Contratti solidarietà? Dubbi Usb sull'Ilva |
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TARANTO
– «Noi sappiamo cosa significa questa forma di contrattazione e abbiamo
seri dubbi sulla sua realizzazione, specie perchè non è per nulla
chiaro l’aspetto principale: chi finanzia l’operazione?». Lo
sottolineano in una nota Francesco Rizzo e Lorenzo Semeraro del
coordinamento Usb (Unione sindacale di base) di Taranto riferendosi
all’ipotesi del ricorso ai contratti di solidarietà al posto della cassa
integrazione straordinaria per ristrutturazione annunciata dall’Ilva
per un massimo di 6.417 dipendenti dello stabilimento ionico. «Cosa si sta preparando – si chiedono i due rappresentanti dell’Usb – per le migliaia di lavoratori Ilva in questo momento? Molto probabilmente non sarà possibile la cassa in deroga poichè priva di copertura finanziaria, perciò si 'rigira la frittata', servendo una minestra che all’apparenza potrebbe sembrare diversa, ma non lo è, perchè a pagare saranno ancora i lavoratori». L'Usb ritiene giusto che «l'onere e le responsabilità di quanto accade siano a totale carico della famiglia proprietaria». Il sindacato denuncia inoltre il ricorso da parte dell’azienda a provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori che non accettano questa situazione. «Quanti lavoratori – osservano – diventano quotidianamente oggetto di vessazioni ed altre violenze? Il sistema è collaudato, è perfetto, costringe ad abbandonare le armi, a dimettersi, oppure ad essere licenziato per cumulo di sanzioni disciplinari. E' vecchio il trucco, tutti lo sanno ma pochi ne parlano o intervengono». |
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