(da Sole 24 Ore) - Le casse dell’Ilva hanno liquidità solo per due mesi e se l’Eni
bloccherà le forniture di gas, dal 29 dicembre dovrà fermare gli
altiforni. Lo ha detto il commissario Piero Gnudi alla Camera... mentre il Governo stringe sulla
definizione del decreto legge che vedrà la luce nel Consiglio dei
ministri del 24 dicembre.
Un decreto che mette in campo una soluzione pubblica temporanea per
salvare l’azienda e allontana per ora l’ipotesi della cessione ai
privati. Lo schema su cui si starebbe lavorando prevede anzitutto il
ricorso all’amministrazione straordinaria per l’Ilva utilizzando la
legge Marzano (sul modello Alitalia). Legge che però verrebbe modificata per consentire di
raggiungere due obiettivi: dare pieni poteri all’amministrazione
straordinaria rispetto all’attuale proprietà del gruppo Riva e
salvaguardare i crediti dell’indotto e dei fornitori le cui attività
verrebbero ritenute funzionali al ciclo produttivo della società
siderugica.
Non ancora deciso quale potrà essere il soggetto pubblico che
opererà. Sembra però riprendere quota l’ipotesi di Fintecna. Ci sarebbe
poi lo spacchettamento dell’Ilva in una new company, che inizialmente
sarebbe pubblica, e in una bad company. La prima avrebbe in carico
impianti e personale, la seconda il contenzioso ambientale con le
relative richieste di risarcimento danni. Ci sarebbe poi un intervento
sull’Autorizzazione integrata ambientale. L’idea cui pensa il Governo è
quella di stabilire che per le Aia valgono gli standard europei... Arcelor Mittal-Marcegaglia ha detto chiaramente che l’Aia dell’Ilva non solo
costa troppo per qualsiasi investitore (1,8 miliardi), ma che le sue
prescrizioni, tra cui quella del tetto produttivo annuo di 8 milioni di
tonnellate, vanno oltre le regole in vigore nella Ue.
Che il Governo lavori ad una soluzione pubblica lo conferma lo stesso
ministro Guidi. «Ora - afferma - abbiamo bisogno di un accompagnamento
con un veicolo pubblico per un periodo sufficientemente lungo a
rimettere l’azienda sul mercato e a risolvere una serie di questioni
perchè il sito è efficiente dal punto di vista industriale... In
futuro, invece, credo sia ancora assolutamente valutabile l’ipotesi di
un investitore industriale». Vendere, invece, «non sarebbe
possibile», anche perché il siderurgico ha «il 75 per cento degli
impianti sequestrati»...
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