Taranto, un esercito di «senza lavoro»
TARANTO
– Sono oltre 115mila i senza lavoro in provincia di Taranto, secondo i
sindacati confederali, riferiti al novembre del 2013. In particolare, la
disoccupazione si attesta sul 29,8% (+ 1,1% rispetto allo scorso anno),
mentre gli inoccupati sono il 15,43 % (15,75% nel 2012). La somma
determina un livello del 45,29%, con un incremento rispetto al 2012,
chiuso con il 44,55%. “Un vero e proprio esercito quello dei senza
lavoro” hanno sottolineato i segretari di Cgil (Luigi D’Isabella), Cisl
(Daniela Fumarola) e Uil (Giancarlo Turi), nel corso di una conferenza
stampa in cui si è fatto il punto dello stato generale dell’economia
locale e delle vertenze in atto che riguardano diverse aziende.
E’ indicativo anche il dato relativo agli ammortizzatori sociali: “il totale delle ore di Cassa integrazione rilevate su base annua 'novembre 2012-novembre 2013) – hanno spiegato, riferendosi al dato provinciale - evidenzia un incremento del 19,6% (da 791.888 a 947.353). Su base regionale la Puglia ha valori di crescita pari all’88,6%”. Sono 206.085 le ore di cassa integrazione ordinaria richieste a novembre, con una flessione del 71,3% su base annua. Cresce, invece, la cassa integrazione straordinaria: 545.340 le ore richieste a novembre con un incremento sul mese precedente del 21,3% e del 1.388,7% su base annua. La cassa integrazione in deroga fa registrare una richiesta di 195.928 ore a novembre con un incremento su base mensile del 71,1% e un incremento su base annua del 859,3%. Il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali diviene “l'obiettivo primario da perseguire con immediatezza – hanno aggiunto i sindacati – per la tenuta dell’intero sistema socio-economico e produttivo”. I sindacalisti si sono soffermati anche sulle vicende dell’Ilva:se da un lato “il deflagrarsi della crisi del polo siderurgico ha trovato significative risposte da parte della politica”, che ha adottato provvedimenti in materia di bonifiche e applicazione dell’Aia, dall’altro preoccupano “i ritardi accumulati per gli interventi in materia sanitaria” e “non si possono ignorare le difficoltà economiche in cui versa l'Ilva, che stanno rallentando l’avvio dell’applicazione dell’Aia”. Per cui occorrono “apposite strategie finanziarie per sostenere la realizzazione delle opere”. |
|||
|
Nessun commento:
Posta un commento