“Oggi tutto questo rischia di essere vanificato e annullato. Con un gravissimo paradosso, più volte rimarcato proprio da quelle parti sociali che conoscono l’azienda più e meglio di noi tutti e soprattutto la delicatissima situazione del sito tarantino: che il buon funzionamento dell’acciaieria è l’unica garanzia dell’attuazione del Piano ambientale – sottolinea il viceministro -. Non molto tempo fa avevo scritto che entrare in Ilva con il piede giusto significava essere capaci di pensare su tempi lunghi il futuro di questo segmento nel nostro Paese ed il futuro dell’acciaieria e riconoscere che la difesa del lavoro coincide con la difesa di professionalità che hanno fatto dell’Ilva una delle più grandi fabbriche del mondo, saperi e competenze preziosissime non solo per la salvaguardia dello status quo, posta in gioco importante ma evidentemente non strategica, ma per il suo rilancio in chiave mondiale. Lo avevo detto fidando nell’intelligenza e nella responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel percorso che, come abbiamo dimostrato ancora una volta nei fatti, individuava nel tavolo istituzionale un luogo non meno rilevante e non meno impegnativo e dirimente di quello di trattativa tra parti sociali e AM I. Mi auguro di non essermi sbagliata e che ci si voglia ricredere, consentendo alla trattativa di proseguire nel migliore di modi” conclude la Bellanova
mercoledì 29 novembre 2017
Ilva - il viceministro Bellanova: “Rischiamo di vanificare tutto. _Bellanova vede vanificare la sua carriera - annunciata come candidata a Taranto e vice Renzi in pectore
“Oggi tutto questo rischia di essere vanificato e annullato. Con un gravissimo paradosso, più volte rimarcato proprio da quelle parti sociali che conoscono l’azienda più e meglio di noi tutti e soprattutto la delicatissima situazione del sito tarantino: che il buon funzionamento dell’acciaieria è l’unica garanzia dell’attuazione del Piano ambientale – sottolinea il viceministro -. Non molto tempo fa avevo scritto che entrare in Ilva con il piede giusto significava essere capaci di pensare su tempi lunghi il futuro di questo segmento nel nostro Paese ed il futuro dell’acciaieria e riconoscere che la difesa del lavoro coincide con la difesa di professionalità che hanno fatto dell’Ilva una delle più grandi fabbriche del mondo, saperi e competenze preziosissime non solo per la salvaguardia dello status quo, posta in gioco importante ma evidentemente non strategica, ma per il suo rilancio in chiave mondiale. Lo avevo detto fidando nell’intelligenza e nella responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel percorso che, come abbiamo dimostrato ancora una volta nei fatti, individuava nel tavolo istituzionale un luogo non meno rilevante e non meno impegnativo e dirimente di quello di trattativa tra parti sociali e AM I. Mi auguro di non essermi sbagliata e che ci si voglia ricredere, consentendo alla trattativa di proseguire nel migliore di modi” conclude la Bellanova
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