L’ipocrisia, la malafede, la politica “spettacolo” sul corpo di donne, di bambine sta andando avanti sui mass media in questi giorni
Il branco di Palermo, di Caivano sono i “figli” di questo sistema sociale borghese putrefatto, che sfodera sempre più dis(valori), riferimenti, modelli marci, sessisti, impersonificati dai borghesi, dai ricchi, dai rappresentanti dei governi, delle Istituzioni, dai grandi malavitosi, dai loro osceni figli, e “dati in pasto” agli uomini, ragazzi del popolo che non hanno niente se non la miseria della violenza di quartiere, dello sfogo maschilista del branco, di poter contare qualcosa sui social.
L’humus moderno fascista sta potenziando tutto questo, perché dà legittimità all’ostentazione della violenza reazionaria, come della sopraffazione, della stupidità più becera contro le donne.
Abbiamo detto tempo fa: gli stupratori sono sempre fascisti – i fascisti sono stupratori.
Questa realtà inevitabilmente peggiorerà se non la combattiamo a 360° gradi.
Le “soluzioni” non possono venire da un governo che è diretto da una fascista che usa il potere politico come potere personale, di cui far beneficiare anche sorelle e parenti e il cui compagno, "turista" a spese dello Stato, ha dichiarato: "se eviti di ubriacarti non ti stuprano", scaricando le colpe sulle ragazze stuprate che "se la sono cercata..."; un governo che ha ministri reazionari, integralisti per gli altri, che stanno peggiorando le condizioni di vita, di lavoro di milioni di donne, condizioni che inevitabilmente portano con sè l’aumento di forme di subordinazione, di dipendenza delle donne, di oppressione; da un sistema in cui la seconda carica dello Stato giustifica lo stupro del figlio e colpevolizza la donna violentata (appunto “se l’è cercata…” o “era consenziente” – come dice il più squallido e omiciattolo degli stupratori; ma quando viene detto dalla seconda carica dello Stato si vuole istituzionalizzare una concezione e renderla di dominio pubblico); un sistema politico in cui al potere ci arrivano solo donne ricche e inamovibili dalle loro poltrone, come la padrona Santanchè; un sistema sociale che sparge schifosa sottocultura, con le Tv, le loro trasmissioni, i social, in cui le donne sono offese, umiliate, messe in vetrina, mercificate come “tutto corpi”, ecc. ecc.
L’ipocrisia sta venendo fuori a piena mani sulla tragedia delle donne, ragazze stuprate.
Gli stupri, i femminicidi, non possono essere minimamente fermati da questa feccia dell’umanità!
Le Tv, i giornalisti servi del potere, stanno facendo “politica spettacolo”, con talk show, dibattiti in cui i “pari diritti”, “pari dignità” sono appannaggio solo dei rappresentanti del governo, Stato, o loro portavoce; fanno vedere le immagini dei quartieri disastrati, delle zone del degrado, di condizioni di abitazioni, di vita disumane, facili luoghi di grande e piccola malavita, di imbarbarimento dei giovani, come se fossero stati scoperti ora, dopo gli stupri. E in questi giorni gli interventi su Caivano/Parco Verde è evidente.
Maledetti! Basta che gli abitanti possano far sentire le loro voci, denunce e viene fuori quello che è sotto gli occhi di tutti: “siamo totalmente abbandonati...”, “abbiamo segnalato ma nessuno è venuto a risolvere neanche mezzo problema…”, “la situazione di Parco Verde è ultra conosciuta...”
Loro, i governi, lo Stato, le forze dell’ordine mantengono e desertificano quei luoghi in cui si possono tranquillamente commettere stupri, trascinare ragazze, bambine, in cui detta legge la malavita, e loro si “meravigliano” quando per caso alcuni di questi stupri, di queste violenze sistemiche vengono alla luce!?
Le soluzioni… I punti base su cui il governo sta pensando di adottare provvedimenti sono: la polizia, la scuola, la famiglia.
Ma sembra un tragico scherzo. La polizia? Ma si può riempire un intero grattacielo delle tante denunce fatte, spesso più volte, alla polizia da donne che poi sono state “regolarmente” uccise.
Quella polizia che nelle zone difficili lascia tranquilla l’attività quotidiana, conosciuta da tutti della grande malavita e che interviene solo per la micro criminalità. Aumento delle forze di polizia significherà solo più persecuzione dei ragazzi.
La scuola? Ma se la scuola, che era ormai degenerata come formazione culturale, istruzione, sapere critico, ora in epoca di fascismo e guerra imperialista sta diventando sempre più il luogo in cui a “fare educazione” entrano carabinieri, esercito, guardia di finanza, in una logica militaresca che è brodo di coltura di logiche di predominio, sopraffazione degli altri – Chi dovrebbe educare chi? (e questo lo diciamo anche a sinistra, dove purtroppo tanti e tante “anime belle”, democratiche, femministe pensano e dicono che la soluzione sta nell’educazione dei maschi al rispetto delle donne, per cui la, questa scuola avrebbe una funzione fondamentale).
La famiglia? Ma se la quasi totalità dei femminicidi avviene in famiglia, da parte di un convivente o ex convivente, e gli stupri “legali” avvengono ogni giorno in tante di queste famiglie. Piantedosi dice che i figli vanno educati dalla famiglia, e lo dice per Parco Verde in cui sta venendo fuori che due degli stupratori delle bambine sono figli di mafiosi della zona.
Poi si parla di incrementare, migliorare il cosiddetto “codice rosso”, nello stesso tempo in cui la sanità, che dovrebbe dar seguito al “codice rosso”, viene ogni giorno distrutta, resa impotente a rispondere ai bisogni generali della popolazione.
Da questo governo, da questo sistema le “soluzioni” che possono venire si presentano peggiori del male.
Ma c’è un altro fatto. A settembre il governo ha detto che insieme a questi presunti provvedimenti per “fermare” la violenza contro le donne, tra le decisioni principali che porrà alla discussione sono i provvedimenti sulla natalità.
Non è un caso. Da un lato si parla dei diritti delle donne, ma dall’altro con la campagna sull’aumento dei figli, si “pesano” le donne solo in base a quanti figli fanno: incentivi o detrazioni vengono promessi ai padroni se occupano donne con due/tre figli; bonus, aumento assegno unico, sostegni vengono annunciati sulla base del numero di figli.
Le donne, che dovrebbero essere tutelate, da queste governo sono considerate sempre più macchine per la riproduzione di forza-lavoro per il capitale e di corpi per le guerre. Quale sarebbe la dignità per le donne?!
LA SOLUZIONE LA POSSONO E LE DEVONO PORTARE LE STESSE DONNE!
E’ positivo che subito, dopo lo stupro di branco di Palermo, le femministe di Nudm si sono mobilitate con cortei improvvisi, con assemblea in piazza, presidi, mobilitando altre donne.
La pronta risposta è l’elemento di qualità, di distinzione in questa situazione.
Occorre continuare e toccare ogni aspetto.
Quando diciamo che le stesse donne sono la “soluzione”, vogliamo dire che la lotta “pericolosa” delle donne è la strada necessaria. Una lotta che colpisca direttamente gli stupratori, che occupa e comincia a fare “pulizia” nei quartieri degradati, che renda più difficile l’azione a stupratori, fascistelli, malavitosi, che occupa Istituzioni per imporre, con le buone o con le cattive, interventi, ecc.
Servono le manifestazioni, le assemblee per sensibilizzare, unire, aumentare le forze, ma in epoca di moderno fascismo servono sempre più le AZIONI, un’azione spesso vale più di tante parole.
Ma le parole sono importanti, soprattutto in questa fase di parole, coscientemente o non coscientemente sbagliate, devianti, confuse.
Gli stupri, i femminicidi oggi sono legati, espressione del moderno fascismo, della fase attuale del sistema capitalista/imperialista in crisi, che come una bestia che sta per morire è più aggressivo e sparge tutte le sue nere ideologie.
Parlare invece soprattutto di violenze sessuali frutto del patriarcato, copre la denuncia della situazione attuale, vede la condizione delle donne come frutto di cultura e pratica antica che questa società deve sradicare. Questa visione inevitabilmente mette l’accento, anche nelle lotte, sugli interventi culturali.
Devia, quindi, sulla strada necessaria.
La strada rivoluzionaria per rovesciare il capitalismo/imperialismo, il suo Stato, sistema, governo, in cui la forza delle donne sia una marcia in più.
Per questo occorre che le forze delle donne, delle femministe, delle rivoluzionarie più attive, più coscienti si organizzino, per portare avanti, all’interno e oltre le giuste e necessarie iniziative di manifestazioni e lotte che si fanno, il lavoro rivoluzionario.
Questo è il senso del nostro appello: unisciti, organizzati con il Mfpr – Movimento femminista proletario rivoluzionario