Ora Vendola fa il sorpreso e l'indignato, mentre per anni hanno dato soldi, contributi a Natuzzi, a fondo perduto, senza imporre clausole di garanzia verso i lavoratori, e Natuzzi, come tante aziende nel sud, presi i soldi ora va dove può fare più profitti con minori costi del lavoro.
Natuzzi, a fine cassa integrazione
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BARI - Natuzzi
ha comunicato oggi ai sindacati la riorganizzazione dell'assetto
italiano del gruppo, con la collocazione in mobilità di 1.726 dipendenti
a partire dalla fine della cassa integrazione (a ottobre prossimo). La decisione della Natuzzi, per
i rappresentanti sindacali, è stata presa «senza nessuna possibilità di
effettuare un confronto per verificare e/o proporre soluzioni orientate
al mantenimento dei posti di lavoro»: per questo Feneal, Filca e Fillea
hanno «respinto» i contenuti del Piano Industriale presentato presso la
sede di Confindustria a Roma». Nel comunicato congiunto è sottolineato che «questa
decisione evidenzia il fallimento della dirigenza del Gruppo che dopo
un lunghissimo periodo di concessione della cassa integrazione non ha
saputo trovare nessun progetto credibile per il rilancio del brand». Le segreterie nazionali «chiedono
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dello Sviluppo
Economico, al Ministero del Lavoro, la convocazione urgente di un
tavolo...». L'immediato sciopero generale in tutti gli stabilimenti della Natuzzi è stato annunciato... Vendola. «Ho chiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, l'immediata convocazione, presso il ministero, di un Tavolo nazionale dedicato alla ricerca di possibili soluzioni per la vertenza Natuzzi che, in queste ore, sta prendendo una piega assolutamente inaccettabile e pericolosa... Prendiamo atto - aggiunge Vendola - che il piano industriale, presentato questa mattina a Roma, presso la sede di Confindustria, è un piano di lacrime e sangue, che va oltre ogni ragionevole condivisione». «La chiusura di ben due stabilimenti e la messa in mobilità di oltre 1700 dipendenti - continua il presidente della Regione Puglia - non può che destare preoccupazione e allarme. È però indispensabile, a questo punto, che intervenga il Governo nazionale e che intervenga con serie e credibili proposte di politica industriale che, fino a questo momento, hanno più brillato per assenza che non per efficienza e concretezza». La vertenza Natuzzi, secondo Vendola, «è anche la conseguenza di troppi anni di latitanza di politiche industriali... «Vorrei infine ricordare, anche a Pasquale Natuzzi, - conclude - il lavoro straordinario e faticoso che abbiamo dovuto portare avanti in questi anni per chiudere l'Accordo di Programma sul mobile imbottito della Murgia, accordo che prevede risorse per ben 101 milioni di euro...». |
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