La stampa riempie schermi e tv dell'8 marzo e, insieme a mimose, sceneggiate e parole al vento, si parla dello sciopero delle donne, dello sciopero 'globale' lanciato dal movimento delle donne.
Certo questo è un bene
Ma lo sciopero per incidere deve essere vero e coinvolgere direttamente le lavoratrici se vogliono realmente prendere in mano le loro condizioni di lavoro e di vita.
Così ancora non è.
Le lavoratrici dello Slai cobas sc Taranto, organizzate e ispirate dal MFPR, lo sanno bene, lo sciopero delle donne lo hanno iniziato 5 anni fa, da sole quando nessuno ne parlava e tutti e tutte erano contro.
Ma sanno anche che gli scioperi non si improvvisano, nè si fanno a bacchetta alle date rituali prefissate.
Ma si organizzano quotidianamente in sintonia con la lotta per le condizioni di vita e di lavoro delle donne, delle precarie e di quelle che un lavoro non ce l'hanno; come si organizza la lotta sociale nei quartieri senza servizi sociali, con inquinamento e malattia, senza una sanità efficiente, ecc.
Per questo a Taranto le lavoratrici Slai cobas sc/MFPR questa volta hanno certo dichiarato sciopero invitando a farlo ovunque è possibile, ma sono andate loro dalle lavoratrici in alcuni posti di lavoro, in alcuni quartieri con un pulmino, un questionario che aiuti le lavoratrici a parlare, raccontare, fare la loro "piattaforma" di lotta, perchè le attiviste Slai cobas sc/MFPR raccordino la piattaforma generale con le istanze particolari delle donne.
Un lavoro quest'anno senza apparenze e forse meno visibile, ma essenziale per rendere nei mesi futuri una realtà lo sciopero delle donne e ogni forma di organizzazione e lotta delle donne.
Perchè non se può più e c'è tutta una vita da cambiare!
Così ancora non è.
Le lavoratrici dello Slai cobas sc Taranto, organizzate e ispirate dal MFPR, lo sanno bene, lo sciopero delle donne lo hanno iniziato 5 anni fa, da sole quando nessuno ne parlava e tutti e tutte erano contro.
Ma sanno anche che gli scioperi non si improvvisano, nè si fanno a bacchetta alle date rituali prefissate.
Ma si organizzano quotidianamente in sintonia con la lotta per le condizioni di vita e di lavoro delle donne, delle precarie e di quelle che un lavoro non ce l'hanno; come si organizza la lotta sociale nei quartieri senza servizi sociali, con inquinamento e malattia, senza una sanità efficiente, ecc.
Per questo a Taranto le lavoratrici Slai cobas sc/MFPR questa volta hanno certo dichiarato sciopero invitando a farlo ovunque è possibile, ma sono andate loro dalle lavoratrici in alcuni posti di lavoro, in alcuni quartieri con un pulmino, un questionario che aiuti le lavoratrici a parlare, raccontare, fare la loro "piattaforma" di lotta, perchè le attiviste Slai cobas sc/MFPR raccordino la piattaforma generale con le istanze particolari delle donne.
Un lavoro quest'anno senza apparenze e forse meno visibile, ma essenziale per rendere nei mesi futuri una realtà lo sciopero delle donne e ogni forma di organizzazione e lotta delle donne.
Perchè non se può più e c'è tutta una vita da cambiare!
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