LUCIANO MANNA: DA DUE ANNI RICEVO MINACCE. L’ULTIMA OGGI. CHI VUOLE TARANTO LEGALE?
Da agosto del 2017 ricevo minacce da soggetti che lavorano abusivamente ed illecitamente nell’ambito dei mitili a seguito delle denunce che da tempo porto avanti in questo ambito, l’ultima l’ho ricevuta oggi. Chi mi minaccia ci tiene a farmi sapere che non ha paura di andare in galera, che in galera ci vuole andare con il sorriso e più volte mi ha cercato per strada nei luoghi che frequento. Tutto ciò avviene puntalmente dopo l’ennesima sconsiderata e incosciente comunicazione dell’amministrazione comunale di Taranto alla stampa. Proprio ieri, per bocca del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, si declassava la mia sacrosanta denuncia, insieme a quella di due consiglieri comunali, a “polemiche di basso profilo”. Tutto ciò in merito a quanto denunciato circa le bonifiche del Mar Piccolo mentre sempre il sindaco provava a metterci contro i lavoratori che avevano operato nella bonifica.
Ma anche nell’ambito mitili, solo nell’estate dell’anno scorso, il comportamento dell’amministrazione non era differente, infatti ricevevo minacce dopo che l’ex vice sindaco Tilgher mi attaccava sulla stampa dandomi dell’allarmista. Ciò che denunciavo per primo e nessuno prima di allora aveva osato fare, cioè che la filiera illecita dei mitili che immetteva ed immette ancora oggi nel mercato regolare mitili contaminati, veniva confermato immediatamente dopo dai militari che avevano acquisito anche le mie denunce. Ma per questa amministrazione era ed è importante mettere un bavaglio e denigrare chi denuncia facendolo comparire allarmista e cosa più grave, con queste esternazioni, lo rende scoperto e solo, sovraesposto alle minacce. Come può reagire chi compie illeciti ed essendo oggetto di denunce si rende conto che l’amministrazione comunale attacca chi denuncia e non l’illecito? Questo gioco politico, che di politica non ha nulla, è pericoloso perché mette a serio rischio la vita dei cittadini. Naturalmente così come negli anni passati, ho denunciato i fatti ai Carabinieri e alla Capitaneria di Porto, in tutta questa storia gli unici a starmi vicino. Ho tenuto riservato tutto ciò per due anni ma oggi non più perché ho ed abbiamo necessità di capire chi vuole che Taranto viva nella legalità. Usciamo allo scoperto.
La salute dei cittadini, invece, ancora oggi è a rischio. Proprio in questi giorni ho documentato circa attività illecite che si svolgono sia nel primo seno che nel secondo seno ed i mitili movimentati rappresentano un serio rischio per la salute delle persone. I militari sino ad oggi hanno svolto un egregio lavoro nell’ambito delle azioni atte al contrasto delle attività illecite e criminali, il loro lavoro è stato incessante ed esemplare ma ciò, non per loro colpa, non basta. Non bastano i mezzi che loro hanno per far fronte ad organizzazioni che fatturano milioni di euro con le attività illecite e operano contemporaneamente in diversi luoghi nel mare e nei magazzini a terra. Hanno bisogno di più mezzi, di più persone e soprattutto non sono supportati dall’istituzione che non può pensare di contribuire al contrasto della criminalità solo con i comunicati stampa di elogio al termine delle operazioni condotte.
Taranto non riesce ad uscire dell’illegalità lecita e quotidiana nonostante gli sforzi delle persone oneste, che rimangono sole, abbandonate e contrastate dalle istituzioni. Nel corso di questi anni, in cui ho fatto inchiesta giornalistica al fine della denuncia, nell’ambito della mitilicoltura ho conosciuto gente onesta che lavora rispettando la legge con dignità tramandando la cultura di un lavoro sacro e storico di generazioni in generazioni. Nonostante le minacce ricevute so che ne vale la pena di continuare a denunciare chi nel comparto ittico, ed in particolare nella mitilicoltura, compie atti criminosi ed in questa filiera illecita sfrutta anche minori ed extra comunitari. La denuncia non si arresta proprio per continuare a tutelare i miticoltori onesti e per difendere la nostra cultura.
Una comunità cresce se chi l’amministra crede nella comunità, nelle sue capacità e nelle sue professionalità. Se la politica continuerà e calpestare i diritti e la dignità dei tarantini e noi rimarremo in silenzio non avremo un futuro e questa città rimarrà sul fondo delle classifiche nazionali e continueremo a vivere nella miseria metre i soldi pubblici saranno preda di affaristi che distribuiscono laute consulenze.
Chi desidera realmente la legalità in questa città? Chi vuole continuare a supportare l’illegalità non può più nascondersi dietro un dito.
“ArcelorMittal – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – dopo aver preso in giro sindacati e lavoratori oggi prende in giro anche la Magistratura e una comunità intera. E’ vergognoso che, dopo la sentenza del Giudice del Tribunale di Taranto che aveva stabilito la non validità dei criteri generici in graduatoria, come ad esempio come la “polifunzionalità”, oggi l’azienda produca graduatorie parziali che non corrispondono alla reale situazione del “Day One”, cioè dell’1 novembre, dove compaiono criteri aggiuntivi non previsti dall’accordo per la selezioni del