venerdì 31 maggio 2019

La solidarietà dello Slai cobas sc al giornalista Luciano Manna: denunciare gli interessi dei padroncini che se fregano della salute dei cittadini è giusto e necessario

LUCIANO MANNA: DA DUE ANNI RICEVO MINACCE. L’ULTIMA OGGI. CHI VUOLE TARANTO LEGALE?

Da agosto del 2017 ricevo minacce da soggetti che lavorano abusivamente ed illecitamente nell’ambito dei mitili a seguito delle denunce che da tempo porto avanti in questo ambito, l’ultima l’ho ricevuta oggi. Chi mi minaccia ci tiene a farmi sapere che non ha paura di andare in galera, che in galera ci vuole andare con il sorriso e più volte mi ha cercato per strada nei luoghi che frequento. Tutto ciò avviene puntalmente dopo l’ennesima sconsiderata e incosciente comunicazione dell’amministrazione comunale di Taranto alla stampa. Proprio ieri, per bocca del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, si declassava la mia sacrosanta denuncia, insieme a quella di due consiglieri comunali, a “polemiche di basso profilo”. Tutto ciò in merito a quanto denunciato circa le bonifiche del Mar Piccolo mentre sempre il sindaco provava a metterci contro i lavoratori che avevano operato nella bonifica.
Ma anche nell’ambito mitili, solo nell’estate dell’anno scorso, il comportamento dell’amministrazione non era differente, infatti ricevevo minacce dopo che l’ex vice sindaco Tilgher mi attaccava sulla stampa dandomi dell’allarmista. Ciò che denunciavo per primo e nessuno prima di allora aveva osato fare, cioè che la filiera illecita dei mitili che immetteva ed immette ancora oggi nel mercato regolare mitili contaminati, veniva confermato immediatamente dopo dai militari che avevano acquisito anche le mie denunce. Ma per questa amministrazione era ed è importante mettere un bavaglio e denigrare chi denuncia facendolo comparire allarmista e cosa più grave, con queste esternazioni, lo rende scoperto e solo, sovraesposto alle minacce. Come può reagire chi compie illeciti ed essendo oggetto di denunce si rende conto che l’amministrazione comunale attacca chi denuncia e non l’illecito? Questo gioco politico, che di politica non ha nulla, è pericoloso perché mette a serio rischio la vita dei cittadini. Naturalmente così come negli anni passati, ho denunciato i fatti ai Carabinieri e alla Capitaneria di Porto, in tutta questa storia gli unici a starmi vicino. Ho tenuto riservato tutto ciò per due anni ma oggi non più perché ho ed abbiamo necessità di capire chi vuole che Taranto viva nella legalità. Usciamo allo scoperto.
La salute dei cittadini, invece, ancora oggi è a rischio. Proprio in questi giorni ho documentato circa attività illecite che si svolgono sia nel primo seno che nel secondo seno ed i mitili movimentati rappresentano un serio rischio per la salute delle persone. I militari sino ad oggi hanno svolto un egregio lavoro nell’ambito delle azioni atte al contrasto delle attività illecite e criminali, il loro lavoro è stato incessante ed esemplare ma ciò, non per loro colpa, non basta. Non bastano i mezzi che loro hanno per far fronte ad organizzazioni che fatturano milioni di euro con le attività illecite e operano contemporaneamente in diversi luoghi nel mare e nei magazzini a terra. Hanno bisogno di più mezzi, di più persone e soprattutto non sono supportati dall’istituzione che non può pensare di contribuire al contrasto della criminalità solo con i comunicati stampa di elogio al termine delle operazioni condotte.
Taranto non riesce ad uscire dell’illegalità lecita e quotidiana nonostante gli sforzi delle persone oneste, che rimangono sole, abbandonate e contrastate dalle istituzioni. Nel corso di questi anni, in cui ho fatto inchiesta giornalistica al fine della denuncia, nell’ambito della mitilicoltura ho conosciuto gente onesta che lavora rispettando la legge con dignità tramandando la cultura di un lavoro sacro e storico di generazioni in generazioni. Nonostante le minacce ricevute so che ne vale la pena di continuare a denunciare chi nel comparto ittico, ed in particolare nella mitilicoltura, compie atti criminosi ed in questa filiera illecita sfrutta anche minori ed extra comunitari. La denuncia non si arresta proprio per continuare a tutelare i miticoltori onesti e per difendere la nostra cultura.
Una comunità cresce se chi l’amministra crede nella comunità, nelle sue capacità e nelle sue professionalità. Se la politica continuerà e calpestare i diritti e la dignità dei tarantini e noi rimarremo in silenzio non avremo un futuro e questa città rimarrà sul fondo delle classifiche nazionali e continueremo a vivere nella miseria metre i soldi pubblici saranno preda di affaristi che distribuiscono laute consulenze.
Chi desidera realmente la legalità in questa città? Chi vuole continuare a supportare l’illegalità non può più nascondersi dietro un dito.

"Aumento del 32% del malati di tumore", la denuncia provata del Comitato Niobe e la richiesta che il Sindaco si muova

I dati del sistema informativo della Regione Puglia “Edotto”, relativi alle persone con diagnosi di tumore nei distretti sanitari della provincia di Taranto, sono preoccupanti, in continua crescita anno dopo anno e devono far riflettere chi nelle istituzioni affronta l’emergenza sanitaria che coinvolge il capoluogo ionico con protocolli d’intesa ed atti amministrativi quando invece questi dati dovrebbero attivare i diversi livelli istituzionali ad adottare politiche efficaci che diminuiscano i rischi per la salute delle persone. Come genitori del Comitato Niobe ci rivogliamo al sindaco Rinaldo Melucci ed a lui chiediamo quali siano le azioni della sua giunta di fronte a questi numeri drammatici.
Nel 2018, relativamente ai sei distretti sanitari della provincia, la Asl di Taranto ha rilasciato 3674 esenzioni 048, ben 847 in più del 2009, un aumento del 30%. Il

CHI HA PIU' INTERESSE ALLA TEORIA RIVOLUZIONARIA SONO LE DONNE - Dal 19 al 21 luglio seminario nazionale delle donne a Taranto

In generale le donne lottano mostrando una marcia in più, ma ciò che non può essere è che le donne lottino e poi non producano teoria o vengano guidate da teorie che sono in contrastano con una impostazione rivoluzionaria, materialistico storico dialettica della questione femminile.
Dalla pratica di lotta provengono le idee giuste. Ma dobbiamo fare anche teoria, non dobbiamo lasciare ad altre la teoria.
Noi a volte dobbiamo misurarci con teorie del femminismo borghese, piccolo borghese sofisticate,

Il decreto Crescita privatizza l’acqua del Meridione

La storia dell’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (E.I.P.L.I.) viene da lontano. Fu istituito nel 1947 con il fine di contribuire allo sviluppo economico, civile e democratico del Paese nella fase di ricostruzione post bellica, con particolare riferimento alle infrastrutture idriche interregionali di cui necessitavano le comunità che vivevano tra la Puglia, la Basilicata e l’Irpinia per garantire condizioni di vita dignitose.
E’ innegabile come tale Ente, nella prima parte della sua lunga vita, abbia assolto a pieno al compito assegnato, ossia la costruzione di alcune grandi opere idrauliche come invasi, opere di captazione di sorgenti e centinaia di chilometri di reti di adduzione a valenza interregionale.
La sua crisi è in parte da addebitare all’uso clientelare che spesso è stato fatto in Italia di Enti del

giovedì 30 maggio 2019

FORMAZIONE OPERAIA - NUOVO CICLO: "SALARIO PREZZO E PROFITTO" MARX

Questo nuovo, più breve ciclo, si basa sul testo "Salario prezzo e profitto", in cui Marx spiega in maniera molto chiara "il rapporto tra salario e profitto nella società capitalistica sulla base delle leggi economiche fondamentali da lui analizzate nel Capitale" (dalla presentazione di Editori Riuniti).
Esso è frutto di un'esposizione che Marx fece nel 1865, nella sede del Consiglio generale dell'Internazionale, per rispondere alle concezioni errate che uno dei suoi membri, J. Weston, aveva sostenuto sugli effetti di un aumento dei salari.
Questo testo fu pubblicato solo anni dopo la morte di Marx, dalla figlia Eleonor che lo trovò tra le carte del padre.
E' importante sia per la comprensione scientifica del rapporto tra, appunto, salario/prezzo e profitto, sia per impossessarci degli strumenti teorici per dare gambe alla battaglia centrale oggi dell'aumento del salario, perchè essa è giusta, liberandola da tutte le pseudo teorie borghesi di economisti da strapazzo che hanno invece interesse a dimostrare che la lotta per l'aumento del salario non si debba fare.

Oggi, riportiamo, a premessa, le "Osservazioni preliminari" fatte da Marx, prima di entrare nell'argomento e alcune nostri appunti

Osservazioni preliminari

Cittadini!
Permettetemi, prima che mi addentri nell'argomento vero e proprio della mia esposizione, di fare alcune osservazioni preliminari.
Regna oggi sul Continente una vera epidemia di scioperi e una richiesta generale di aumento di salario. La questione si presenterà al nostro congresso. Voi, che siete alla testa dell'Associazione internazionale, dovete avere opinioni molto precise su questa importante questione. Considero perciò mio dovere esaminare a fondo il problema, anche a costo di porre la vostra pazienza a dura prova.
Una seconda osservazione preliminare devo fare a proposito del cittadino Weston*. Egli non solo ha sviluppato davanti a voi, ma ha anche difeso apertamente concezioni che sa essere molto malviste dagli operai, ma che egli ritiene favorevoli ai loro interessi. Una tale prova di coraggio morale deve essere apprezzata altamente da ognuno di noi. Spero che, malgrado lo stile disadorno della mia esposizione, egli riconoscerà alla fine di essa che io concordo con quella che mi sembra essere la idea giusta che sta alla base delle sue tesi, le quali però, nella loro forma attuale, non posso non considerare come teoricamente false e praticamente pericolose.
E passo senz'altro all'argomento in questione.

*Nota - L'operaio inglese Weston difendeva al Consiglio generale dell'Associazione internazionale degli operai la tesi secondo la quale un aumento del salario monetario non avrebbe come effetto un corrispondente aumento del potere d'acquisto, in quanto, se il salario in denaro (o salario nominale) aumentasse, il capitalista reagirebbe a tale aumento alzando i prezzi delle merci di prima necessità richiesta dai lavoratori di tanto quanto basta per annullare l'aumento salariale conseguito. Sicché in definitiva, secondo tale tesi (che ancor oggi è difesa da molti economisti con una più sottile argomentazione di quella usata qui da Weston), il salario reale (ossia il salario calcolato in termini delle merci che con esso potrebbero acquistarsi) non potrebbe elevarsi come risultato delle lotte rivendicative dei lavoratori. L'assurda conseguenza di tale tesi è che queste stesse lotte apparirebbero vane e persino nocive.

*****
Oggi, purtroppo, non regna in Italia quella che Marx chiama: "una vera epidemia di scioperi e una richiesta generale di aumento di salario". Pur se di aumento del salario c'è eccome necessità, visto che i prezzi, le tariffe, il costo dei servizi, in generale i costi per vivere, diventano sempre più cari e il salario dei lavoratori diventa sempre più basso e i rinnovi contrattuali sono fermi da anni sia nelle fabbriche che in tutti i posti di lavoro.
L'aumento del salario è scomparso anche dal dibattito, cosa scontata per padroni, governo. Ma anche tra i lavoratori c'è una sorta di impotente lamentela, messi in difesa/ricattati dal rischio di perdere il lavoro che hanno. 
Per i grandi capitalisti, come per i padroni medi e piccoli, il salario viene ad essere sempre più una sorta di concessione, un "costo ingiusto" che devono sborsare dalle "loro tasche", come se il salario non lo produca/ricostruisca lo stesso operaio con una parte del suo tempo di lavoro (l'altra parte, quella più grande, quella in cui l'operaio lavora gratis per il profitto del padrone si è ampliata sempre di più, a maggior ragione in questo lungo periodo di crisi, con il moderno allungamento della giornata lavorativa o l'aumento della produttività). Quindi i padroni per non sborsare loro soldi veri per aumentare di un poco (pochissimo) il salario fermo da anni, usano due strade: scaricarlo sullo Stato, che dovrebbe ridurre la tassazione, aumentare le detrazioni fiscali, ridurre i contributi; trasformare una parte del salario in "buoni", con una politica di welfare, che alla fine fa rientrare dalla finestra per i padroni e lo Stato quello che è uscito dalla porta. 
Per il governo il salario è diventato al massimo un "sussidio" per cui gli operai, i veri produttori della ricchezza nazionale, sono paragonati ai poveri. 

Quello che via via sia padroni sia governi, con economisti, giornalisti da strapazzo al loro servizio, hanno cercato di nascondere, di confondere - con un ruolo in questo decisivo dei sindacati collaborazionisti - è cosa è effettivamente il salario, chi lo produce, perchè gli aumenti dei profitti non vedono altrettanti aumenti salariali, ecc.  
Di questo cominceremo a parlare il prossimo giovedì.

Lunedì 3 giugno alle ore 18 riunione operai Ilva AS in cigs presso la sede Slai cobas via Livio Andronico, 47 Taranto

SARA' PRESENTE L'AVVOCATO

Esamineremo insieme la graduatoria fatta dall'ArcelorMittal 
Avvieremo i primi ricorsi per rivendicare il rientro in fabbrica/assunzione di AM
Discuteremo delle iniziative più opportune perchè la condizione degli operai in cigs esca dal silenzio
La situazione attuale di ArcelorMittal

per info: 3475301704 - slaicobasta@gmail.com

Elezioni - Operai che ragionano come dei piccoli piccoli borghesi...

Questo è darsi la mazza sui piedi. Questi operai sono un danno, sono parte delle ragioni - insieme chiaramente alla ragione principale del collaborazionismo-svendita dei sindacati confederali + Usb - del perchè con tutto quello che è successo all'Ilva, con operai cacciati, in maniera anche indegna, ora a sottosalario in attesa di qualche elemosina dalla regione, presi pure in giro dall'ArcelorMittal con la beffa della graduatoria, grazie all'accordo fatto sotto l'egida del governo Di Maio /Salvini, non c'è stata finora nessun reale protesta, nessuna lotta.

"Aspetta e spera", si dice. E operai come questi vogliono dare ancora più tempo al governo ingannapopolo, che, come gli altri, pensa solo a difendere gli interessi dei padroni, a un Di Maio che è venuto a Taranto a portare "aria fritta" e a negare pure l'evidenza sulla questione salute, ambiente...

NON SI PUO'!

PS. Certo, questo dimostra anche che pure gli operai iscritti all'Usb pensano come l'ultimo operaio iscritto all'Ugl... che l'Usb non è meglio, non ha idee più avanzate degli altri sindacati, ma è una cloaca, che per es. ha come segretario di settore un vigile dichiaratamente fascista che anni fa ha aggredito e fatto incarcerare disoccupati in lotta per il lavoro...

Taranto/Elezioni - astensionismo al 60% - grillini in grande calo - avanza, per ora solo a livello elettorale, la feccia fascio/leghista di Salvini

A Taranto e provincia il 60% non ha votato, confermandosi - come in parte nelle precedenti elezioni - una delle città a livello nazionale in cui l'astensionismo è più alto.
Noi avevamo dato indicazione di "Boicottare tutti i partiti, tutte le liste" perchè nessuna lista era ed è espressione dei bisogni e interessi dei lavoratori, precari, disoccupati, famiglie proletarie e disagiate, cittadini che vogliono il bene comune salute, lavoro, diritti e dignità in questa città
Certo, non ci illudiamo che tutto quel 60% sia espressione di una vera protesta popolare verso partiti, governo al servizio dei padroni e dei potenti, delle poltrone e menefreghisti o diretti partecipanti al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei proletari e masse popolari - ci sono anche gente che non vota mai perchè delega sempre agli altri e che non votando si fa scudo di questo per poter sostenere le cose peggiori di tutti. Comunque non votando non si sono per ora arruolati al FASCIO RAZZISMO POPULISMO DOMINANTE. Così tanti sono i non votanti perchè delusi dagli ingannapopolo dei 5stelle sulla questione Ilva e/o non ancora 'beneficiati' dal cosiddetto reddito di cittadinanza'
Ma l'astensionismo anche quello buono, vale solo alle elezioni come dato numerico, ma non cambia le cose - comandano chi vince e chi non ha votato subisce.
Se si vuole protestare per davvero bisogna mettere la faccia, organizzarsi impegnarsi in prima persona per una lotta vera, dimostrare coraggio, dignità, amore per le cose giuste e i diritti e odio per chi ci li nega e chi si arricchisce e campa sulla pelle delle masse popolari.

Anche a Taranto la Lega del fascista-razzista amico dei padroni e antimeridionalista Salvini è aumentata di più di 4 volte (passando dal 6,11 delle politiche del 2018 al 25,50).
Ma Taranto è infettata da anni dal morbo della "mucca pazza" - per anni si è chiamato Cito, ora si chiama Salvini e le merde parassite alla Cito e figli sono pronti a salire sul carro. Così come ci sono sottoproletari, malavitosi, che sono pronti a usufruire dell'avanzata di Salvini, così come ci sono politicanti trombati di ogni partito pronti a salire sul carro dei vincitori; per non dire settori di giovani tenuti nella bambagia o nel brodo di cultura del bullismo, del teppismo, della subcultura, del sessismo  e nella vigliaccheria del branco - State sicuri che se le zecche malate di Manduria votavano votavano Salvini.
Questo è un'orda nera, presente tra la gente, ben presto farà vedere i suoi effetti anche a Taranto: e avremo invece che lavoro, salute, case, servizi sociali, razzismo becero di strada, più polizia, più repressione delle lotte/manifestazioni; invece che salari, avremo più tasse, mentre i padroni e i ricchi, i padroncini di commercio e agricoltura che tengono la gente in nero e nello schiavismo al massimo pagheranno come i lavoratori (con la flat tax), avremo "gabbie salariali", scuole, sanità, servizi, differenziati per Regioni, con Regioni ricche e Regioni povere, ecc.
Avremo, i clerico fascisti oscurantisti e mediovali che se la prendono con i diritti dele donne, a partire da un pesante attacco (già annunciato a livello nazionale) al diritto d'aborto - già difficile nella nostra città. Avremo, l'uscita dalle fogne delle teste di c. dei fascisti nostrani, dai Cito, ai fascistelli che finora, grazie all'antifascismo nella nostra città, erano spariti da anni.

Per questo bisogna unirsi e lottare, mettere in luce e in rete LA TARANTO ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA, ANTISESSISTA, CHE QUESTO NON LO PUO' E NON LO DEVE PERMETTERE.
Noi siamo i primi e pronti e da subito

I lavoratori cimiteriali scioperano il 31 maggio

 Al centro dello sciopero aumenti salariali
ma anche sicurezza e bonifica
 
Chiamiamo a sostenere questo sciopero
i lavoratori degli appalti comunali che anch'essi da anni e anni lavorano a sottosalari;
i cittadini, e in particolare gli abitanti dei Tamburi, per la lotta contro l'inquinamento, per le bonifiche che i lavoratori del cimitero stanno aprendo 

Dal comunicato di indizionedello sciopero

Slai COBAS per il sindacato di classe
Sede legale: via Livio Andronico 47 – 74121 Taranto - T/F 0994792086 – 3475301704 – slaicobasta@gmail.com - slaicobassc@pec.libero.it

Al Responsabile legale
Ditta DR MULTISERVICE srl

ALLA PREFETTURA DI TARANTO

AL COMUNE DI TARANTO

ALLA COMMISSIONE GARANZIA SCIOPERO

TA. 28 maggio 2019

OGGETTO: Proclamazione sciopero lavoratori cimiteriali - Taranto

La scrivente O.S., Slai cobas per il sindacato di classe, facendo seguito alla comunicazione, in allegato, notificata alla Prefettura di Taranto il 13 maggio 2019;
in riferimento all'espletamento in data 21 maggio c.a. presso la Prefettura di Taranto della procedura di raffreddamento/conciliazione prevista dalla Legge 146/90 e legge 83/2000;
preso atto dell'esito negativo della conciliazione

comunica la proclamazione dello sciopero
dei lavoratori del Cimitero S. Brunone di Taranto e del Cimitero di Talsano nel giorno 31 maggio 2019, dalle ore 00:00 del 31 maggio 2019 alle ore 24:00 dello stesso giorno.


La motivazione dello sciopero è l'indisponibilità della azienda DR Multiservice srl a definire insieme alle OO.SS. l'entità di aumento salariale che corrisponda all'impegno finanziario del Comune nell'appalto e il venir meno della stessa promessa dell'azienda di avviare su questo una trattativa aziendale dopo il 16 marzo. 
Il sindacato ha indicato le possibili soluzioni e ha atteso per tutto il mese di aprile c.a. che la trattativa si avviasse, ma nell'ultima riunione del 2 maggio c.a. l'azienda ha dichiarato di non voler addivenire a nessuna richiesta del sindacato.

Lo sciopero interesserà tutte le seguenti fasce orario, in cui operano i lavoratori cimiteriali:
dalle ore 00:01 alle ore 07:00
dalle ore 07:00 alle ore 13:00
dalle ore 13:00 alle ore 19:00
dalle ore 19:00 alle ore 24:00


SLAI COBAS per il sindacato di classe

martedì 28 maggio 2019

Eletti al parlamento europeo circ. Meridionale

Nella circoscrizione Meridionale si registra il primato dei pentastellati, che hanno ottenuto il 29,16% delle preferenze. Seguono Lega (23,46%), PD (17,85%), Forza Italia (12,28%) e Fratelli d’Italia (7,56%).
La ripartizione dei seggi:
5 seggi al M5S: che spettano a Chiara Maria Gemma (84.807 voti), Laura Ferrara (77.063), Piernicola Pedicini (56.832), Rosa D’Amato (38.276) e Isabella Adinolfi (36.633 voti).
5 seggi alla Lega: che andrebbero a Matteo Salvini (349.945 voti), Massimo Casanova (64727 voti), Caroppo Andrea (50.348 voti), Lucia Vuolo (41.140 voti) e Valentino Grant (35833 voti). Salvini rinunciando al seggio invierebbe a Bruxelles il quinto candidato più votato cioè, Vincenzo Sofo (31.905 voti).
4 seggi al PD: che spettano a Franco Roberti (146.298 voti), Giuseppe Ferrandino (82.142 voti), Andrea Cozzolino (80.123 voti) e Giuseppina Picierno (77.935 voti).
3 seggi a Forza Italia: che andranno assegnati a Berlusconi (184.915 voti), Aldo Patriciello (81.845 voti), Fulvio Martusciello (46.525 voti). Il seggio di Berlusconi in caso di rinuncia andrà al quarto candidato più votato e cioé Lorenzo Cesa (41.588 voti).
Un seggio a Fratelli d’Italia: che spetta Giorgia Meloni (127.196 voti) e in caso di rinuncia verrà assegnato al secondo candidato più votato cioè Raffaele Fitto (87.027 voti)

Mittal spartizione del monte ore sindacali - Questi gli incontri che piacciono a padroni e segreterie e apparati sindacali

INCONTRO MONTE ORE SINDACALE

In data 24 05 2019 Arcelor Mittal ha convocato le OO.SS per discutere la questione delle agibilità sindacali “Monte ore sindacale”.
Come USB non ci siamo presentati a causa di un malinteso sull’orario fissato per l’incontro, e di questo ci scusiamo, approfittiamo comunque di questa comunicazione per chiarire la nostra posizione sull’ argomento in oggetto.
Ad oggi sono in vigore diversi accordi sul Monte ore sindacale, alcuni firmati da FIM FIOM UILM e l’ultimo in ordine cronologico, sottoscritto da FIM FIOM UILM e FLM-CUB, nessun accordo sul monte ore è mai stato siglato da USB.
Ribadiamo quanto abbiamo più volte esplicitato nel corso degli ultimi anni che la molteplicità degli accordi ha creato da sempre, una disparità di trattamento tra le organizzazioni sindacali, da un lato FIM FIOM UILM nettamente avvantaggiate dall’altro USB sempre e comunque discriminata, basti pensare che FIM FIOM UILM tramite accordi sottoscritti in esclusiva partono con circa 7000 ore pro-capite a testa in più rispetto agli altri.
A ciò aggiungiamo anche l’accordo sulle RLS di nomina produce, per effetto di quanto convenuto sempre da FIM FIOM UILM - azienda, 1 RLS di nomina a testa per queste organizzazioni, come se il diritto alla sicurezza fosse esclusiva di FIM FIOM UILM.
Quindi primo elemento chiaro è il trattamento di miglior favore riservato da AS prima e da ARCELOR ora, nei confronti di Fim Fiom Uilm.
Monetizzando il costo del monte ore ne esce fuori che FIM FIOM UILM ricevono in dono circa 100.000,00 € a testa (a tanto equivalgono 7.000 ore di permessi sindacali) usati tra l’altro nelle maniere più stravaganti come più volte denunciato nel corso degli anni.
Detto questo ci sembra in forte distonia discutere di “agevolazioni sindacali” in un momento in cui 1661 lavoratori sono posti in cigs a retribuzione ridotta con una sentenza che condanna ARCELOR per condotta antisindacale e con la fuoriuscita delle classifiche parziali che dimostrano le centinaia di anomalie denunciate,
QUESTO È L’ARGOMENTO CHE BISOGNA DISCUTERE NELL’IMMEDIATO.

In ultimo vi comunichiamo che a nostro parere il monte ore andrebbe totalmente abolito e le somme corrispondenti a ciò dovrebbero essere impiegate per RICHIAMARE a lavoro i colleghi ad oggi collocati in AS.

USB_Taranto Francesco Rizzo

domenica 26 maggio 2019

LA REALTA' EMBLEMATICA DI PIOMBINO: DA MADAGLIA D'ORO DELLA RESISTENZA, A CITTA' OPERAIA, A.... RISCHIO NEOFASCISTA... - CHE C'ENTRA IN QUESTO LA CRISI DELLA FABBRICA DELL'ACCIAIO?

Riportiamo alcuni passi dell'articolo di oggi su il Manifesto: "Piombino, la città dell'acciaio rischia la controrivoluzione", perchè aiuta a capire quello che andiamo dicendo da tempo - in particolare per la complessa situazione della grande fabbrica siderurgica di Taranto, prima Ilva e ora ArcelorMittal, e in critica alle posizioni dell'ambientalismo anti fabbriche, antioperaio -; noi diciamo che, per dirla in sintesi, la chiusura delle fabbriche, con la cacciata di una classe operaia storica, la sua dispersione, il venir meno dell'unità dei lavoratori che solo la fabbrica permette, il ridursi di una realtà viva, di lotte operaie, sia pur piena di problemi, a persone individualizzate in attesa disperante di un alternativa di lavoro e salario, non è solo una disfatta degli operai, ma è la porta aperta alla destra, al fascismo. 
Venendo meno la classe operaia, che vuol dire comunque spirito antagonista, humus, cultura di classe proletaria che coinvolge tutta la città, questo vuoto viene riempito dalla piccola e media borghesia e, in termini politici/ideologici dai partiti espressione di queste classi in aperta e a volte viscerale opposizione agli operai; e questo via via porta al fascismo, con anche - come dimostra sempre Piombino - una precedente "sinistra" che si converte al sostegno del fascismo. 
Questo è grave e deve far riflettere tutti. Chi vuole tout court la "chiusura delle fabbriche", chi oppone le cosiddette "economie alternative" all'industria, chi dice che "nocivo" è la fabbrica, la realtà operaia e non il capitale, sta che lo voglia o no, aprendo le porte al fascismo.   

DALL'ARTICOLO DE IL MANIFESTO
"La destra a festeggiare sulla meravigliosa terrazza sul mare di piazza Bovio? All’alba del nuovo secolo un’immagine del genere era a dir poco impensabile, oggi i sondaggi dicono che è più di una possibilità. Per la nobile Piombino, per quella che era “la città dell’acciaio”, sarebbe l’ennesimo choc. Ma a guardare all’interno di una società sempre più vulnerabile, impoverita, frantumata nelle sue antiche certezze e con una fortissima emigrazione giovanile, è forte la sensazione di una possibile controrivoluzione.
Una controrivoluzione che porta il nome di Francesco Ferrari, consigliere uscente di Fdi, che ai suoi classici sodali Lega e Fi unisce tre liste civiche che fanno capire molte cose: “Ferrari sindaco” guidata da Giuliano Parodi, sindaco uscente di Suvereto e fino a qualche anno fa iscritto Prc; “Ascolta Piombino” di Riccardo Gelichi, ex segretario di sezione Pd; “Lavoro&Ambiente” di Carla Bezzini, un tempo extraparlamentare di sinistra e più recentemente in Sel.

Sono realtà che hanno scelto sulla base del detto “il nemico del mio nemico è mio amico”. E il nemico per loro è il Pd, anche al di là dei suoi, innegabili, giganteschi demeriti. Colpe ormai storiche, come quella di aver pensato a un certo punto che le fabbriche, l’Acciaieria in testa, fossero un corpo estraneo a una città che doveva invece volgersi al turismo e al terziario, con la conseguente rottura di un blocco sociale che era stato forgiato assieme all’acciaio. Colpe più recenti, come la decisione dei governi Letta-Renzi di spegnere l’altoforno, cuore malandato ma ancora pulsante di una città nella città che, ai tempi d’oro dei ’70, dava lavoro a più di 10mila operai, e faceva di Piombino una delle città più prospere della Toscana.
(oggi è in corso una) complicatissima reindustrializzazione, che porta il nome del colosso Jindal ma che richiederà anni fra tanti punti interrogativi – dal rebus della nuova “area a caldo”, all’effettiva volontà di dare lavoro a tutti i 3.000 lavoratori diretti e dell’indotto superstiti e oggi in gran parte cassintegrati o disoccupati... 
...Rifondazione, in solitaria, ha inutilmente messo in guardia negli ultimi anni dal pericolo di considerare la siderurgia come “un” problema, e non “il” problema di Piombino. Con risultati oggi sotto gli occhi di tutti, visto che la destra attacca a testa bassa sulle doverose bonifiche industriali, sui necessari impianti di trattamento organico dei rifiuti, sulla mobilità, e chi più ne ha più ne metta.
Facendo sognare i suoi elettori di diventare un’Isola d’Elba. E fingendo di dimenticare cosa avesse portato Piombino ad essere una città operaia, ricca e felice..."

Graduatoria ArcelorMittal - I numeri non sono un'opinione...

Questi sono i numeri dei lavoratori presenti nella graduatoria pubblicata da ArcelorMittal a seguito della sentenza del Giudice De Napoli - ci siamo presi la briga di contarli, e....

SELEZIONATI (assunti da AM) - 2665
NON SELEZIONATI (non assunti) - 1138
ESODO (i lav. andati via con l'incentivo) - 382

TOTALE DEI LAVORATORI IN GRADUATORIA - 4185

QUASI 6000 LAVORATORI "SCOMPARSI"?!...

Il 3 giugno facciamo una riunione seria, e prendiamo iniziative legali e di mobilitazione serie!

Da Slai cobas per il sindacato di classe 

Incredibile faccia tosta delle segreterie FIM/FIOM/UILM di fronte alle cosiddette graduatorie dell'accordo infame del 6 settembre

Ex Ilva, annunciato incontro sulle graduatorie
Fim, Fiom, Uilm non ci stanno a subire una campagna “denigratoria, priva di ogni fondamento”. Il tema caldo di questi giorni sul fronte sindacale è quello delle graduatorie con cui sono stati selezionati i lavoratori ex Ilva per passare ad ArcelorMittal Italia. “Come propria abitudine Fim, Fiom e Uilm – si legge in un comunicato congiunto delle segreterie inviato alla stampa – hanno parlato dopo aver raccolto elementi veri, la politica del populismo non ci appartiene”. Le federazioni dei metalmeccanici “stanno approfondendo i contenuti delle graduatorie inviate da Arcelor Mittal e di cui molto si sta parlando in questi giorni, senza possedere elementi chiari ed inequivocabili sui criteri adottati dalla stessa AM Investco, nel selezionare le maestranze. Motivo per cui Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto immediatamente un incontro chiarificatore all’azienda; confronto che si terrà nei prossimi giorni”. Solo dopo aver chiarito con l’azienda ogni dubbio sorto in queste ultime ore (assunzioni in AM Investco e gestione della fabbrica) – aggiungono – potremo pronunciarci sui percorsi da mettere in campo. L’occasione, si spera, sia propizia anche per affrontare i temi legati al mondo dell’Appalto, con i lavoratori tutt’ora in ansia per il proprio destino. Certamente, Fim, Fiom e Uilm, non staranno a guardare, segnalando ogni eventuale inadempienza riscontrata, tutelando realmente gli interessi dei lavoratori coinvolti”.

Mittal Parco Loppa - Info

È stato completato il 50% dei lavori di pavimentazione del Parco Loppa, all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. E’ quanto rende noto ArcelorMittal Italia, precisando che “l’opera, i cui lavori di realizzazione sono stati affidati a una ditta pugliese, sarà ultimata entro la fine del prossimo settembre nel pieno rispetto delle scadenze stabilite dall’Addendum al contratto di affitto“. La pavimentazione non è l’unico intervento che verrà realizzato nel Parco: è infatti previsto anche il barrieramento su tutto il perimetro dell’area in modo da ridurre al massimo la dispersione delle polveri. “Il progetto per il confinamento – aggiunge l’azienda – prevede anche l’impermeabilizzazione della superficie del Parco, mediante un sistema di raccolta delle acque piovane e di quelle provenienti dalla loppa stessa“. L’acqua confluirà in 5 vasche situate sul perimetro del parco e verrà inviata, con un sistema di pompe, a un impianto di trattamento. “Gli interventi al Parco Loppa, insieme alla copertura dei Parchi minerari, sono solo – conclude ArcelorMittal Italia – i più significativi del Piano ambientale più ambizioso di sempre: oltre 1 miliardo di euro di investimenti entro il 2023, per un totale di 69 progetti che riguardano suolo, aria, acqua e per i quali stiamo rispettando tutte le scadenze con l’obiettivo di far diventare lo stabilimento di Taranto il polo siderurgico tecnologicamente più avanzato e sostenibile d’Europa“.

venerdì 24 maggio 2019

La graduatoria presentata da ArcelorMittal è una presa in giro verso i lavoratori e non ottempera alla sentenza del Giudice

DI SEGUITO, UNA PRIMA BREVE VALUTAZIONE DELLO SLAI COBAS SC.
APPROFONDIREMO LA QUESTIONE NELL'INCONTRO OPERAIO DEL 3 GIUGNO, CON LA PRESENZA DELL'AVVOCATO TANZI, DOVE DECIDEREMO LE INIZIATIVE CONSEGUENTI!

Nel successivo post riportiamo stralci della denuncia-esposto fatta dallo Slai cobas e rappresentanti di operai Ilva AS in cigs alla Procura dell'accordo del 6 settembre. Anche questa "pubblicazione della graduatoria" di AM conferma che tutto l'accordo firmato dai sindacati confederali compreso Usb, è un'aperta violazione dei diritti dei lavoratori e delle stesse normative di legge esistenti; un accordo che ha concesso ai nuovi padroni la facoltà di agire unilateralmente, di buttare fuori dalla fabbrica 2600 operai, di mettere al primo posto tra i criteri di selezione le "competenze" funzionali all'azienda (anche queste sulla base solo della valutazione aziendale e non di criteri oggettivi).
ArcelorMittal poi a questo ha aggiunto arbitri e nuovi criteri. Ma il danno è all'origine!

La graduatoria è una presa in giro, che i lavoratori in cigs non si possono tenere!
Occorre, oltre che gli scontati ricorsi individuali che però possono durare anche anni, una risposta collettiva e ravvicinata. Questa violazione dei diritti riguarda tutti gli operai in cigs, sia coloro che hanno 4/5 figli e decenni di anzianità, sia i giovani operai. La prima questione è questa. E qui ci vuole l'unità, non una "graduatoria alternativa" di singoli casi.
LO SLAI COBAS E' PRONTO AD ORGANIZZARE LA MOBILITAZIONE COLLETTIVA CON TUTTI COLORO, INDIPENDENTEMENTE ALLA TESSERA SINDACALE, DISPONIBILI! insieme a ricorsi pilota che mettono in discussione la legittimità dell'accordo

SULLA GRADUATORIA:
Intanto, si tratta di una lista di "desaparecido": sono "scomparsi" migliaia di lavoratori sia tra quelli non assunti e andati via con l'incentivo, sia tra quelli assunti.

Non è affatto chiaro come scaturisce il punteggio finale, che comunque non conta nulla, visto che viene scartato anche chi ha un punteggio maggiore di chi è stato assunto.
Lo stesso discorso riguarda l'anzianità, pur indicata non è un criterio di graduatoria/selezione, visto che non sono “selezionati” chi ha un'anzianità maggiore di chi invece è stato assunto.
Nella graduatoria non è indicato il livello - che invece è stato determinante per molte assunzioni.
Circa le competenze? si scrivono solo cose generiche, come “Competenze adeguate al ruolo” - Ma quali competenze e quale "ruolo" non si dice. Solo ad alcune figure di lavoratori si scrive: “Polivalenza ad operare su...”
A molti “Non selezionati” addirittura non si scrive nessun motivo
Altro criterio indicato per alcuni è: "Personale non impiegato a turni”; introducendo un criterio di selezione mai usato in altre situazioni simili. Fermo restando che ai normalisti non è stato certo proposto di passare ai turni.
Ancora, si parla di: “Competenze professionali non valutabili per insufficienza ore lavorate” - a quali lavoratori si riferisce, a quelli posti in cig? Quindi al danno vecchio si aggiungerebbe la beffa?
Unica cosa chiara è il punteggio dato per ogni familiare a carico, uguale per tutti i lavoratori.

Ripetiamo i criteri di selezione previsti dalle  leggi sono nell'ordine di importanza: carichi familiari, anzianità, esigenze aziendali
Ma le stesse esigenze tecnico-produttive – come indicato da varia giurisprudenza - non possono essere indicate in modo generico o riferite a generici interessi dell’impresa, ma devono essere specifiche e dimostrabili in concreto. In tal senso, ogni volta che AM InvestCo ha operato la scelta di non assumere un dipendente, doveva indicare il nesso di causalità fra la scelta di quel singolo dipendente e l’effettiva necessità della sua esclusione rispetto alle specifiche esigenze tecnico-produttive (vedi denuncia dell'accordo).

L'AZIONE DELLA ARCELORMITTAL CONFERMA LA DENUNCIA DELL'ACCORDO ILVA/ARCELORMITTA/CGIL-CISL-UIL-UGL-USB FATTA DALLO SLAI COBAS

STRALCI DELL'ESPOSTO-DENUNCIA, presentato il 30 gennaio

- Aggiramento dell’art. 2112 e aiuto indebito di Stato
Nella vendita dell’Ilva non si poteva concretizzare la deroga al 2112 - che prevede il passaggio di tutti i lavoratori occupati presso Ilva AS, con la conservazione di tutti i diritti contrattuali acquisiti, in quanto:
non aveva per oggetto un trasferimento di impresa sottoposta a procedure concorsuali con dichiarata finalità liquidatoria, per la quale la continuazione dell’attività non sia disposta oppure sia cessata;
ha avuto, invece, per oggetto, la salvaguardia della produzione dell’acciaio italiano, che non rientra nei servizi di preminente interesse pubblico per cui può essere applicata la deroga al 2112.
La deroga nel caso in specie, pertanto, si configura come illegittimo aiuto di Stato e “concorrenza sleale” sul piano internazionale;
La Corte di Giustizia aveva già condannato la Repubblica italiana e aveva affermato che qualora la vicenda traslativa riguardi aziende in esercizio, nelle quali l’attività sia proseguita, si avrà la continuazione di tutti i rapporti di lavoro esistenti al momento del trasferimento, indipendentemente dalla circostanza che esista un accordo sindacale che lo preveda...

- Violazione dei criteri di scelta dei lavoratori
I criteri stabiliti dalle leggi, da applicare in concorso tra loro, prevedono: 1. carichi familiari; 2. anzianità; 3. esigenze tecnico-produttive.
I criteri di selezione stabiliti dall’Accordo, nonchè quelli applicati anche in peggio da AM InvestCo hanno portato a discriminazioni nella selezione dei lavoratori.
Essa è stata prevista ed eseguita in modo unilaterale, da parte di AM InvestCo, venendo, pertanto meno, il principio stesso di “accordo; le esigenze tecnico-produttive come indicato da varia giurisprudenza - non possono essere indicate in modo generico o riferite a generici interessi dell’impresa, ma devono essere specifiche e dimostrabili in concreto - cosa che AM non ha fatto.
L’impugnazione fatta da alcune OO.SS. di alcuni singoli casi di discriminazione, cela il fatto che, al di là di singoli casi eclatanti, per tutti i 2600 lavoratori esclusi dall’assunzione presso la AM InvestCo la violazione non è rispetto all’Accordo del 6 settembre ma rispetto alle norme di legge in vigore.

- Imposizione illegittima dell’obbligo della conciliazione tombale
Essa si configura come “estorsione”, perchè fatta come conditio sine qua non per l’assunzione in AM o per la possibilità di accedere all’incentivo alle dimissioni.
La sottoscrizione di tale conciliazione si configura come un abuso, in quanto le materie su cui il lavoratore concilia/rinuncia riguardano crediti con l’Ilva AS, non con AM InvestCo. Quindi tale conciliazione obbligatoria risulta avere uno scopo unicamente ricattatorio verso il lavoratore e di favoreggiamento indebito verso l’Ilva AS.
Inoltre, vengono “conciliate” anche materie che attengono alla sicurezza e salute dei lavoratori, che per legge non possono essere oggetto di rinuncia.

- Messa più a rischio la sicurezza dei lavoratori
Tale rischio viene ad essere aumentato a seguito della rilevante riduzione di personale in reparti e attività centrali, quali, in particolare Acciaierie, Manutenzione, Agglomerato, Cokeria, Laminazione a freddo, Lamiere/tubi/finitura nastri, pulizie. In questi reparti gli operai o vengono sostituiti da ditte esterne i cui dipendenti non hanno la professionalità e l’esperienza dei lavoratori Ilva, o è in atto il cumulo di mansioni e straordinari per gli operai ora AM InvestCo che aumentano i rischi di infortunio essendo sottoposti a un maggior carico di lavoro.
Inoltre AM InvestCo intende portare la produzione di acciaio, attualmente a 4,7 milioni di tonnellate annue, a 6 milioni di tonnellate già a metà del 2019. Questo comporterà un aumento di produzione e di produttività, a fronte di un quarto di operai in meno, con effetti che ricadranno inevitabilmente anche sulla sicurezza.

- L’accordo, non escludendola, recepisce ed estende ad AM InvestCo l’immunità penale
che stabilisce che i responsabili di infortuni, di danni alla salute non sono punibili.
Esso risulta fortemente lesivo dei diritti dei lavoratori e dei cittadini e di fatto istituzionalizza una ”libertà” di delinquere per i responsabili dell’azienda.
Tale immunità penale è inoltre, incostituzionale, perchè in aperta violazione dei principi generali, di uguaglianza, universali che devono essere alla base di una legge. Questa legge invece vale solo per 1 azienda e non per tutte le aziende. Viene legalizzata una discriminazione, stabilendo di fatto che un operaio dell’Ilva/ArcelorMittal è diverso da un operaio di un’altra fabbrica; come sono diversi i cittadini di Taranto che subiscono malattie per l’inquinamento provocato dalla fabbrica siderurgica da cittadini di altre città.
Viene istituzionalizzato che ci può essere una fabbrica, una città al di sopra della legge, in cui sono sospesi i diritti costituzionali, democratici.
Questa discriminazione - questa legge di “favore” ripropone pertanto l’azione dello Stato italiano di favorire una “concorrenza sleale” sia a livello delle aziende in Italia, sia sul piano europeo e mondiale.

- Violazione dello stesso Accordo del 6 settembre 2018 - Terziarizzazione
La Mittal sta procedendo a terziarizzare alcune importanti attività, soprattutto di pulizia, di aree Officine e Manutenzioni, nonchè quelle delle aree a Verde, sostituendo con ditte esterne operai lasciati in Ilva AS, questo non era previsto dall’accordo.
Queste attività prima dell’approdo di ArcelorMittal, vedevano i lavoratori inquadrati nel contratto dei Metalmeccanici, ora i lavoratori delle ditte hanno il contratto Multiservizi. E’ evidente il vantaggio economico che questo comporta per AM InvestCo.
Tale politica di terziarizzazione/sostituzione risulta, altresì, in disapplicazione del punto “Ulteriori disposizioni” dell’Accordo, che prevede “nel caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato a fronte di esigenze organizzative e/o produttive, i lavoratori in quel momento ancora alle dipendenze della società ILVA avranno diritto di precedenza nell’assunzione”

- Imposizione dell’Accordo anche ai lavoratori non iscritti ai sindacati firmatari e/o che avevano espresso il loro rifiuto dell’Accordo stesso.
Su questa problematica sono già intervenuti vari giuristi i quali hanno precisato che quando vengono messi in gioco diritti individuali dei lavoratori, l’accordo può valere per gli iscritti ai sindacati firmatari ma non automaticamente anche per i lavoratori non iscritti.
All’Ilva inoltre vi stato il referendum sull’Accordo che ha evidenziato la volontà di più di 4.700 operai (oltre il 45% del totale dei lavoratori) - sia coloro che non sono andati a votare, sia coloro che hanno votato esplicitamente No - di non aderire all’Accordo del 6 settembre - esito del referendum: 4368 non votanti, 392 hanno votato NO, 22 schede bianche e nulle.
La stessa giurisprudenza ha detto che “è dubbio che sia consentito ai Sindacati maggiormente rappresentativi di regolamentare gli effetti del trasferimento sui rapporti di lavoro con efficacia vincolante, indipendentemente dalla iscrizione... Le Oo.Ss., pertanto, non possono disporre dei diritti individuali dei propri iscritti e, naturalmente, l’accordo non potrà certamente vincolare i soggetti non aderenti”.


TA. 30.1.19
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
Comitato cassintegrati ILVA AS
info: slaicobasta@gmail.com – 3475301704 – via Livio Andronico, 47

L'Usb per una miseria di integrazione salariale porta operai Ilva AS in cigs a fare da bordone agli assessori e al M5S - di fatto un'indicazione di voto per le prossime elezioni

Nel comunicato fatto dall'Usb sull'incontro tenuto a Talsano sulla graduatoria dell'ArcelorMittal, alla fine di esso si legge:
"Erano presenti all’incontro anche l’assessore regionale Mino Borraccino e il consigliere regionale Marco Galante. Nell’ambito della discussione circa l’integrazione salariale per il lavoro di pubblica utilità che i lavoratori in Amministrazione Straordinaria dovrebbero svolgere l’assessore Borraccino ha garantito la disponibilità economica da parte della Regione Puglia mentre la presenza del consigliere Galante assicurava il collegamento tra Regione e Governo che è necessario per il buon fine dell’operazione. In serata i lavoratori in AS incontrano i parlamentari del M5S nella sede del sindacato USB".

Il M5S - con il suo massimo rappresentante nel governo, Di Maio - è stato l'artefice dell'accordo del 6 settembre che ha portato 2600 operai fuori dalla fabbrica! E ora, gli operai dovrebbero andare a chiedere "grazie" a questo stesso partito che li ha rovinati, che ha agito da "ingannapopolo"?!
Questo "incontro coi parlamentari M5S" fatto a pochi giorni dalle elezioni europee è di fatto un'indicazione di voto da parte dell'Usb agli operai, e un'iniziativa propagandistico-elettorale da parte dei parlamentari. 

D'altra parte l'integrazione salariale, quando sarà varata, è una miseria offensiva: a fronte di lavoro gratis per i Comuni che utilizzeranno i LPU, i lavoratori per soli 2 mesi, prenderanno il 10% in più! 

giovedì 23 maggio 2019

DAL 30 MAGGIO IL NUOVO CICLO DI FORMAZIONE OPERAIA

La Formazione Operaia su "Salario prezzo e profitto" 

Questo testo è importante sia per la comprensione scientifica del sistema del capitale, come si muove, come determina i processi che viviamo tutti i giorni, dentro la fabbrica e nella società; sia per impossessarsi degli strumenti teorici per dare gambe alla battaglia centrale oggi dell'aumento del salario, perchè essa è giusta, liberandola da tutte le pseudo teorie borghesi di economisti da strapazzo che vogliono rendere immodificabile il sistema del capitale.

ArcelorMittal, USB: “Graduatorie, l’azienda pur condannata non rispetta la sentenza” - info

Questa mattina circa cinquecento lavoratori erano presenti nella sala del teatro parrocchiale della chiesa Nostra Signora di Fatima di Talsano dove si è svolta l’assemblea del sindacato USB in merito alle graduatorie dei lavoratori pubblicate da ArcelorMittal a seguito della sentenza del giudice De Napoli che si era pronunciato per comportamento antisindacale dell’azienda dopo la denuncia della sigla sindacale. Nonostante la sentenza, ArcelorMittal rende note graduatorie che presentano le stesse criticità per cui era stata condannata a marzo.

“ArcelorMittal – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – dopo aver preso in giro sindacati e lavoratori oggi prende in giro anche la Magistratura e una comunità intera. E’ vergognoso che, dopo la sentenza del Giudice del Tribunale di Taranto che aveva stabilito la non validità dei criteri generici in graduatoria, come ad esempio come la “polifunzionalità”, oggi l’azienda produca graduatorie parziali che non corrispondono alla reale situazione del “Day One”, cioè dell’1 novembre, dove compaiono criteri aggiuntivi non previsti dall’accordo per la selezioni del

mercoledì 22 maggio 2019

41° ANNIVERSARIO DELLA L. 194 - LEGGERE L'OPUSCOLO DEL MFPR - lo trovi presso la sede di via Livio Andronico, 47 Taranto, aperta mart e giov dalle 18 alle 20

Oggi cade il 41° anniversario della L.194. Il diritto d'aborto delle donne che simbolicamente allude al diritto di scelta delle donne in ogni ambito della loro vita. Gli attacchi al diritto d'aborto - vietandolo per ogni caso sino a prevedere il carcere a vita come sta avvenendo in questi giorni in alcuni Stati degli USA - vogliono imporre alle donne un ruolo subalterno in questa società.

Dalla presentazione del lavoro DIRITTO D'ABORTO PERCHE' SI'
pubblicato il 24 novembre 2018:

...un lavoro di ricerca, documentazione su aborto, L.194 a cura delle compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario. Un lavoro che ripercorre le tappe che hanno condotto alla L.194, gli attacchi e le lotte sul diritto d’aborto in questi 40 anni. Non solo l’Italia: grandi movimenti di lotta delle donne per il diritto d’aborto e contro gli attacchi al diritto di scelta stanno attraversando diversi paesi, a dimostrazione che stati, governi, fascisti e razzisti vogliono ricondurre le donne a un moderno medioevo. "



Il governo degli ingannapopolo Salvini/Di Maio taglia i risarcimenti per le famiglie dei morti sul lavoro

Si muore di più, ma il Fondo è diminuito
Tagliati i risarcimenti per le famiglie dei morti sul lavoro

martedì 21 maggio 2019

A Taranto Salvini non è venuto - ma a Lecce gli è andata abbastanza male

Anche a Lecce forte contestazione per Salvini

Lecce, Salvini è sul palco ma i fischi e i cori dei contestatori coprono la sua voce all’altoparlante:


Fischi, urla, cori da stadio scanditi da frasi come “restituisci i 49 milioni” e anche insulti hanno accompagnato il comizio del leader della Lega, Matteo Salvini in piazza sant’Oronzo a Lecce. La voce del vicepresidente del Consiglio a tratti è stata coperta dal rumore dei contestatori che apparivano in numero  superiore ai sostenitori. I contestatori sono stati tenuti a distanza di sicurezza dal palco del comizio. La piazza è stata cinturata da decine di poliziotti in assetto antisommossa.

vedi video su il fatto quotidiano

Contestazioni a Ostuni al fascio leghista Salvini

Ostuni, botta e risposta tra Salvini e i contestatori: «Torna a casa» «Voi fischiate noi lavoriamo»
I ragazzi hanno esposto cartelli con la scritta 'Si Salvini chi può'
OSTUNI - «Torna a casa, torna a casa»: alcune decine di giovani in piazza ad Ostuni hanno contestato il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il comizio. Salvini si è rivolto ai contestatori dicendo: 'Voi fischiate, noi lavoriamò.

Pubblicate le graduatorie da parte di ArcelorMittal sui criteri di "selezione" degli operai, assunti o lasciati in Ilva AS

Stiamo esaminando e valutando questa graduatoria - che è di complessive 116 pagine.
Il 3 giugno organizzeremo, con la presenza dell'Avv. Francesco Tanzi, un'assemblea - operai Ilva AS e AM - per fare insieme una valutazione e decidere iniziative, legali e di mobilitazione, più opportune.