sabato 31 dicembre 2016

Buon anno! Ma con tanta voglia di cambiare le cose!

Buon anno a operai, lavoratrici e lavoratori, precari, disoccupati
Che il 2017 sia l’anno della lotta e della riscossa proletaria
contro i padroni e i mostri che ci governano
rendendo spesso amare le nostre feste e le nostre famiglie togliendoci lavoro, reddito, salute, serenità
mentre loro si ingrassano nelle loro banche e palazzi
dobbiamo spezzare queste catene
con l’autorganizzazione sindacale di classe e di massa –
questo è lo slai cobas  per il sindacato di classe - 
e questo lo dobbiamo sempre più diventare insieme 

Prendiamo nelle nostre mani il nostro destino sociale e politico
Realizziamo l’unità e il piano per una vera
rivoluzione proletaria che metta fine a questa condizione senza fine
Un saluto proletario
slai cobas per il sindacato di classe

Doverosa rettifica rispetto al video intervista fatta ieri sotto il Comune di Taranto agli operai Slai Cobas "Pasquinelli" e mandata in onda dal Tg Norba

Ieri venerdì 30 Dicembre durante il sit-in sotto il Comune di Taranto abbiamo avuto modo di rilasciare un'intervista per l'emittente Tg Norba, per spiegare le ragioni della mobilitazione e questo ci ha fatto piacere. Però dobbiamo precisare che il video così come è stato montato e mandato in onda non rispecchia la realtà, perché innanzitutto si vedono immagini di repertorio (infatti si può ben notare che gli operai presenti sul nastro sono operai Amiu) che riprendono il nastro di selezione in funzione e che sicuramente risalgono ai primi giorni di vita dell'impianto. Ma magari la realtà fosse quella mandata in onda! Saremmo dei pazzi a ribellarci, non avremmo motivo di fermarci per l'amianto, così come non ci pungeremmo con le siringhe e sarebbe sicuramente un piacere per noi lavorare in quelle condizioni, mentre una delle nostre rivendicazioni riguarda proprio le condizioni di lavoro e il multi-materiale pericoloso che maneggiamo compreso l'amianto.

Poi, continuando nel modo come Tg Norba ha fatto il video, la bonifica non riguarda tutto il capannone anche se così dovrebbe essere, e non si sa se abbiamo accesso agli ammortizzatori sociali visto che, come detto anche durante l'intervista, la cooperativa presso cui prestiamo servizio lavora con un contratto in proroga ormai da più di un anno, e ora si sono anche aggiunti i fatti relativi al commissariamento della Cooperativa.
Noi lavoratori, oltre che continuare a lottare per lavorare in salute e sicurezza, vogliamo più certezze su quale sarà la nostra continuità lavorativa, in previsione anche della fermata, di cui non si sa bene la data, che ci sarà per l'ammodernamento dell'impianto.
Per cui, attendiamo con interesse gli sviluppi per una buona soluzione che ci dia stabilità e ci permetta di lavorare in sicurezza, ma siccome ad oggi ancora nessuna risposta ci è stata data dalle istituzioni (solo ieri la Cooperativa ci ha avvisato che da lunedì 2 Dicembre il nastro riprende la normale attività) continuiamo lo stato di agitazione ad oltranza.
Di seguito alcune immagini di quello che è oggi la realtà del nastro di selezione, altro che il video mandato in onda dal Tg Norba (video e intervista curata dal Sig. F Persiani).






























































Slai Cobas per il Sindacato di Classe Taranto
RSU Gaetano Malecore
RSL Francesco Balestra

venerdì 30 dicembre 2016

Comunicato - Questa mattina i lavoratori Slai Cobas della Coop. Ancora Service (Pasquinelli) in stato di agitazione si sono riuniti sotto il Palazzo di Città

Questa mattina vertice al Comune di Taranto tra Sindaco, il Presidente dell' Amiu Carmine Pisano con dirigenti al seguito (Ing. Natuzzi Cosimo e il Dott. Rocco Lucio Scalera), l'uscente presidente della Cooperativa L'Ancora Service Alfeo F. e il Commissario responsabile attualmente della Coop. stessa.
Sì, perché appena ieri 29/12/2016 abbiamo appreso, con non poche perplessità perché nemmeno preavvisati dell'imminente baratro, che la Cooperativa per cui lavoriamo è stata commissariata ed addirittura in fase di liquidazione che, detto in parole povere, si tradurebbe in licenziamenti.
Questo inevitabilmente ha prodotto, ricordando che siamo già in stato di agitazione per le continue problematiche lavorative a cui siamo sottoposti, un ulteriore motivo di forte nervosismo perché vediamo ancor di più il nostro futuro continuativo/lavorativo minacciato da quest'ulteriore situazione.
Nel corso della mattinata abbiamo avuto modo di incontrare, per cercare di capire meglio cosa stesse succedendo e cosa si stesse facendo per salvaguardare i posti di lavoro, l'assessore Di Gregorio il quale ci rassicurava sulla assoluta volontà da parte del Sindaco di provvedere a risolvere questa situazione in modo positivo per tutti i lavoratori, successivamente del Vicesindaco Lonoce il quale ha confermato anch'egli le stesse notizie date dall'Ass. Di Gregorio.
E sempre durante il sit-in sotto il Comune, è stata la volta del Presidente Pisano il quale in una veloce uscita dal palazzo di città si è impegnato con noi in un incontro previsto (a parole e quindi poco probabile) per dopo l'epifania, subito dopo dell'Ing. Natuzzi e del Dott. Scalera i quali asserivano anch'essi la stessa volontà da parte dell' Amiu di trovare valide soluzioni per salvaguardare tutti i posti di lavoro, aggiungendo, l'Ing. Natuzzi, che probabilmente il nastro di selezione sarebbe ripartito a breve in quanto in giornata aspettava la conferma della ditta bonificatrice. In più è stato anche detto che in previsione della fermata per l'ammodernamento dell'impianto, esiste la possibilità cui verremmo impiegati nella selezione in un ipotetica azienda dove temporaneamente verrebbero conferiti i rifiuti che attualmente vengono portati presso l'impianto di selezione in contrada "Pasquinelli".
Infine abbiamo incontrato l'Ass. Francesco Cosa che alla fine non ha aggiunto nulla di nuovo a quello che è  stato già detto dai precedenti interlocutori, ma prendendo parola con gli operai, ha detto che comunque si sarebbe impegnato nell'arco della giornata ad informare gli stessi telefonicamente sulle soluzioni prese a fine incontro col Sindaco Stefàno (naturalmente telefonata mai arrivata).
Successivamente abbiamo deciso di comune accordo, visto che si continua sulla strada delle ferie forzate procurando non pochi problemi, che se entro oggi, massimo domani sabato 31 dicembre, non abbiamo alcuna notizia sul nostro futuro lavorativo, sulla nostra continuità lavorativa sia da parte dalle istituzioni sia da parte dalla Cooperativa stessa, lunedì prossimo 2 Gennaio noi ci recheremo ugualmente sul posto di lavoro.
Nel pomeriggio la Cooperativa ci ha informati che lunedì prossimo il nastro riprende la normale attività lavorativa, naturalmente prendiamo bene questa notizia per tanti motivi, ma di certo non ci da le risposte che vogliamo sulla sicurezza e la continuità lavorativa per cui rimaniamo in stato di agitazione e continuiamo a lottare per questi sacrosanti diritti.

Link video:
Taranto, intervista agli operai Slai Cobas "Pasquinelli" in sit-in sotto il Palazzo di città

Slai Cobas per il Sindacato di Classe
RSU Malecore Gaetano
RSL Balestra Francesco

giovedì 29 dicembre 2016

Grave! Da ieri l'Ancora è stato posta in liquidazione. Che fine faranno tutti i lavoratori?

Questa sera alle ore 18, riunione straordinaria presso lo Slai cobas sc degli operai della Pasquinelli, aperta a tutti i lavoratori.

La cooperativa ha risolto i suoi problemi ma ha lasciato nei guai i lavoratori, che da ieri si trovano gestiti da una commissaria nominata dal Ministero, che ha solo il compito di traghettare l'uscita dei lavoratori dalla Cooperativa. Per dove?

Questo, tra l'altro, per la Pasquinelli avviene proprio nel momento in cui l'Amiu fermerà i lavori di selezione della differenziata per l'automazione dell'impianto - sarà un caso questa coincidenza?

Comune, amiu si devono subito prendere le loro responsabilità e dare immediate soluzioni ai lavoratori per la salvaguardia dell'occupazione.

martedì 27 dicembre 2016

Assolti tutti i Disoccupati Organizzati slai cobas che nel 2010 fecero una grande lotta per il lavoro

Poco prima delle feste si è concluso positivamente un processo contro 21 disoccupati, accusati di aver nell'ottobre 2010 "sfondato" il portone, permanentemente chiuso, del Comune e "occupato" la sala antistante la stanza del sindaco.
Tutti i Disoccupati Organizzati Slai cobas, difesi in maggioranza dall'Avv. D'Elia Alessandro, sono stati assolti! 
Gli accusatori, i Vigili, servi vili del Sindaco, non sono stati in grado di portare alcuna prova. 
Ancora una volta nelle grigie aree del Tribunale si è affermata la giustezza e necessità della lotta, anche dura, dei Disoccupati Organizzati per il lavoro; non a caso alcuni di questi disoccupati/imputati, proprio grazie a quella lotta che durò anni con diversi momenti di manifestazioni, oggi lavorano.
Ringraziamo l'Avv. D'Elia che ha pienamente compreso l'ambito di quella lotta, la sua inevitabilità in una situazione di pesante negazione del lavoro e del reddito per migliaia di disoccupati, e che
ha giustamente fatto una difesa che andava oltre la mera difesa tecnico-legale, ma che chiamava anche la Giustizia a comprendere la grave situazione esistente a Taranto sul fronte lavoro, e a sentenziare di conseguenza.


Gli operai della pasquinelli non devono essere "vittime" due volte: per il rischio salute e perdita di giorni di lavoro!

Al Presidente dell'Amiu, Pisano
al responsabile impianto Pasquinelli
al Pres. Coop.L'Ancora

Al Sindaco di Taranto
All'Ass. Cosa
All'Ass. Di Gregorio

TA. 27.12.16

Oggetto: fermata per amianto alla selezione differenziata - continuità lavorativa per gli operai

La scrivente O.S., a fronte dell'ennesimo ritrovamento di amianto sul nastro della selezione della differenziata alla Pasquinelli (su cui vogliamo indagarne più attentamente i motivi) e della consguente fermata dei lavoratori, fa presente che i lavoratori, nelle giornate di bomifica, sono a disposizione per scendere a lavorare, anche svolgendo mansioni equivalenti, chiaramente lontano dalle aree di presenza amianto.

Per queste fermate - che stranamente, in questo ultimo periodo, si prolungano per vari giorni, nonostante nella realtà dei fatti non ci risulta che venga bonificato tutto il meteriale accumulato (tantè che dopo poco si ritrova l'amianto) - diffidiamo dall'intaccare il monte ore individuale dei lavoratori di ferie, permessi; così come diffidiamo dal pretendere recupero di ore e giorni.
Ribadiamo che l'accordo tra Amiu e Cooperativa prevede in questi casi l'impiego in altre attività dei lavoratori almeno per i succcessivi 2 giorni (cosa che non sempre avviene).
Ribadiamo che i lavoratori non possono essere vittime due volte: per il rischio salute e per giorni di lavoro tolti.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE - "LE DONNE NON ATTACCANO PIU' I BOTTONI" - LA RCP E LE DONNE - 3° PARTE

Pubblichiamo gli ultimi capitoli del libro della Maciocchi che parlano del cambiamento/rivoluzionarizzazione della condizione delle donne, sia oggettiva che soggettiva, durante la Rivoluzione culturale proletaria in Cina. 
La Maciocchi gira, parla, fa inchiesta e quindi porta fatti, racconti delle donne, che dimostrano come la condizione delle donne in quel periodo si sia capovolta, ma soprattutto, come dice una ragazza parlando con la scrittrice che "Quando le donne sono mobilitate, si possono fare cose enormi". 

La Grande rivoluzione culturale proletaria è stata un vero assalto al cielo, la prima realizzata grande esperienza di "rivoluzione nella rivoluzione". Come diceva Mao Tsetung "una nuova rivoluzione culturale avrà come protagoniste le donne nella famiglia e nella società...".
Essa, pertanto, non può essere guardata come se riguardasse solo la Cina, ma riguarda ogni paese, sia oppresso sia imperialista. 
E' stata la rivoluzione più moderna che si sia realizzata (tanto da aver anticipato risoluzioni di problemi, nuovi anche per le cittadelle imperialiste - come l'uso degli anticoncezionali, per altro, a differenza dei nostri paesi, sicuri per la salute della donne).
La RCP dimostra che tutto è possibile, ma che non viene "regalato" neanche da uno Stato socialista; e che, quindi, le donne, proletarie, popolari, le ragazze possono e devono ovunque "scatenare la loro ribellione come forza poderosa della rivoluzione".

Per leggere l'articolo clicca questo link:
http://proletaricomunisti.blogspot.it/2016/12/pc-27-dicembre-formazione.html

sabato 24 dicembre 2016

Un messaggioi agli operai ILVA... insieme agli auguri di buone feste

I sindacati confederali dichiarano che l’80 per cento dei metalmeccanici ha accettato il contratto bidone... è  falso!
Sono centinaia e centinaia di fabbriche che hanno respinto il contratto, e oltre il 60% non ha votato a livello nazionale.
Ci sarebbe da denunciarli alla magistratura e processarli in tanti posti per questa truffa.
Comunque in tutta Italia e in tante fabbriche ha fatto grande scalpore il rifiuto di massa all’Ilva di Taranto e a quello che potrebbe succedere a Taranto guardano con speranza.
Ma nel nostro comunicato diciamo chiaro che il NO e il non voto non possono chiudersi qui, si potrebbero fare tante cose e cambiare le carte in tavola a livello locale e nazionale;
dobbiamo provarci il prossimo anno e potete come sempre contare su tutto il nostro impegno.
A Taranto e in fabbrica sta per succedere di peggio il prossimo anno.
Ci consegneranno in mano agli indiani e ai loro prestanome italiani.
Parte di questi finiranno, in diverse forme, nelle mani dei De Vincenti, Bellanova, parlamentari ionici inamovobili, imprenditori amici e i loro sindacalisti amici degli amici.
Per questo questi ultimi leccano e scodinzolano come cani da passeggio verso il governo illegittimo di Renzi Renza renzi e loro uomini in carriera, anch’essi in fuga dalle inchieste della magistratura.
Ne avremo ristrutturazione, new company, esuberi e perdita dei diritti acquisiti – chi dice il contrario è un bugiardo patentato, interessato e prezzolato!
Per salute e sicurezza in fabbrica e in città invece che provvedimenti, avremo dati truccati sull’aria, sui morti e malattie, come si sono imparati a fare.

Noi continuiamo a pensare comunque che il gioco gli andrà male.
Pensiamo che il voto al contratto sia un segnale che va oltre il contratto farsa e che invece somiglia di più al voto NO che ha seppellito Renzi e tutti i loro amici, che poi sono gli stessi che ora straparlano sui soldi per Taranto.
 
Il 29 dicembre, la sede di via rintone 22 Taranto slai cobas è aperta dalle 18 in poi – telefono 3475301704.
Dopo capodanno... che la festa quella vera e i botti quelli veri comincino!
Un saluto di buone feste e buon anno a voi e alle vostre famiglie.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
24 dicembre 2016

COMUNICATO URGENTE - Di nuovo amianto questa mattina!! Situazione gravissima per la salute dei lavoratori dell'impianto di selezione Pasquinelli!!

Ecco che ci risiamo, nuovamente questa mattina gli operai della selezione si sono visti arrivare sul nastro l'amianto e questo è ormai da considerare un vero e proprio attacco alla salute e alla sicurezza!!!
Si perché si può chiaramente dire, con carte alla mano, che sta diventando quasi quotidiana la cosa se pensiamo che in un mese ci siamo dovuti fermare ben 4 volte.
Questa mattina la squadra del primo turno che inizia alle 06.00 dopo circa un oretta e mezza di lavoro ha nuovamente fermato il nastro di selezione perché ha rinvenuto dei cocci

venerdì 23 dicembre 2016

Comunicato Lavoratori Slai Cobas Pasquinelli in stato di agitazione

Ieri 22/12/2016 un folto gruppo di operai della Coop. L'Ancora che lavorano presso l'impianto di selezione della raccolta differenziata si è riunito sotto il Comune in vista del Consiglio, che non c'è stato, per incontrare e discutere con gli Assessori Di Gregorio Vincenzo (con deleghe all'Ambiente - Salute - Qualità della Vita) e Francesco Cosa (con deleghe alle Politiche del lavoro) contattati il giorno prima per email.
L'incontro con gli Assessori è saltato perché nessuno dei due si è presentato così come pure il consiglio comunale, per mancanza del numero legale, ma una volta sopra i lavoratori hanno chiesto ed incontrato il Presidente del Consiglio Comunale Bitetti, al quale gli operai hanno posto varie gravi questioni. Come per esempio la salute e la sicurezza visto che solo nell'ultimo mese hanno dovuto fermarsi 3 volte per problemi di amianto (per non parlare delle siringhe, cateteri, topi morti, ecc..) e sono stati posti, per questo, in ferie forzate, quindi anche la beffa di vedersi togliere le ferie per un problema che loro subiscono, ma chi paga si sa è sempre l'operaio. Hanno anche esposto poi il grave problema sulla continuità lavorativa, visto che è in previsione una chiusura dell'impianto per ammodernarlo, e non si sa ad oggi quale sarà la fine che faranno questi operai con un contratto già di per sé precario e attualmente in proroga da più di un anno. 
Le risposte date agli operai sono state in parte esaustive perché mettono almeno un punto fermo su una cosa, ovvero la Regione Puglia ha erogato i fondi per l'ammodernamento quindi si prevede che nel giro di massimo 60 giorni l'impianto chiuda, ma, fatto grave, senza che nessuno si pronunci ancora ad oggi sul futuro di questi lavoratori.
Nella stessa giornata di ieri l'Assessore Di Gregorio sentito telefonicamente ha dato appuntamento agli operai per oggi 23/12/2016 presso il Comune, per cui questa mattina i due rappresentanti sindacali Slai Cobas e un gruppo di operai hanno posto a lui le medesime problematiche.
L'Assessore Di Gregorio si è mostrato, apparentemente, interessato alle questioni esposte dagli operai, ascoltando attentamente e prendendo appunti, e ha risposto alle varie domande. Nello specifico dice che entro marzo l'impianto chiuderà, i lavori dureranno circa (sulla carta) 8 mesi e che i livelli occupazionali non subiranno nessuna variazione. Ma a noi l'esperienza ci porta a pensare in primis a tempi più lunghi per la realizzazione dei lavori e in seconda battuta che le attuali 23 unità saranno tutte licenziate.
Quindi si ripresenta il problema gravissimo di cosa ne sarà degli operai a fronte di quelli che sono i tempi di ammodernamento? Che fine faranno questi operai e le loro famiglie? Si devono ritenere sfruttati, dopo essere stati esposti ad ogni sorta di polveri micro e non, gas organici di carcasse di animali, siringe e punture di siringhe, amianto di ogni tipo e genere sbriciolato e non, cateteri, ecc.., e alla fine cacciati pure con un bel calcio nel sedere?
Da parte sua l'Assessore ha rassicurato i lavoratori che nessun posto andrà perduto, contando anche sulla volontà dell'attuale amministrazione comunale nel salvaguardare ogni singolo posto di lavoro,e che si sarebbe fatto risentire tra una settimana al massimo.
E' bene quindi che si sappia che noi operai Slai Cobas, già in stato d'agitazione, non ci fidiamo delle belle parole o delle rassicurazioni del caso perché ci vogliono i fatti quando si tratta di LAVORO, SALUTE E SICUREZZA.
Per cui apprezziamo l'interesse mostrato e l'impegno preso dall'Assessore Di Gregorio, ma ora attendiamo nei prossimi giorni risposte più certe sul nostro futuro lavorativo, senza dimenticare che se sarà il caso difenderemo il nostro lavoro, la nostra salute e la nostra sicurezza in ogni modo possibile e in tutte le forme di lotta pur di non perdere i nostri diritti!!!

Slai Cobas per il Sindacato di Classe
RSU Malecore Gaetano
RLS Francesco Balestra

giovedì 22 dicembre 2016

ILVA TARANTO - GRANDE RIFIUTO DI MASSA DEL CONTRATTO FARSA DEL REFERENDUM FARSA dei SINDACATI CONFEDERALI FARSA!

All'Ilva di Taranto, quando si riesce a votare o a liberamente non votare senza il ricatto del lavoro, dell'azione dei capi, dei sindacalisti del piccolo favore e della clientela, gli operai Ilva respingono in massa i padroni, i sindacati confederali e non solo...


il risultato è clamoroso:
su 10.994 aventi diritto
hanno votato 1808 lavoratori il 16,5% e hanno votato si 960
i no sono 838
quindi  
meno di 1 lavoratore su 100 ha approvato il contratto dei padroni
gli operai  hanno seppellito in massa il referendum FARSA FIM-UILM-FIOM con tanti operai "che si sono spesi in assemblee a spiegare nei minimi dettagli l'ennesima beffa ai danni dei lavoratori...".

Il problema ora, come prima del referendum, è riuscire a trasformare il rifiuto operaio in organizzazione di massa di lotta e rivolta operaia.
Questa strada è inevitabile a fronte di quanto succede all'Ilva e a livello nazionale, e deve essere percorsa!

Slai cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com

Questa sera ci vediamo

Stasera dalle ore 17,30 presso la sede Slai cobas per il sindacato di classe:

prima, le compagne, lavoratrici, disoccupate del Mfpr raccontano la bella e combattiva manifestazione a Roma del 25 novembre delle donne proletarie e il grande corteo del 26 novembre
attraverso foto, video, il nuovo foglio del Movimento femminista proletario rivoluzionario. 

Poi, con i compagni, lavoratori, migranti dello Slai cobas sc saluti e brindisi per un nuovo anno di lotta e di avanzamento della battaglia di classe contro padroni, governo, Stato.

Invitiamo tutte e tutti a venire

mercoledì 21 dicembre 2016

Presidio dei migranti e incontro in prefettura: se i problemi non si risolveranno la lotta continuerà e si allargherà

invito


27 gennaio ore 17.30 c/o libreria Gilgamesh via oberdan 45

incontro e dibattito pubblico su:

1 - le cordate che vogliono l’ILVA, con padroni indiani e padroni italiani, sono peggio di padron Riva e preparano per i lavoratori un futuro di più sfruttamento, meno lavoro, meno diritti, meno sicurezza e per la città nè reale bonifiche e nessuna soluzione all’inquinamento.
Una analisi - con materiali anche internazionali pervenuti  anche dall’india e dalle fabbriche Mittal- Jindal in Europa e nel mondo;

2 – la crisi della siderurgia mondiale – un dossier preparato da operai per capire realmente che succede e succederà nella siderurgia in questo anno come nei prossimi;

3 - il processo ilva ai padroni assassini e ai loro complici deve essere difeso dai patteggiamenti, accordi segreti, manovre di Riva-governo-commissari-nuova procura, perche operai e masse popolari tarantine vogliono andare a fondo per ottenere giustizia per i morti e risarcimenti reali per i vivi – prepariamo insieme un appello per una manifestazione al tribunale il 1 marzo

 intervengono
- alessandro marescotti peacelink
- rappresentanti di parti civili operai, lavoratori cimiteriali, cittadini al processo Ilva 

per informazioni
3475301704

martedì 20 dicembre 2016

FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE: "LE CASALINGHE ELETTRONICHE DI SHANGAI - LA RIVOLUZIONE CULTURALE E LE DONNE 2° PARTE

Continuiamo a pubblicare parti del libro di Maria Antonietta Maciocchi "Dalla Cina - dopo la rivoluzione culturale".
In queste importanti descrizioni, frutto del viaggio in Cina, degli incontri della Macciocchi con tantissime compagne, operaie cinesi, si mostra evidente come la questione della trasformazione della condizione delle donne - che valeva e vale in Cina ma vale ancora e sempre più oggi per tutto il mondo, compresi i paesi imperialisti come il nostro - non è solo un problema di cambiare aspetti della condizione di infinita oppressione precedente in condizioni nuove, ma, come spiega una donna cinese alla Maciocchi, un problema di potere: "la ferocia del passato derivava dal fatto che le donne non avevano il potere e tutta la felicità del presente deriva dal fatto che le donne possono avere il potere".
Ed è, appunto, la questione del potere delle donne nella società, della rivoluzione nella rivoluzione, che diventa il cuore della Rivoluzione culturale proletaria per una effettiva liberazione delle donne.
MFPR

LEGGI ARTICOLO IN:
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2016/12/formazione-rivoluzionaria-delle-donne_20.html?m=1

NO ALLA VERGOGNA DEL CCNL METALMECCANICO - NO AL REFERENDUM

In questi giorni nella fabbriche, e anche all'Ilva e in altre fabbriche metalmeccaniche di Taranto, è in corso il referendum sull'accordo sul CCNL metalmeccanico firmato dai sindacati confederali, e salutato dai padroni come tappa fondamentale ed esempio per altri contratti dell'attuazione della linea di più sfruttamento meno salario.

Ma in tante fabbriche gli operai si stanno opponendo a questo contratto che è un insulto per gli operai e le operaie, e anche al referendum fanno sentire forte la loro protesta o votando NO o non partecipando al referendum farsa.

Come abbiamo scritto settimane fa: Questo contratto segna il trionfo dei padroni e del governo e completa il processo di integrazione dei sindacati confederali come parte dell'Ufficio personale delle aziende. La firma da parte della Fiom segna la fine, anche pratica, dell'anomalia Fiom e la riduzione di questo sindacato, checchè ne pensino i tanti delegati combattivi che pur esistono e quel gran numero di operai iscritti alla Fiom che lottano e resistono ai padroni nelle fabbriche.
Al centro di questo contratto vi è stata l'adesione all'ideologia e al modello contrattuale dei padroni. Quindi, un contratto nazionale che non sancisce le conquiste salariali, di tutela normativa delle condizioni di lavoro, di sicurezza, ma che sancisce il principio generale dell'interesse dell'azienda. I contratti aziendali vengono legati alla produttività ancor più di quanto lo siano adesso, e il metodo è quello di collaborare per la competitività sul mercato dell'azienda.
A questo tipo di ideologia e di programma del padrone aderiscono in maniera entusiasta i sindacati confederali le cui dichiarazioni sono una sorta di “inchino” alle aziende e ringraziamento per averli ammessi alla firma di questo contratto; la novità è che il sindacato è parte integrante del modello contrattuale scritto dal padrone. Ovvero il sindacato non è più tale. Ignobili sono poi la dichiarazioni del (ex)sindacalista Landini che parla di “segnale di unità importante in questo momento”.

Questo contratto dei metalmeccanici, ha lo scopo di cancellare il contratto nazionale e il sindacato quale soggetto di difesa delle condizioni di lavoro e nelle fabbriche. E' quindi del tutto evidente che bisogna dire un chiaro NO a questo contratto! E' stato organizzato un referendum alla vigilia di natale (19-20.21 dicembre), ma i referendum in fabbrica sono sempre stati sotto ricatto e di falsa democrazia. 
Quindi, il NO al contratto è il rifiuto di questa farsa-tragedia. Ma questo NO esiste se si riorganizza il sindacato in fabbrica, come sindacato di classe e di massa

Da un volantino dello Slai cobas per il sindacato di classe

92 EURO DI AUMENTO SONO UNA BUGIA
51 EURO LORDI IPOTETICI al 5° livello, potranno diminuire secondo l'inflazione o essere assorbiti dalla contrattazione aziendale.
41 EURO NON PER TUTTI, DIVISI TRA BUONI SPESA, detassati per l'azienda, ma non maturano i contributi per i lavoratori e senza effetto su ferie par tfr;
COMETA E METASALUTE, solo per chi è iscritto. Un meschino incentivo all'obligatorietà. = affari per i sindacati che li gestiscono.
MARZO 2017 UNA TANTUM DI 80 EURO LORDE.
NEL CCNL ENTRA L'ACCORDO FASCISTA  DEL 10 gennaio 2014, che taglia la democrazia, limita lo sciopero, sanziona chi lotta e porta le deroghe al contratto nazionale, anche per diminuire i premi di risultato già in essere.
AUMENTANO GLI STRAORDINARI OBBLIGATORI E FLESSIBILITA, DEMANSIONAMENTO
104 DA PROGRAMMARE 10gg prima del mese di utilizzo

IL NUOVO CCNL DEI METALMECCANICI È INFAMANTE E INSULTANTE. OPERAI TRATTATI COME POVERACCI CUI FARE L'ELEMOSINA MENTRE I SINDACATI CHE LO FIRMANO, CUI SI È AGGIUNTO LANDINI, PRENDONO PRIVILEGI PERMANENTI E UN AUMENTO DEGLI AFFARI TRAVESTITI DA SERVIZI, DAI PADRONI.
ORA CHIAMANO AD UN REFERENDUM SOTTO IL LORO CONTROLLO, DI FALSA DEMOCRAZIA E DI RICATTO!
DICIAMO NO!
Non serve l'opposizione interna alla Fiom, che esce ad ogni accordo bidone per far da freno a chi non ne può più e vuole cambiare Poi, passata la bufera, torna nei ranghi e lasciano tutto come prima.

IL NO AL CONTRATTO HA BISOGNO DI ORGANIZZARE UN VERO SINDACATO DI CLASSE IN FABBRICA!

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

lunedì 19 dicembre 2016

Di nuovo amianto sul nastro della raccolta differenziata alla Pasquinelli

Sabato 17 dicembre 2016

Ancora amianto alla Pasquinelli, ben 3 volte in un mese.
Gli operai dell'Ancora, operanti presso l'impianto di selezione della raccolta differenziata per L'Amiu, oggi tornavano sul nastro separatore dopo circa 10 giorni di fermo per ritrovamento d'amianto e bonifica, tra l'altro giorni detratti dalle ferie degli operai stessi.
Ecco, oggi 17 dicembre rientrava il primo turno alle ore 6:00, ma dopo circa mezz'ora di lavoro rinveniva nuovamente amianto, tutto ciò a scapito della salute di chi vi lavora.
Quindi, ci risiamo di nuovo: fermo del nastro, operai a casa....
Ora ci chiediamo: tutto questo può risultare normale o oddirittura indifferente all'Amiu che continua il suo lavoro creando ecoballe nel capannone non bonificato, utilizzando, mentre è ancora in corso la bonifica dell'amianto, il muletto fornito con due e più operatori della coop. appaltatrice L'Ancora e capi squadra e operatori dell'Amiu stessa??
Il tutto ovviamente ricade anche  sulla salute e sulle tasche dell'utenza che paga un servizio inesisente, pari a una truffa...

Per le migliaia di disoccupati tarantini oltre il danno anche la beffa: arrivano a Taranto 1.700.000 di euro per finire nelle solite tasche! Solite manovre preelettorali. Vergogna, Emiliano!

Altri soldi per Taranto, pioggia di effetti speciali
Legge speciale, decarbonizzazione, Paisiello e Tamburi
di Enzo Ferrari*

La notizia arriva dal consigliere regionale Gianni Liviano: nella commissione bilancio della Regione sono stati approvati 1.700.000 euro per Taranto.
Così ripartiti: 300mila euro per lavori preparatori Legge speciale per Taranto; 700mila euro per il Paisiello; 200mila euro per lo studio della decarbonizzazione; 500mila euro per lo studio dell’impatto degli inquinanti sui bambini dei Tamburi. Fin qui la scarna notizia. Ora, fatti salvi i 700mila euro per il Paisiello, istituzione che merita sostegno concreto per il contributo alla formazione dei giovani e alla crescita culturale della città, delle altre voci diventa difficile comprendere l’utilità.
Già il fatto di stanziare 300mila euro solo per «lavori preparatori» della legge speciale per Taranto più di qualche perplessità la desta.
Una legge, evidentemente ancora allo studio e ideata a pochi mesi dalla campagna elettorale per le comunali, che nelle intenzioni dovrebbe «rafforzare il sistema delle competenze e delle dotazioni pubbliche ed istituzionali per aumentare la capacità di visione e tecnica ed operativa degli attori pubblici locali; avvicinare le competenze ordinarie ed operative della Regione Puglia al governo dei fattori territoriali; rafforzare i processi di partecipazione attiva della comunità territoriale al confronto pubblico sul destino e sul futuro della città e del suo comprensorio».
Tutto un po’ fumoso, decisamente. Con l’aggiunta che questa ipotesi viene lanciata quando esiste sul tavolo il Contratto Istituzionale di Sviluppo, che stanzia risorse proprio per il conseguimento di quegli obiettivi che, se raggiunti, offirebbero concrete opportunità di diversificazione dello sviluppo dell’economia ionica. Certo, non azioni esaustive ma almeno un utile avvio di percorso. I 200mila euro per lo studio della decarbonizzazione sono poi una contraddizione in termini. Da tempo il presidente Emiliano sbandiera questa ipotesi per lo stabilimento siderurgico, nonostante le perplessità dei tecnici che di siderurgia se ne intendono davvero. Il governatore ha portato in giro per l’Italia la sua idea di decarbonizzare l’Ilva e lo ha fatto con una tale energia da far pensare che avesse già a disposizione robusti studi scientifici a sostegno della sua proposta. Evidentemente così non deve essere se ora sorge la necessità di finanziare approfondimenti su questo processo produttivo.
Infine, i 500mila euro «per lo studio dell’impatto degli inquinanti sui bambini dei Tamburi». Il riferimento pare essere alle risultanze delle analisi dell’Istituto Superiore di Sanità dalle quali emergerebbe l’incidenza dell’inquinamento sulle capacità cognitive dei bambini più esposti. Per quanto nobile possano essere le finalità della Regione, c’è da sottolineare che probabilmente di studi ce ne sono già abbastanza. L’ultimo, appunto, quello dell’Iss che segue di un mesetto quello prodotto dalla stessa Regione. Forse più che sugli studi di situazioni acclarate, è sulla neutralizzazione degli inquinanti che bisognerebbe intervenire. Ma è anche comprensibile che a pochi mesi dalle elezioni a vincere, più che le buone pratiche, finisca per essere la tentazione di stupire con effetti speciali. Stupisce meno che a votare questa raffica di cifre sparate negli occhi dei tarantini sia stato anche il M5S: la demagogia dei soldi fatti piovere dal cielo non ha confini di partito.
Enzo Ferrari
Direttore responsabile

Ilva Taranto - invece di dare inizio alle opere di bonifica e ambientalizzazione il nuovo governo discute di un aumento della produzione di acciaio in vista dei nuovi padroni

Futura produzione Ilva: Acciaitalia 12 mln di tonnellate
(Taranto in diretta)

Il piano ambientale, su cui è attesa a breve una decisione, ma anche i futuri livelli di produzione dell’Ilva sono stati i temi al centro di un incontro fra i rappresentanti di Acciaitalia, la cordata con Arvedi, Cdp, la Delfin di Leonardo Del Vecchio e il nuovo partner industriale Jindal, e i ministri dello Sviluppo economico Calenda, del Mezzogiorno De Vincenti e dell’Ambiente Galletti. È quanto riferiscono all’Adnkronos fonti vicine al dossier.

La decisione finale sui piani predisposti dalle due cordate in corsa, oltre ad AcciaItalia in campo c’è anche Am Investco Italy che riunisce ArcelorMittal e Marcegaglia, è attesa per la metà di gennaio.

E la partita, oltre che sul terreno del rispetto delle norme ambientali, primo step da superare prima di predisporre il piano industriale, si gioca anche sul livello di produzione da individuare per la futura Ilva. Da questo punto di vista, i due progetti alternativi sono profondamente diversi. AcciaItalia, secondo le indiscrezioni cirocolate, ipotizza un piano produttivo da 12 milioni di tonnellate, mentre Am Investco ha prospettato una produzione intorno a 6 mln di tonnellate. Faites vos jeux…

giovedì 15 dicembre 2016

Taranto - 12 dicembre 1969-2016, dalla strage di stato di ieri al moderno fascismo di stato di oggi


12 Dicembre 1969-2016 anniversario della strage di Piazza Fontana libreria Gilgamesh, un modo diverso di parlare di quei giorni.
Durante la serata video proiezioni per ricordare Dario Fo, il suo grande contributo e il suo straordinario teatro degli anni 70'.



GIOVEDI' ROSSI - LENIN VI SALUTA...

ALCUNE NOTE A CHIUSURA DI QUESTA IMPORTANTE E MOLTO ATTUALE FORMAZIONE OPERAIA SU “L'IMPERIALISMO” DI LENIN.


L’imperialismo è guerra! L’imperialismo è guerra quotidiana in tutti gli ambiti della vita del proletariato e delle masse popolari! L’imperialismo è guerra contro donne, bambini, studenti, operai.
L’imperialismo sta sprofondando sempre più nella sua crisi più lunga e profonda che significa maggiore povertà, guerra, miseria, morte, migranti per i popoli dei paesi oppressi dall'imperialismo e i proletari e le masse popolari nei paesi imperialisti, in un mondo sempre più tormentato. Ma questo sta portando più avanti la contraddizione principale della nostra epoca, quella tra imperialismo e popoli e nazioni oppresse e ha acutizzato tutte le altre contraddizioni, quella tra proletariato e borghesia nei paesi imperialisti, come la contraddizione interimperialistica.
L'imperialismo si sta, quindi, scavando la fossa sotto i suoi piedi e le condizioni per far avanzare la rivoluzione sono sempre più favorevoli.
I paesi oppressi dall’imperialismo sono i centri della tormenta e base della rivoluzione mondiale.

Nei paesi imperialisti come il nostro, la lotta per porre fine all'imperialismo ha bisogno di essere impugnata dalla classe operaia, dai giovani, dalle donne, da tutti i lavoratori, dai migranti.

Per questo serve la pratica organizzata, e serve l'autonomia teorica, ideologica dei proletari e delle masse popolari avanzate.
Anche per questo abbiamo sviluppato quest'anno la Formazione Operaia sull’imperialismo, da usare come “arma” per la battaglia rivoluzionaria.

Una componente essenziale di questa battaglia è la lotta/critica nel movimento antagonista, nel movimento rivoluzionario contro l’influenza di coloro che spargono illusioni pacifiste, di chi dice che non vuole la guerra, ma poi lascia fare; contro gli opportunisti che spargono illusioni democratiche; contro i revisionisti che alla fine sostengono il proprio imperialismo.
L’imperialismo non può essere inteso come una “politica” che si potrebbe cambiare o addirittura, che dovrebbe essere rigettato tornando indietro nel tempo, rinunciando alla industrializzazione.

In questo lavoro di Formazione Operaia, in particolare nella critica a queste posizioni opportuniste, hanno dato un importante contributo anche professori universitari che si mettono al servizio della classe.

Come abbiamo visto in questo ciclo su l'Imperialismo di Lenin, senza un’analisi corretta e approfondita dell’imperialismo non è possibile dare risposte alle masse in lotta.

Come scriveva Lenin nella prefazione del 26 aprile del 1917:
Voglio sperare che il mio lavoro contribuirà a chiarire la questione economica fondamentale, la questione cioè della sostanza economica dell'imperialismo, perchè senza questa analisi non è possibile comprendere né la guerra odierna né la situazione politica odierna”.

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Come per i precedenti cicli, in questo mese di dicembre uscirà un Quaderno che raccoglierà gli ultimi mesi di questa Formazione Operaia.

La FO riprenderà l'ultimo giovedì di gennaio 2017 - con alcune novità...

Buon fine anno a tutti e per un nuovo anno di sviluppo nel lavoro rivoluzionario.

La situazione all'Ilva e a Taranto entra nelle aule dell'Università a Napoli

NOTE SULL'ILVA E TARANTO CHE SONO STATE OGGETTO DI UNA "LEZIONE PARTICOLARE" ALL'UNIVERSITA' 'FEDERICO II' DI NAPOLI.

A Taranto operai e cittadini sono in questi giorni in lotta in diverse forme, a fronte della situazione determinatasi all'Ilva e nella città.
L'insieme del sistema dei padroni, confindustria, grande stampa e il governo si stanno muovendo per chiudere a loro favore la partita apertasi in fabbrica, in città e nelle aule del Tribunale, volta ad imporre le leggi del capitale e la loro natura nociva che produce sfruttamento e morti sul lavoro in fabbrica, inquinamento, devastazione ambientale, morti e malati all'esterno.
Il modo di produzione capitalista nella sua espressione alta della grande industria, l'Ilva è una multinazionale dell'acciaio, fronteggia la crisi economica, la sovrapproduzione e la guerra sui mercati riducendo i costi interni e riversandoli sulla condizione operaia e sull'intera città, considerata espansione della grande fabbrica e sotto il dominio, il controllo delle stesse leggi.

Questo ha prodotto la vicenda sociale, umana, economica e politica dell'Ilva e di Taranto.
In particolare dal 2012 questa vicenda è divenuta esplosiva per l'effetto dirompente di

mercoledì 14 dicembre 2016

Anche nel campo d'emergenza di Talsano e a Paolo VI i migranti sono trattati male e anche loro sono pronti a scendere in lotta

TA. 14.12.16

AL SIG.PREFETTO DI TARANTO
all'att.ne DR.SSA TREMATERRA

AL VICESINDACO, SIG. LONOCE Comune Taranto

AL QUESTORE, DR. SCHIMERA

epc al Sindaco di Taranto
agli Organi di informazione

La scrivente O.S. sottopone alle SL altre situazioni di migranti, rappresentate dai migranti del Campo di emergenza a Talsano gestito dall'Ass. Salam e del Centro a Paolo VI gestito dall'Ass. Noi e Voi.

Per quanto riguarda la situazione e le richieste dei migranti di Talsano, dove vi sono sia minori che adulti, alleghiamo una lettera scritta dagli stessi migranti (da noi tradotta), in cui espongono una serie di problemi di inosservanza dei diritti previsti dalla normativa, ma soprattutto la richiesta di essere trasferiti in un centro permanente, come a loro comunicato all'atto della sistemazione a Talsano, ma poi non realizzato:
I migranti sottopongono alla Vostra attenzione, in particolare:

- la mancata dotazione di 2.50 euro al giorno;
- il cibo, che non è buono ed è sempre lo stesso, e a volte anche scaduto;
- l’acqua per uso domestico, che manca e per questo le latrine sono sempre maleodoranti (l'acqua manca dalle 10 del mattino alle 20);
- il vestiario non è buono e non protegge dal freddo;
- sovraffollamento, troppe persone in una sola stanza, in alcune 10 o anche dodici persone;
- Nessuno di loro poi ha il permesso di soggiorno, benchè stiano da più di due mesi in Italia.
Per quanto riguarda i migranti di Paolo VI.
Nonostante siano nel Centro la maggiorparte da minimo 7 mesi, buona parte di loro è ancora priva del permesso di soggiorno, e, per coloro che lo hanno, di documenti di identità, e lamentano inoltre che nessuno di loro ancora sia stato convocato dalla Commissione per l'istanza sul diritto d'asilo
Insieme a questi problemi, vi sono però vari altri legati alle condizioni di vivibilità nella struttura a Paolo VI e che rivestono carattere di urgenza e devono trovare una risposta immediata:
soprattutto segnalano che in questa struttura i migranti vivono al freddo, non ci sono riscaldamenti, non c'è acqua calda.
L'associazione Noi e Voi aveva loro detto quest'autunno che dovevano essere trasferiti in un'altra struttura, ma questo non è avvenuto e intanto vi è molto freddo, e la risoluzione di questa condizione non può più essere rimandata, ma data una soluzione immediata in attesa di una futura.
Inoltre i migranti non hanno vestiti adeguati per l'inverno;
viene dato loro cibo non buono, sempre pasta, anche poco condita;
il corso di italiano viene fatto solo una volta alla settimana.
Su queste ultime problematiche la scrivente O.S aveva tenuto, mesi fa due incontri direttamente con la resposnabile dell'Ass. Noi e Voi, la quale aveva comunicato che una serie di situazioni erano state risolte o in via di risoluzione (acqua calda, cibo, corsi, trasferimento, ecc.), ma allo stato attuale, invece di andare avanti si è andati indietro.
Infine, si ricorda il problema dell'assistenza sanitaria e farmaceutica  già sottoposto in prefettura la scorsa settimana per i migranti del Bel sit.
Per tutto quanto sopra, si chiede alle Istituzioni in indirizzo di dare una soluzione positiva, nei prossimi giorni per quanto riguarda soprattutto le emergenze di vivibilità;
e di realizzare un incontro mercoledì 21 dicembre in prefettura per le problematiche relative a trasferimenti di struttura, permessi di soggiorno, documenti di identità, e altre problematiche indicate.

In attesa, si porgono distinti saluti

SLAI COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita
Masci Fiorella

martedì 13 dicembre 2016

"LE DONNE DEVONO CONQUISTARE LA META' DEL CIELO" - LA RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA E LE DONNE - 1° PARTE

LA RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA E LE DONNE - 1° PARTE

Avviamo con il libro di Maria Antonietta Maciocchi "Dalla Cina - dopo la rivoluzione culturale", da cui traiamo stralci del capitolo dedicato alla grande questione delle donne, la Formazione rivoluzionaria delle donne sulla "Rivoluzione culturale proletaria e le donne". (La Maciocchi è stata più volte in Cina e in particolare negli ultimi mesi del 1970).
L'assalto al cielo che fecero le donne in Cina non riguardò, e non riguarda tuttora, solo questo grande paese, ma tutto il mondo; ci fornisce lezioni teoriche, politiche, ideologiche per la battaglia odierna perchè la lotta delle donne sia una forza poderosa della rivoluzione e della rivoluzione nella rivoluzione per trasformare la terra e il cielo.
Come si vede già da questa prima parte che pubblichiamo, questo "assalto al cielo" si è dovuto duramente scontrare contro alcuni degli stessi dirigenti comunisti, contro concezioni e pratiche presenti anche tra i militanti del partito comunista - Lenin diceva "Gratta un comunista e troverai un filisteo! Evidentemente bisogna grattare il punto giusto: la sua concezione della donna...".
Anche questo è un insegnamento per l'oggi. 
Ma per vincere le donne non devono delegare in nessun fronte della lotta rivoluzionaria, meno che mai in quello della teoria. 
A questo vogliamo che serva questa Formazione rivoluzionaria.
Essa, su questo importante tema "Rivoluzione culturale proletaria e le donne" proseguirà per un periodo lungo. E questa volta pubblicheremo ogni settimana (di lunedì).
PER CUI DIAMO APPUNTAMENTO AI PROSSIMI LUNEDI'.
MFPR

Per leggere il testo vai al link:
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2016/12/formazione-rivoluzionaria-delle-donne_12.html#links