BRINDISI
- Riconosciuti i benefici contributivi per l’esposizione all’amianto
fino al 2 ottobre 2003, per cinque lavoratori della Centrale
termoelettrica di Brindisi Nord, che si avviano al pensionamento. Si
tratta di operai con mansioni di manutentori meccanici, saldatori e
tubisti. Assunti tra il 1980 e il 1985, hanno ottenuto il riconoscimento
di un tempo di esposizione ben superiore ai dieci anni stabiliti dalla
normativa in materia di amianto, la 257 del ‘92. Il Tribunale di
Brindisi, sezione Lavoro, accolte le richieste dell’avvocato della
difesa Ezio Bonanni, ha riconosciuto le maggiorazioni contributive con
il coefficiente 1,5 fino al 2 ottobre 2003, utili per il
prepensionamento a cinque lavoratori che hanno passato ciascuno per
oltre dieci anni di lavoro a manipolare l’amianto.
L’Inail aveva negato il certificato di esposizione e l’Inps aveva negato la presenza di amianto nella centrale di Brindisi; invece, la sentenza n. 2911/2013, pronunciata dal Giudice del Lavoro Maria Cristina Mattei, depositata ieri, nella motivazione integrale, ha sancito la condanna dell’Inps alla rivalutazione contributiva della posizione dei cinque lavoratori. «E’ inammissibile e inconcepibile che l’Inps di Brindisi si sia opposta al pensionamento di questi lavoratori negandone l’esposizione all’amianto, e la Sentenza è ben giusta, e premia la verità e la giustizia - dichiara l’avv. Ezio Bonanni, legale dei cinque lavoratori esposti all’amianto - e auspichiamo che nel futuro ci sia un diverso modo di operare da parte degli enti pubblici che dovrebbero applicare le leggi dello Stato e non ricevere una condanna dal Giudice del Lavoro». L’Osservatorio Nazionale Amianto ha aperto uno sportello online per i lavoratori di Brindisi che possono chiedere consulenze gratuite per la tutela dei loro diritti facendone richiesta inoltrando un’email all’indirizzo ona.brindisi@gmail.com. |
|||||||||||||||||
|
Nessun commento:
Posta un commento