giovedì 31 gennaio 2013

Primo report dal presidio de L'Aquila delle compagne di Taranto

DAL PRESIDIO DE L'AQUILA

Il presidio sotto il Tribunale de L'Aquila dove si sta svolgendo il processo contro lo stupratore ma anche quasi assassino di “Rosa”, l'ex militare Tuccia, iniziato verso le 9,30 è tutt'ora in corso e probabilmente durerà per tutto il pomeriggio. Dalle 13,30 vi è una pausa e quando si riprenderà vi saranno le arringhe degli avvocati di “Rosa” e dello stupratore. Poi la sentenza.

E' importante e significativa la partecipazione al presidio, oltre le donne de L'Aquila sono venute compagne, lavoratrici, disoccupate da tante città, tra cui Bologna, Milano, Taranto, Teramo, Roma, Viterbo, facendo anche lunghe ore di viaggio, per dire a “Rosa”, e ai suoi genitori, che non è sola, e per pesare con la loro presenza sulla sentenza che deve essere dura, anche se non potrà mai dare giustizia a “Rosa” e a tutte le donne.

La madre di “Rosa” prima di entrare in Tribunale ha voluto con emozione ringraziare tutte, altrettanto emozionate.
Ad un certo punto della mattinata, per far arrivare a “Rosa” nell'aula forte la voce delle donne, e perchè il presidio non fosse di semplice testimonianza, le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, con una compagna di Bologna, si sono spostate dall'entrata principale del Tribunale per arrivare sotto la finestra dell'aula in cui era in corso il processo, e qui hanno fatto vari interventi col megafono.
E' stato un momento importante e toccante. Una compagna di Taranto ha legato questo processo all'altro significativo processo anche questo tutt'ora in corso a Taranto contro gli stupratori di Carmela Cirella di 13 anni suicidata, cioè “uccisa” nell'aprile 2007; Carmela dopo 6 anni ancora non ottiene verità e giustizia, con giudici troppo compiacenti con gli stupratori e i loro avvocati, ha informato che l'8 febbraio vi sarà una nuova udienza e che le compagne del mfpr saranno come sempre al Tribunale. Un'altra compagna disoccupata sempre di Taranto ha parlato della lotta delle disoccupate non solo per il lavoro ma contro tutti gli attacchi alla vita delle donne che questo sistema, i governi, i padroni, lo Stato fanno ogni giorno e che creano l'humus migliore perchè sempre più vi siano “uomini che odiano le donne” - come era scritto in un loro cartello; e parlando della condizione sempre più da “moderno medioevo” che tocca tutte le donne, in Italia, come in ogni paese del mondo, ha ricordato i recenti atroci stupri e uccisioni in India ma anche le imponenti manifestazioni che sono seguite – su questo le compagne del MFPR stanno distribuendo a L'Aquila un foglio che con vari articoli testimonia il “ponte” che dall'India all'Italia a tutto il mondo occorre costruire per scatenare la furia delle donne come forza poderosa per la rivoluzione. Altri interventi sono susseguiti.

Ad un certo punto il giudice del processo di “Rosa” ha mandato a dire che se non smettevano con il megafono, lui avrebbe interrotto il processo...

(continua).

Dalla telefonata da L'Aquila di Concetta di Taranto - ore 13,30

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