; dove le persone vivono con mille difficoltà, in condizioni

Dedicato a Francesco e a tutti gli operai!

 Un canto dedicato a Francesco, "assassinato" oggi nel 2012 da padron Riva...
a Claudio... ai tanti operai uccisi per il profitto dei padroni, prima e dopo all'Ilva.

Dedicato ora a tutti gli operai che vogliono svegliarsi, non chinare più la testa e gridare: "Ora basta!"

martedì 27 novembre 2018

LA MANIFESTAZIONE DELLE DONNE DEL 24 ESPRESSIONE DELLO "STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE" - IL MFPR: "PICCOLO GRUPPO COMPATTO..."

La manifestazione nazionale del 24 novembre ha confermato in pieno la determinazione, l'ampiezza del movimento delle donne, circa 200mila, in prima fila in questa fase nella lotta al governo fascio-populista e ad ogni suo atto razzista-sessista.
Essa ha raccolto, unito le mobilitazioni che sono continuate in questi mesi sia a livello locale, sia con valore nazionale, da quelle contro i provvedimenti razzisti contro i migranti di Salvini, a quelle antifasciste, a quelle contro Pillon, contro il Decreto sicurezza linfa vitale per le violenze sessuali e i femminicidi, ecc..
Lo "stato di agitazione permanente" dichiarato nell'assemblea di Bologna di ottobre si è effettivamente praticato, dando vita a decine di mobilitazioni.

Il 24 novembre ancora tante ragazze, giovani, ma anche non poche che quest'anno c'erano per la prima volta, spinte ad esserci proprio dall'attuale clima fascio. razzista-sessista e conseguente azione in corso.
Parole d'ordini, cartelli, striscioni, interventi lungo il corteo hanno evidenziato il NO deciso, la sfida orgogliosa delle donne contro il controllo sui nostri corpi, il clima di paura, il razzismo, la violenza maschile; affermando la rabbia e ribellione delle donne, "decido io", "la paura non ci appartiene", ecc.

Mentre ancora poco viene denunciato il fascismo che è invece il cuore di questo governo Lega/M5S, la sua principale impronta da cui discendono razzismo e sessismo.

Così come in generale mancava una contemporanea forte denuncia della azione altrettanto fascio-populista, di attacco alla vita delle donne delle politiche del M5S, di Di Maio. Questo si lega anche alla non visibilità nella manifestazione delle realtà di lotta delle donne proletarie - solo presenza delle donne in lotta per il "diritto all'abitare" - , delle lavoratrici, delle precarie.
Ma questo è un discorso più generale che ha a che fare anche con le forze e posizioni di classe che agiscono e maggiormente determinano questo movimento nudm - prevalentemente piccolo borghesi - in cui, al di là anche di alcune parole, non viene posto, e a volte si contrasta, l'intreccio necessario genere e classe, tra lotta delle donne e lotta di classe. Ma riguarda anche le stesse realtà di lotta delle lavoratrici ancora resistenti ad assumere un ruolo d'avanguardia sull'intera battaglia della condizione delle donne, perchè, come dice l'Mfpr, "tutta la vita deve cambiare".

Il 'Mfpr in questa manifestazione ha agito come "piccolo gruppo compatto". combattivo.
Il nostro striscione: "Moderno medioevo doppia oppressione - donne in lotta per la rivoluzione", i nostri cartelli con la parola d'ordine: "noi donne irriducibilmente contro il governo fascista razzista sessista", i cartelli con Salvini a "testa in giù", i nostri slogan decisamente contro il governo Lega/M5S, contro i mandanti assassini di migranti, donne e bambini, contro la polizia e i suoi uomini stupratori, ecc. insieme a brevi interventi, hanno inciso, sono stati notati, apprezzati; tante, soprattutto ragazze, hanno voluto mettersi addosso i nostri cartelli; donne si sono unite a noi durante tutta la manifestazione, altre si avvicinavano al nostro spezzone e appoggiavano contente, condividendo e riprendendo le nostre parole d'ordini, la nostra denuncia.
Questo ha portato in alcuni momenti a unire/"contaminare" i nostri slogan con gli slogan di realtà femministe, con una positiva interazione.
E il nostro logo è stato di fatto la nostra firma, la nostra identità.

Il breve ma simbolico scontro con le forze di carabinieri, polizia, anche esercito, nel metrò, schierate quasi per "vendetta" contro la grande riuscita della manifestazione, è di fatto stata la naturale conclusione della bella giornata, perchè a fronte della stupida, inutile dimostrazione, da clima "decreto sicurezza", di "forza" della polizia, la combattiva opposizione delle donne, di compagne e compagni, alla fine ha vinto! costringendo, gli "espositori di muscoli" ad aprire i tornelli del metrò. Una piccola ma significativa dimostrazione che rispondere "colpo su colpo" (come diceva il nostro volantino) paga, e che in questa lotta le donne si dimostrano ancora una volta con una "marcia in più"!

Il Mfpr in questa manifestazione ha agito come "piccolo gruppo compatto". combattivo, battagliero.
Il nostro striscione: "Moderno medioevo doppia oppressione - donne in lotta per la rivoluzione", i nostri cartelli con la parola d'ordine: "noi donne irriducibilmente contro il governo fascista razzista sessista", i cartelli con Salvini a "testa in giù", i nostri slogan decisamente contro il governo Lega/M5S, contro i mandanti assassini di migranti, donne e bambini, contro la polizia e i suoi uomini stupratori, ecc. insieme a brevi interventi, hanno inciso, sono stati notati, apprezzati; tante, soprattutto ragazze, hanno voluto mettersi addosso i nostri cartelli; donne si sono unite a noi durante tutta la manifestazione, altre si avvicinavano al nostro spezzone e appoggiavano contente, condividendo e riprendendo le nostre parole d'ordini, la nostra denuncia.
Questo ha portato in alcuni momenti a unire/"contaminare" i nostri slogan con gli slogan di realtà femministe, con una positiva interazione.
E il nostro logo è stato di fatto la nostra firma, la nostra identità.

Il breve ma simbolico scontro con le forze di carabinieri, polizia, anche esercito, nel metrò, schierate quasi per "vendetta" contro la grande riuscita della manifestazione - in cui alcune compagne del Mfpr sono state tra le più determinate - è di fatto stata la naturale conclusione della bella giornata, perchè a fronte della stupida, inutile dimostrazione, da clima "decreto sicurezza", di "forza" della polizia, la combattiva opposizione delle donne, di compagne e compagni, alla fine ha vinto! costringendo, gli "espositori di muscoli" ad aprire i tornelli del metrò. Una piccola ma significativa dimostrazione che rispondere "colpo su colpo" (come diceva il nostro volantino) paga, e che in questa lotta le donne si dimostrano ancora una volta con una "marcia in più"!

lunedì 26 novembre 2018

ILVA/ArcelorMittal - 5 DICEMBRE ORE 16 Biblioteca comunale p.le Bestat Taranto


Processo Ambiente svenduto
-la parola alle parti civili
operai-lavoratori cimiteriali-abit. quartieri Tamburi/Paolo VI
-la parola alla città
no all’immunità penale/no alla prescrizione/giustizia e risarcimenti
mai più morti sul lavoro e da inquinamento

Arcelor MITTAL COME RIVA
meno operai - più sfruttamento- meno sicurezza e tutela dell’ambiente
no all’accordo che caccia gli operai dalla fabbrica con liste di discriminazione disumane e ingiuste
ricorso legale di massa dei cassintegrati


5 DICEMBRE ORE 16
biblioteca comunale piazzale bestat taranto

info parti civili – comitato cassintegrati
tel 347530170 - slaicobasta@gmail.com

La Regione Puglia impugna Addendum al contratto di affitto ArcelorMittal e denuncia la politica di profitti che vuole fare


La Regione Puglia ha presentato ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento dell’addendum al contratto di affitto con obbligo di acquisto di rami di azienda sottoscritto nel settembre scorso tra le società del Gruppo Ilva in AS e la cordata Am InvestCo Italy con ArcelorMittal capofila e, di conseguenza, dell’aggiudicazione della procedura di trasferimento dei complessi aziendali Ilva in favore della Am InvestCo e degli atti consequenziali, anche in ragione della presentazione dell’Addendum. Lo ha annunciato Rocco de Franchi, consigliere giuridico per la Puglia in materia ambientale ed ex vice sindaco di Taranto, intervenendo a Taranto a un dibattito sull’immunità penale e amministrativa concessa agli acquirenti dello stabilimento siderurgico. - ANSA

Ex Ilva, Emiliano: “Mittal? Vuole guadagnare denaro".

Ex Ilva, il governatore pugliese chiede un maggior intervento dello Stato a garanzia della salute: "Il capitalismo è così: se lo Stato non interviene per mitigarlo è micidiale"

redazioneonline

pubblicato il 24 novembre 2018
“Mittal fa il lavoro suo: deve guadagnare soldi, non è che può fare il moralista, l’etico, non può pensare ai bimbi” dice il governatore pugliese Michele Emiliano. “Non penso che Mittal abbia mai dedicato nemmeno un pensiero ai bambini di Taranto. E’ gente che vuole guadagnare denaro, l’unico scopo della vita di questo imprenditore è guadagnare. Il capitalismo è così: se lo Stato non interviene per mitigarlo è micidiale,passa su qualunque cadavere”.

Bonifica San Brunone: ecco il bando di gara - cimiteriali in assemblea nei prossimi giorni per esaminarlo - info 347-1102638

A cura dello slai cobas per il sindacato di classe 

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea "l'Intervento di bonifica delle aree non pavimentate del Cimitero di Taranto"

Gianmario Leone

Un altro piccolo passo nelle azioni programmate nell’ambito del Protocollo d’Intesa del 26/07/2012 per le bonifiche di Taranto è stato compiuto. Nei giorni scorsi è infatti stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il bando di gara per “l’Intervento di bonifica delle aree non pavimentate del Cimitero San Brunone nel Comune di Taranto”.
Il progetto esecutivo dell’opera è stato validato con verbale del 29/08/2018. 
L’intervento riguarderà le seguenti operazioniRimozione del terreno e successivo rinterro con materiale proveniente da cave e sistemazione delle fosse mediante lastre per i campi di inumazione n. 9, 15, 20, 29 e in parte il campo 36 destinato alle salme di età inferiore ai 10 anni; Rimozione del terreno e successiva sistemazione previa realizzazione di capping e stesa di un tappeto verde nei campi di inumazione n. 19, 28, 36; Rimozione del terreno e successiva sistemazione mediante intervento di capping per alcune aree adibite ad aiuole; Realizzazione di un sistema di smaltimento delle acque meteoriche in sostituzione di quello attualmente esistente nella zona a servizio dei campi di inumazione oggetto di bonifica. 
L’importo complessivo contrattuale dei lavori (ed oneri per la sicurezza) compresi nell’appalto,

ArcelorMIttal corre: aumento della produzione, ripresa di clienti e mercati, realizzazione subito dei profitti


Più produzione subito con meno operai. 
Che significa per gli operai? Intensificazione del lavoro, accorpamento mansioni, più produttività, e, insieme ad una riorganizzazione del lavoro che vede anche meno operai destinati alla manutenzione, = meno sicurezza.
AM è appena entrato ma subito detta la legge del profitto, maledetto e subito, del grande capitale. 

AM anche alle Ditte chiede più produzione, dietro la minaccia di essere messe fuori dalla concorrenza

Se per gli operai diretti della AM la corsa verso i 6 milioni di tonnellate significa più sfruttamento, per gli operai delle Ditte significherà supersfruttamento da parte di due padroni.

Arcelor Mittal - in pochi giorni come Riva - peggio di Riva sull'ambiente


Le parole

Arcelor Mittal dichiara Salute e sicurezza - "La nostra massima priorità è la salute e la sicurezza sul lavoro. Niente è più importante".

I fatti
martedì 13 novembre all’Altoforno 2 fuoriuscita di parecchio fumo nero, la Fiom  stigmatizza come, a fronte di un evento di assoluta rilevanza, non sia avvenuta da parte dell’azienda nessuna comunicazione alle Rappresentanze dei lavoratori e che addirittura alcune informazioni generiche siano state apprese dalla nota stampa diffusa poco dopo l’evento da ArcelorMittal Italia affermando che non vi sarebbero “impatti ambientali significativi” .

Sabato 17 alle ore 1.05 si è generata la fermata non programmata di tre altoforni e di altri impianti dello stabilimento con conseguenti emissioni dai Bleeders con la fuoriuscita di fumo e fiamme visibili a distanza.  Non si registrano problemi al personale né situazioni di emergenza in atto”. 
Grazie al tempestivo intervento dei tecnici e di tutti i dipendenti in turno – prosegue AM – nel corso della mattinata gli impianti stanno regolarmente tornando in marcia dopo i dovuti controlli”.
“L’azienda – conclude ArcelorMittal – sta svolgendo ogni tipo di indagine per risalire alle cause che hanno scaturito l’evento, che dai primi accertamenti non risulta conseguenza di malfunzionamenti impiantistici”. (ANSA).
La Fiom Cgil chiederà pertanto ad Arpa Puglia di avere i risultati dei rilievi delle centraline, riferiti in particolare alla notte tra il 16 e 17 novembre, al fine di verificare l’impatto delle emissioni non convogliate causate dalle fermate non programmate degli impianti. La Fiom Cgil precisa inoltre che negli ultimi periodi si stanno verificando frequentemente dei disservizi elettrici all’interno dello stabilimento, causati probabilmente dalla scarsa attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.  Riteniamo pertanto indispensabile verificare le cause che hanno determinato i disservizi e effettuare idonee attività di manutenzione ordinaria e straordinaria strutturali al fine di assicurare la tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini scongiurando incidenti che causano la fuoriuscita di emissioni non convogliate».

sabato 24 novembre 2018

Oggi alla manifestazione nazionale delle donne a Roma Non Una in Meno - una rappresentanza delle lavoratrici di Taranto del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

Diffusione comune con le altre proletarie delle altre città del volantino nazionale MFPR
che invitiamo tutte e tutti a leggere con attenzione - dato che anche nella nostra città le donne MFPR svolgono un ruolo di avanguardia e di direzione nel movimento di lotta delle lavoratrici, precarie, disoccupate e conducono una battaglia permanente per i diritti e la liberazione delle donne in tutti i campi

Noi donne irriducibilmente contro!
“COLPO SU COLPO” CONTRO IL GOVERNO FASCIO-RAZZISTA-SESSISTA, CHE VUOLE IMPORCI UN MODERNO MEDIOEVO!
SCATENIAMO LA FURIA RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE CONTRO L'INTERO SISTEMA DEL CAPITALE! TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
Il governo Salvini/Di Maio, il fascio-populismo al potere, cambia anche per noi donne la sostanza delle cose e chiama ad attrezzarci e organizzarci adeguatamente, per combatterlo, per rovesciarlo.
Un governo che ci vuole irregimentare secondo la concezione “Dio, patria, famiglia” e il legame “famiglia, difesa della proprietà privata, Stato”
Un governo che dà una legittimazione all'humus sessista che inevitabilmente porta a più violenze sessuali, femminicidi, aggressioni omofobe, verso cui le soluzioni legislative repressive sono peggiori del male (vedi “pacchetto sicurezza”), perchè sono repressive soprattutto della libertà, dei diritti, delle lotte di noi donne.
Un governo disumano e fuori Costituzione che ha il suo principale collante nella guerra ai migranti che porta alla morte centinaia di migranti, di nostre sorelle, di bambini o li fa tornare nei lager libici delle torture e degli stupri. Salvini ora strumentalizza in maniera sciacallesca gli stupri, i femminicidi – come ha fatto sul corpo di Desirée – per farsi propaganda, per aumentare soprattutto la persecuzione contro i migranti, per occupare le città con le forze dell'ordine, che spesso sono essi autori “autorizzati” di stupri, per controlli, divieti, desertificazione di spazi sociali, dei luoghi di socializzazione, ecc. - tutte cose che favoriscono la violenza sessuale contro le donne.
Un governo con il ministro della famiglia clerico-fascista antiabortista Fontana che dichiara: “Le donne non fanno abbastanza figli, è ora di farli, basta figli delle migranti che hanno “invaso” l’Italia”; con un parlamento che vede un misero Pillon (Lega) tentare di cancellare il divorzio per legare ancora di più le donne alle catene di una famiglia dove troppo spesso trovare la morte e dove i figli sono come dei bagagli.
Un governo che nulla cambia per le donne sul piano del lavoro e del salario, continuando a servire, come sempre, i padroni. Con il "decreto dignità" ora neanche i posti di lavoro precari, a tempo determinato, spesso unici posti di lavoro per le donne, restano: le aziende licenziano e prendono bellamente altre; mentre continuano ad aumentare i licenziamenti, la cig per le operaie a tempo indeterminato, insieme alla pesantezza delle condizioni di lavoro e all'aumento di discriminazioni odiose, sessuali, razziste, sulla maternità, insieme alle eterne molestie sessuali sul lavoro. Anche la ipotetica "riforma delle pensioni" non cambierà nulla per noi lavoratrici, continueremo a non poter andare prima in pensione, a non vederci riconosciuto il doppio lavoro. Così come, il "reddito di cittadinanza", se e quando verrà varato, lo riceveranno in pochissime che per giunta dovranno lavorare gratis e assoggettarsi a un controllo indegno anche su come spenderanno quei quattro soldi. Mentre aumenta il carico dell'assistenza, un macigno insopportabile per le donne incatenate in un lavoro domestico degradante.
Tutto questo non fa che aumentare la dipendenza economica che significa più subordinazione, oppressione, violenza in famiglia. Tante energie vive, intellettuali di ragazze, studentesse umiliate in un futuro mortificante.
Ma il forte movimento delle donne/NUDM è stato di fatto la prima opposizione alla nascita del governo Lega/M5S ed è in prima fila nelle mobilitazioni antirazziste, antifasciste, antisessiste.

Abbiamo tutte la responsabilità che la ribellione, la lotta delle donne diventi sempre più uno dei principali "pericoli" di questo governo, di questo Stato borghese, dei padroni, degli "uomini che odiano le donne".
Organizziamoci per scatenare la furia rivoluzionaria delle donne!
Organizziamo, ampliamo l'area femminista proletaria rivoluzionaria del movimento delle donne, contrastando l'influenza riformista del femminismo piccolo e medio borghese, ma anche l'economicismo opportunista, presente in alcuni gruppi rivoluzionari o sindacati di base, che mette in ombra, soffoca la grande potenzialità della lotta delle donne che pone 'senza se e senza ma' una questione centrale della rivoluzione: "tutta la vita deve cambiare".
Siamo “la marcia in più” che arricchisce la lotta complessiva, la battaglia rivoluzionaria dei proletari e masse popolari per rovesciare questo marcio sistema capitalista, dalla terra al cielo, per una nuova società.
Movimento femminista proletario rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com – facebook.movimentofemminista.proletariorivoluzionario/ - http://femminismorivoluzionario.blogspot.com/
Siamo a Palermo 3408429376-Taranto 3475301704-L'Aquila 3287223675-Milano/Bologna 3339415168-Bergamo 3355244902

venerdì 23 novembre 2018

Sui cassintegrati Ilva e gli incontri in Regione - La posizione dello Slai cobas

Lo Slai cobas sc:
1) ritiene che la prima questione è - a fronte della forte riduzione di lavoratori in reparti centrali per la produzione (es. Acciaierie, Laf, ecc.) e per la manutenzione, contro terziarizzazione, accorpamento di mansioni e straordinari, nonchè a fronte della selezione fortemente discriminatoria - l'aumento del numero dei lavoratori, ora in cigs, assunti in ArcelorMittal;
2) i corsi di formazione devono essere finalizzati all'attività di bonifica del sito Ilva (a cui vanno impegnati tutti i lavoratori in cig e non solo 300), con garanzia del futuro rientro in ArcelorMittal;
3) Si all'integrazione al reddito. Ma esso deve portare al 100% il reddito.
4) NO ai lavori socialmente utili, che sono lavoro gratis per i Comuni, dequalificazione per gli operai Ilva e che di fatto pongono gli operai Ilva in concorrenza con disoccupati e precari che dovrebbero essere loro occupati in questi lavori


(dal Corriere di Taranto)
Il 10 dicembre a Bari presso la sede dell'assessorato alla Regione nuovo incontro sull'intergrazione al reddito
Si terrà il prossimo 10 dicembre a Bari, presso la sede dell’assessorato al Lavoro della Regione Puglia, il secondo incontro con i sindacati sulla condizione dei 2.586 lavoratori ex ILVA che risultano in esubero dopo le assunzioni fatte da Mittal per il sito siderurgico di Taranto, e collocati in Cassa Integrazione Guadagni a zero ore.
La richiesta dei sindacati alla Regione è quella di intraprendere  interventi finalizzati ad integrare il reddito di questi lavoratori, con l’ente regionale che ha ribadito l’intenzione di riaprire i termini del bando n. 4/2017 in modo da attivare corsi di formazione e di riqualificazione professionale retribuiti per i lavoratori posti in CIG a zero ore, al fine, da un lato, di facilitare e migliorare il loro aggiornamento professionale e, dall’altro, di sostenere il loro reddito e quello delle loro famiglie, garantendo tempi certi e celeri per l’erogazione di queste risorse. I corsi avranno la durata di 210 ore complessive, per ciascun lavoratore, con una indennità riconosciuta pari a 6 euro ad ora.
Sotto altro profilo, la Regione si è impegnata a verificare la fattibilità di una proposta consistente nella possibilità di riconoscere a questi lavoratori una ulteriore integrazione al reddito a fronte del loro impegno in attività di pubblica utilità da svolgersi nei comuni del Sito di Interesse Nazionale – SIN(Taranto, Massafra, Statte, Crispiano e Montemesola).

DOMANI MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLE DONNE - VIA IL GOVERNO FASCISTA-RAZZISTA-SESSISTA

Se basta la ribellione delle donne, la rivendicazione dei diritti dei migranti, le lotte proletarie, sociali a far paura a questo governo, questo Stato, perchè vede dietro ognuna di esse lo spettro di una rivoluzione, allora ogni lotta, ogni resistenza deve diventare rivoluzione.

giovedì 22 novembre 2018

GIOVEDI' ROSSI - "LE LOTTE DI CLASSE IN FRANCIA" - parte 10° - La Repubblica borghese necessario involucro dell'intera borghesia

La repubblica borghese, come forma dello Stato borghese, è l'involucro necessario all'intera borghesia per rappresentare le sue istanze generali mentre impazzano i contrasti delle sue frazioni e mentre si acutizza anche la contraddizione tra le forme della gestione del potere borghese: le sue istituzioni, presidenza, governo, parlamento.

Luigi Bonaparte

Il ritratto che fa Marx di questa fase del giugno 1849, dopo che si sono risolti i problemi della stabilità del potere borghese nella forma usuale della repressione post rivoluzionaria e controrivoluzionaria delle ribellioni del popolo – repressioni che hanno costretto alla “ragione” la democrazia piccolo borghese – è esemplare come affresco di queste contraddizioni, in verità usuali in tutta la vita del dominio della classe borghese.

Nella classe dell'epoca vi sono contrasti nelle frazioni monarchiche, pur dominando esse ormai il governo, in cui la figura di Bonaparte è essenziale per contenerli e per evitare che le contraddizioni in seno alle frazioni monarchiche possano esplodere e finire per mettere in discussione l'assetto che il potere dominante ha raggiunto. Chiaramente questo ormai avviene in una fase in cui il proletariato e

mercoledì 21 novembre 2018

Processo Ilva - Ora intervengono le parti civili, operai, lavoratori cimiteriali, abitanti del quartieri

Stasera 21 novembre dalle ore 17,30 sede Slai cobas (nuova sede) v. Livio Andronico, 47 (ang.v. Polibio)

Riunione delle parti civili al Processo Ilva
Per prepararci agli interventi delle nostre parti civili che cominciano agli inizi di dicembre.

Necessario lavoro con gli avvocati, per trovarci pronti

Parti civili
operai Ilva, lav. cimitero, abitanti Tamburi/Paolo VI
Slai cobas per il sindacato di classe
Info: Slai cobas sc - 3475301704 - slaicobasta@gmail.com

martedì 20 novembre 2018

Liberi e pensanti ruota di scorta dei sindacati firmatari dell'accordo del 6 settembre incontrano Caroli

per chiedere le stesse cose con altre parole e pilotare i cassintegrati verso la stessa deriva, togliendo le castagne dal fuoco al piano Mittal e all'accordo del 6 settembre.
Con il risultato che i cassintegrati dovrebbero finire nel calderone della precarietà a "scopare il mare".
Non vogliono fare quella che loro chiamano la "guerra tra poveri", vale a dire pretendere che i cassintegrati discriminati in mille modi rientrino a lavore, non al "posto" ma insieme ai lavoratori assunti in quella che è ora la ArcelorMittal, e, invece, al di là di fumusterie di piani a 360°, partecipano, molto più concretamente, alla guerra ai poveri rivendicando lavori che devono invece andare ai precari e i disoccupati della nostra città e della nostra provincia.

martedì, 20 novembre, 2018

Lavoro, i “Liberi e pensanti” incontrano l’assessore Caroli

Il comitato cittadino dei "Liberi e pensanti" ha incontrato a Bari l'assessore regionale al lavoro, Caroli, per discutere delle questioni inerenti al futuro di Taranto e del siderurgico



Una rappresentanza del comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” ha incontrato, ieri mattina a Bari nella sede dell’Assessorato al Lavoro, l’assessore regionale Leo Caroli. “Sul tavolo la questione lavoro, – si legge nella nota dei Liberi e pensanti –  non di una fetta di lavoro o di un gruppo di lavoratori ma un incontro per parlare di lavoro a 360 gradi: quel lavoro che non ruba la dignità del lavoratore, facendogli l’elemosina o togliendo la vita a lui o alla sua famiglia”.
Nel corso dell’incontro è stata ribadita all’assessore la linea del Comitato “sulla questione Ilva/ArcelorMittal e sulla disoccupazione che grava sulla città, oltre trenta volte gli esuberi che tanto allarmano adesso i sindacati. Dopo un excursus sulla apparente migliore contrattazione possibile –

Di destra come Perrini e di 'sinistra' come Borracino uniti nel sostegno al piano Mittal/governo e all'accordo del 6 settembre

Per costoro, i cassintegrati ilva si dovrebberoo scordare la fabbrica e le fabbriche, devono andare a fare corsi inutili per gettarli nelle fauci, di chi? 
Lo diciamo un'altra volta, soldi pubblici per corsi inutili e andare a fare lavori socialmente utili nei Comuni con quattro soldi (un 10% in più di integrazione alla cig), lavori tolti peraltro ai disoccupati e precari dei Comun, sono stronzate.

Lavoratori ex Ilva in cig, Perrini: “Corsi di formazione e di riqualificazione professionale”

Perrini rilancia la battaglia comune intrapresa l’assessore Borraccino: "In questo modo avremo la possibilità di tenere professionalmente aggiornati i lavoratori"

pubblicato il 20 novembre 2018,

Il consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Renato Perrini. interviene sulla necessità di istituire corsi di formazione e di riqualificazione professionale per i circa 2.500 lavoratori ex Ilva in cassaintegrazione a zero ore.  “Il loro futuro è già più incerto di altri, ma il dover affrontare il

Conferenza stampa dei cassintegrati AS Ilva oggi sotto la Direzione arcelor Mittal

comunicato stampa

conferenza stampa alla direzione ArcelorMittal alle10 di questa mattina tenuta dai coordinatori dello Slai cobas sc Taranto e da una rappresentanza di cassintegrati.

Significativamente la conferenza stampa si è tenuta mentre era in corso la 'trattativa' sindacati/Mittal sulle anomalie nelle assunzioni, volta a far rientrare come vuole Mittal una settantina di lavoratori che sono dentro i numeri annunciati da Mittal 8200.
Ma le cose non possono stare così.

L'accordo è tutto sbagliato e illegittimo fatto per aggirare le leggi sul lavoro, per permettere ad AM di assumere meno operai che facciano più lavoro;
l'accordo è diventata una lista di proscrizione discrezionale che ha buttato fuori interi reparti, lavoratori RCL e operai scomodi perchè non appartenenti ai sindacati firmatari dell'accordo;
quest'accordo ora vede operai trasferiti da un reparto all'altro, cumulo delle mansioni, ingresso delle ditte appaltatrici nelle aree e reparti manutenzione, laf, pulizie industriali.alposto degli operai Ilva messi in cig.

La conferenza stampa è stata registrata,
i contenuti audio saranno resi pubblici nei prossimi giorni tra i lavoratori, cassintegrati, masse popolari della città

Così come sarà ascoltata mercoledi sera nel corso della riunione prevista presso la sede dello Slai cobas Taranto via Livio Andronico 47 alle 18 - dove si affronterà anche il processo ambiente svenduto e le possibilità di ricorso legale contro l'accordo.

I cassintegrati proseguono la loro lotta e organizzazione e torneranno a incontrarsi martedi 27 alle18 alla sede - via Livio Andronico 47 Taranto per pianificare l'azione di organizzazione nei quartieri e nei paesi e per definire una lettera con richiesta di riassunzione entro l'anno per un certo numero di essi, messi ingiustamente fuori.

comitato cassintegrati AS ILVA
slai cobas sc taranto
347-1102638
slaicobasta@gmail.com