Ora siamo in pieno marasma e lotta
per il potere. La nomina del nuovo presidente dell'Autorità portuale sta
diventando una guerra tra bande politica e affaristica.
L'attuale presidente
Prete, specialista in parole e viaggi, sembra al capolinea, e gli altri nomi che
si affacciano o sono vecchi potentati del porto o nuovi aspiranti ad una
poltrona che evidentemente dà molto lustro e molti soldi. Senza trascurare
inoltre che siamo già in piena campagna elettorale.
Noi condividiamo ciò che
dicono recentemente anche alcuni sindacalisti, che questa guerra di poltrone non
può appassionare e interessare i lavoratori, che tutto questo batage sul nome
della "cosa" non risolve i problemi della "cosa".
Ma i sindacalisti
trascurano di dire che loro sono parte del problema e non la soluzione.
Non
si può stare continuamente alla greppia dei padroni del porto, a tirare per la
giacchetta la Tct e ad elemosinare sempre e solo la continuazione della
cassintegrazione.
Al Porto, la realtà è che il sindacato non c'è come
strumento di lotta democratico e organizzato dei lavoratori.
E questo lo
sanno benissimo tutti i lavoratori, anche se poi per opportunismo, passività e
anche stupidità fanno finta di non capire e di non agire di conseguenza.
Lo
Slai cobas aveva proposto ai lavoratori, non oggi ma due anni fa, di mettere
fine a questo andazzo e a questa farsa con la lotta, ma i lavoratori si sono
fermati al primo ostacolo e ai ricatti dell'Autorità portuale, della Tct e della
mafia politica e sindacale.
MA NON E' MAI TROPPO TARDI, e soprattutto
nessuno pensi o si illuda di poter vivere in eterno di cassintegrazione che si
rinnova, mentre il porto va a fondo e i soldi stanziati dal governo non stanno
servendo per cambiare la situazione. Anche su questi soldi, però, si fa spesso
tanto rumore per nulla, sono sempre gli stessi soldi che vengono annunciati più
volte come nuovi; sono spesso "soldi parlati" e non realmente disponibili e
utilizzabili, e si deve assistere alla farsa dell'uomo di Renzi, Delrio, che
arriva quasi di nascosto, non si confronta con nessuno e riannuncia "l'aria
fritta".
"Salvare il porto" - dicono anche
alcuni lavoratori di un non ben definito "Comitato". 'Salviamo i lavoratori del
porto con la lotta' è la nostra proposta.
Nessun commento:
Posta un commento