Poi Capristo dice da un lato il falso (l'Afo2 non fu dissequestrato per il decreto), dall'altro si dà la zappa sui piedi, confermando il ruolo attivo della Procura nel mantenimento in attività dell'altoforno, anche prima che fossero attuate le cosiddette "prescrizioni":
"...Inoltre, è stato spiegato nei due incontri che la produzione può
continuare perché il dissequestro di Afo 2 non avvenne a seguito del
decreto oggi dichiarato incostituzionale, ma grazie ad un accordo
finalizzato all’adempimento di prescrizioni per la messa in sicurezza.
Prescrizioni su cui il comitato tecnico regionale e i Vigili del Fuoco
hanno già dato parere positivo. A quanto pare, mancherebbe solo il
parere di Barbara Valenzano, custode giudiziario degli impianti
dell’area a caldo del siderurgico" (idem).
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