Lo Slai cobas Taranto esprime la massima solidarietà ai compagni
del Si.Cobas e Usb colpiti dalla repressione.Oggi alle 13 alle portinerie Acciaierie d'Italia e Ditte d'appalto dazibao e volantino informativo;
mercoledì 20 all'assemblea dei lavoratori della Tessitura Albini Mottola ore 20.30 piazza plebiscito, approvazione mozione
solidale e adesione a distanza alla manifestazione del 23 a Piacenza;
vorremmo per venerdì 22 presidio unitario alla prefettura di
Taranto., ma l'USB fa da sola ..
Poi la lotta continua con ulteriori iniziative.
Unità di lotta contro la repressione!
Liberare subito i compagni arrestati!
Il diritto di sciopero non si
tocca!
Lottare non è reato!
Preparare una grande risposta di massa - a Piacenza, in tutti i posti di lavoro e in ogni città - A Roma proponiamo il 17 settembre.
Fronte unico di classe -
lotta sindacale di classe finalizzata alla lotta generale contro Draghi e
ogni governo dei padroni - Insorgiamo il potere deve essere operaio!
Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
IL COMUNICATO DEL SI.COBAS NAZIONALE
UN NUOVO, PESANTISSIMO ATTACCO REPRESSIVO CONTRO IL SINDACATO DI CLASSE E LE LOTTE DEI LAVORATORI.
All’alba di stamattina, su mandato della procura di Piacenza, la polizia ha messo agli arresti domiciliari il coordinatore nazionale del SI Cobas Aldo Milani e tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli.
Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio. Tale castello accusatorio sarebbe scaturito dagli scioperi condotti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021: secondo la procura tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale…
Sul banco degli imputati figurano tutte le principali lotte e mobilitazioni condotte in questi anni: GLS, Amazon, FedEx-TNT, ecc.
È evidente che ci troviamo di fronte all’offensiva finale da parte di stato e padroni contro lo straordinario ciclo di lotte che ha visto protagonisti decine di migliaia di lavoratori che in tutta Italia si sono ribellati al caporalato e condizioni di sfruttamento brutale.
È altrettanto evidente il legame tra questo teorema repressivo e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato di Assologistica, con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici.
Ci troviamo di fronte a un attacco politico su larga scala contro il diritto di sciopero e soprattutto teso a mettere nei fatti fuori legge la contrattazione di secondo livello, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro.
Come da noi sostenuto in più occasione, l’avanzare della crisi e i venti di guerra si traducono in un’offensiva sempre più stringente contro i proletari e in particolare contro le avanguardie di lotta.
Contro questa ennesima provocazione poliziesca, governativa e padronale il SI Cobas e i lavoratori combattivi, al di là delle sigle di appartenenza, sapranno ancora una volta rispondere in maniera compatta, decisa e tempestiva.
Invitiamo sin da ora i lavoratori e tutti i solidali a contattare i rispettivi coordinamenti provinciali per concordare le iniziative da intraprendere.
Seguiranno aggiornamenti.
Le lotte contro lo sfruttamento non si processano.
La vera associazione a delinquere sono stato e padroni.
ALDO, ARAFAT, CARLO E BRUNO: LIBERI SUBITO!
SI cobas nazionale