giovedì 23 maggio 2013
la fiera dell'ipocrisia dopo l'attacco della magistratura all'impero Riva .. i servi di Riva quali la Uil di Palombella e Talò e la FIOM - ma non hanno approvato l'AIA? non stavano a Vaccarella fino a ieri? la Fiom non ha cacciato o isolato dalle sue fila chi denunciava l'azienda sulla sicurezza e il vaccarellla?
TARANTO - Ora la città non vuole più sentire parlare dei Riva. E anche chi è pronto a battersi per salvare la grande fabbrica dell'acciaio, predica un futuro slegato dal destino della famiglia di industriali che nel '96 acquisì l'Italsider di Stato, trasformandola in Ilva. L'ultima spallata è arrivata con l'inchiesta milanese sui soldi del gruppo siderurgico trasferiti nei paradisi fiscali. E fatti rientrare nelle casse di famiglia grazie allo scudo fiscale. Indagine culminata ieri in una raffica di perquisizioni e nel sequestro record da un miliardo e duecento milioni di euro ai Riva. I dettagli sugli spostamenti di quel fiume di denaro hanno definitivamente frantumato il rapporto, in realtà mai idilliaco, tra i proprietari delle acciaierie venuti dal Nord e i tarantini.
"Questa indagine della Finanza - tuona Donato Stefanelli, segretario provinciale della Fiom - scoperchia definitivamente la verità su una strategia aziendale che non ha mai convinto. E che puzzava lontano un miglio. La proprietà anche davanti all'accusa di disastro ambientale ha preso tempo per ultimare una serie di operazioni finanziarie. Una vera e propria fuga con il tesoro. Mentre i lavoratori morivano in fabbrica. Per non parlare delle gravi responsabilità per i danni alla salute causati dall'inquinamento. La storia è davvero finita"
Di cordone ombelicale da recidere parla anche Antonio Talò, il segretario provinciale della Uilm. "Le ultime notizie - dice - ci regalano il volto peggiore dei Riva. Con rabbia penso a quanto avvenuto negli ultimi tempi con lavoratori mandati in cassa integrazione a mantenere la famiglia con settecento euro al mese. E con una proprietà che sosteneva di non aver i soldi per pagare gli stipendi. Ora il quadro sulla inaffidabilità di questa gestione è completo. Voglio solo sperare che anche l'ex prefetto Bruno Ferrante, giunto a Taranto per varare una nuova era, sia una vittima di questo sistema che è davvero nauseante. I Riva hanno tentato di beffare Taranto e il Paese. Il futuro della fabbrica deve essere diviso dal loro".
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