Da Corriere di Taranto
L’Anac accende i riflettori sulla gestione dell’hotspot di Taranto
In base ai dati forniti dalla prefettura, l’hotspot di Taranto – una
delle 5 strutture di prima accoglienza migranti insieme a quelle di
Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Messina – ha ospitato 15.039 persone nel
2016 e 8.812 tra gennaio e novembre 2017. Mediamente un immigrato vi
resta 5-6 giorni. Tre in tutto le convenzioni Prefettura-Comune
stipulate sull’hotspot dal 2016, basate su un corrispettivo di 33 euro
al giorno per ospite che la Prefettura si è impegnata a versare al
Comune e su una presenza prevista di 400 ospiti al giorno. La prima va
dal 26 febbraio al 26 agosto 2016, valore stimato circa 2,4 milioni di
euro; la seconda copre il periodo agosto 2016-agosto 2017, valore 4,8
milioni; la terza, ancora in essere, arriva a giugno 2019 ed è
rinnovabile, valore 9,6 milioni di euro. Assistenza alla persona,
sanità, pasti, vestiario, biancheria, pulizie, amministrazione le voci
oggetto dell’accordo.
E questi servizi il Comune ha provveduto ad
affidare con una serie di procedure distinte: una per i pasti, una per
il vestiario, un’altra per le lenzuola monouso, una per i prodotti per
l’igiene, e così via per i servizi di pulizia, lo smaltimento rifiuti,
la manutenzione degli impianti elettrici.
“Tanti piccoli affidamenti limitati nel tempo – che secondo Anac presentano – profili di anomalia” e si traducono in un “frazionamento improprio degli appalti“, che rischia di far salire la spesa. “In conformità ai principi di efficacia ed economicità il Comune – si legge nella delibera – avrebbe
potuto più correttamente gestire l’hotspot tramite una gara unica o un
numero limitato di gare suddivise in lotti omogenei“. “Un’ulteriore criticità”
è data dalle proroghe di alcuni affidamenti, che il comune ha motivato
con la difficoltà a prevedere il numero di ospiti su cui formulare
un’offerta, dal momento che c’è stata una riduzione degli sbarchi. Sotto
la lente dell’Anac anche l’affidamento all’associazione Noi e Voi Onlus
dei servizi di gestione amministrativa e assistenza generica. L’affido è
avvenuto a marzo 2016 in via diretta per motivi di urgenza: durata 4
mesi, importo 108 mila euro; poi si è aperta una procedura alla quale
hanno partecipato tre soggetti, ma è stata ammessa solo Noi e Voi, con
cui il rapporto è stato successivamente prorogato e dura tuttora.
Secondo Anac, però, emerge “carenza o difetto di motivazioni dei presupposti di estrema urgenza” che hanno portato a scegliere questa strada.
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