Ieri l'apertura dell'atelier di moda etnica che darà lavoro a poche unità di migranti minori, ha visto la presenza del prefetto Cafagna.
Nello stesso tempo è proprio di questi giorni la denuncia anche della Commissione europea delle condizioni indegne dei minori nell'hotspot di Taranto (tenuti per molto più tempo del dovuto, in promiscuità con adulti, violando i loro diritti), di cui prefetto e Comune sono responsabili.
Ieri è stato sottolineato come "il lavoro sia un requisito fondamentale per i profughi richiedenti asilo":
Nello stesso tempo negli incontri tenuti con il viceprefetto, la prefettura ancora nulla fa per i tanti migranti che non avendo i documenti (Codice fiscale normale, documenti di identità, rinnovo permesso di soggiorno) non possono lavorare o sono costretti a lavorare a nero, e per questo rischiano di non avere il riconoscimento di rifugiato e di essere espulsi dall'Italia.
Associazione Salam e prefettura si fanno autopropaganda indegna.
Tutti i migranti hanno diritto al lavoro!
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