Gli iscritti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Potenza per i rimborsi «a go go» «scroccati» al consiglio regionale della Basilicata sono 40. Il dato è contenuto in un documento della Procura depositato un mese fa. C’è il presidente della giunta dimissionario Vito De Filippo (Pd) per spese per l’acquisto di francobolli, c’è il presidente del consiglio Vincenzo Santochirico (Pd) per l’acquisto di giornali rimborsati sia dal consiglio sia dal gruppo del Pd. Ci sono i neoassessori (due riconfermati, altri quattro nuovi) Attilio Martorano, Marcello Pittella, Nicola Benedetto, Luca Braia, Roberto Falotico ed Enrico Mazzeo Cicchetti, tutti di centrosinistra. Gli altri uomini politici indagati sono consiglieri in carica ed ex consiglieri e assessori, di tutti gli schieramenti: Antonio Autilio, Paolo Castelluccio, Giuseppe D’Alessandro, Prospero De Franchi, Pasquale Di Lorenzo, Antonio Di Sanza, Gaetano Fierro, Antonio Flovilla, Innocenzo Loguercio, Agatino Mancusi, Rosa Mastrosimone, Franco Mattia, Vilma Mazzocco, Franco Mollica, Michele Napoli, Giacomo Nardiello, Nicola Pagliuca, Mariano Pici, Antonio Potenza, Erminio Restaino, Pasquale Robortella, Vincenzo Ruggiero, Donato Salvatore, Luigi Scaglione, Alessandro Singetta, Gennaro Straziuso, Mario Venezia, Rocco Vita, Vincenzo Viti. Gli altri tre indagati sono un commercialista e due ristoratori. Gli interrogatori dei tre agli arresti domiciliari e degli otto destinatari di divieti di dimora si svolgeranno lunedì prossimo e il 2 maggio e contribuiranno a chiarire qualche posizione. Ma i presidenti della giunta e del consiglio, ad esempio, ripetono che i rimborsi sarebbero il frutto di errori materiali. Niente rispetto ad altri, che hanno prelevato dal «bancomat» delle casse pubbliche decine di migliaia di euro. Ma è una precisazione che rischia di perdersi in un abisso di richieste di rimborsi che lascia senza parole: un ex assessore ha presentato uno scontrino da 16,40 euro. Un acquisto fatto con lo «sconto camionista», in un’area di servizio sull’autostrada. Non basta: ha presentato richieste anche per spese fatte da e per parenti. Ma c’è stato anche il consigliere che ha pranzato in un ristorante di un albergo quattro stelle «superiore» di Maratea (Potenza) – con vista splendida sul mar Tirreno – il giorno di ferragosto del 2011. Nella ricevuta, poi, il 15 è diventato 16 agosto: peccato però che non abbia fatto alcun viaggio politico nè il 15 nè il 16 agosto. La titolare del ristorante avrebbe cercato di aiutarlo, denunciando lo smarrimento di due blocchetti di ricevute proprio di agosto. È indagata. |
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