La differenza è solo nelle "belle" parole... Ma per gli operai neanche quelle...
Riportiamo e invitiamo a sentire questa intervista fatta da Milano Finanza a Franco Bernabè, attuale presidente di Acciaierie d'Italia, in rappresentanza della parte pubblica, perchè gli operai prima di tutto abbiamo coscienza delle intenzioni della parte pubblica (di fatto del governo, tramite Invitalia) per sgomberare ogni illusioni, portata anche ieri dai sindacati, in particolare Uilm, Fiom e sostenuta fortemente da Usb, che la soluzione di tutti i gravi problemi degli operai, sia dell'Appalto che di Acciaierie d'Italia, sarebbe nel passaggio maggioritario o completo dello stabilimento nelle mani dello Stato.
https://video.milanofinanza.it/video/bernabe-acciaierie-d-italia-no-pressioni-sul-governo-ma-senza-liquidita-ex-ilva-e-a-rischio-pp4jROj2k1rt
In questa lunga intervista Bernabè nulla dice sui provvedimenti di sospensione dei lavori alle ditte d'appalto e quindi dell'attività lavorativa bloccata per centinaia (per ora) di operai; nulla dice della volontà di Acciaierie di aumentare il numero dei cassintegrati diretti; nulla dice su tutta la situazione immediata che vede impianti a rischio, costanti rischi per la sicurezza dei lavoratori, sulle bonifiche non fatte, ecc.
Ma in realtà queste cose le ha dette in dichiarazioni stampa, che tutti possono leggere, in cui Bernabè afferma chiaramente che appoggia pienamente tutte le decisioni della Morselli circa i provvedimenti dei giorni scorsi. QUINDI, BERNABE' AVALLA TUTTE LE DECISIONI DELLA MORSELLI, LA "PARTE PUBBLICA" NON E' DIFFERENTE DALLA "PARTE PRIVATA". Anche i comportamenti sono uguali: entrambi non si sono presentati all'incontro presso il Ministero delle Imprese di giovedì 17 novembre.
Nell'intervista Bernabè ripete parole gia' dette in passato, promesse di "futuro luminoso" per la produzione, per le sorti dell'azienda, per la decarbonizzazione (per cui in altre dichiarazioni ha sempre parlato di 10 anni); ma da un lato non spiega perchè - a differenze di altre siderurgie in Italia e in Europa che aumentano produzione e utili anche come effetto della cessazione della produzione in Ucraina per la guerra inter imperialista - l'ex Ilva invece sta in forte crisi di liquidità e la produzione è ai minimi storici; Bernabè afferma ma non spiega se e perchè vi sarebbe un eventuale riduzione di commesse o se questi livelli di produzione dipendono piuttosto dallo stato degli impianti; dall'altro non dice assolutamente nulla cosa questo futuro significa per gli operai, in termini di esuberi, attacco al salario, sfruttamento, salute e sicurezza.
Ugualmente sugli investimenti ambientali, dovremmo credergli sulla parola, ma nulla aggiunge in termini di dati, piani, ecc.
IN REALTA' SI CONFERMA QUELLO CHE LO SLAI COBAS HA SCRITTO IERI NEL VOLANTINO DATO ALLO SCIOPERO:
"Nel quadro della vertenza allo Slai cobas non interessa proprietà pubblica o privata che sia.
Ora si vede chiaro che Bernabè/Invitalia e Morselli/Arcelor Mittal sono d’accordo e sono due facce della stessa medaglia.
Interessa che le rivendicazioni dei lavoratori vengano tutte accettate".
Subito:
- ritiro subito della lettera della Morselli e il rientro di tutte le
ditte e operai al lavoro con pagamento delle giornate perse. Con blocco
delle nuove cassintegrazioni-licenziamenti esuberi nell’appalto.
- estensione della integrazione salariale a tutti i cassintegrati Acciaieria/Appalto.
– NO alla
cassintegrazione unilaterale, allargata e permanente in Acciaierie -
nessun nuovo esubero dell’organico attuale di Acciaieria d’Italia e
ditte dell’appalto
E nell'immediato futuro:
- rientro
nel 2023 dei 1600 Cigs ex Ilva AS nell’organico Acciaierie d’Italia;
- più salario/riduzione d’orario di lavoro a parità di paga;
- soldi e piano di bonifiche,
- Sì a prepensionamenti alla ex Ilva/Appalto anche come risarcimento a fronte di morti sul lavoro e da inquinamento, amianto.