Anni fa nei movimenti era in voga uno slogan, un pò satirico ma che dava il senso della denuncia contro un sistema causa di tutti i mali: "Piove... Governo ladro".
Oggi non è satirico riprenderlo cambiandolo in "Fa caldo... governo ladro", e non è neanche tanto per dire... Qui ci troviamo effettivamente a un caldo impossibile in cui sono chiarissime le cause e le responsabilità dirette di questo sistema capitalista/imperialista che per i suoi profitti, per il massimo dello sfruttamento della natura, e degli uomini, sta distruggendo l'ambiente, l'intera terra, le forze produttive; e oggi, nella sua fase di ultimo stadio, diventa più avido e feroce.
Taranto è su tutti i giornali nazionali per la temperatura dei mari arrivata a 30 gradi. Cosa che inevitabilmente ha effetti sui pesci, sui mitili.
Non si contano poi le denunce, le segnalazioni (a Taranto dalle ditte dell'appalto e dai reparti di Acciaierie, ai lavoratori pulizie Amat, degli asili, ecc,); in alcuni casi purtroppo ancora pochi, a livello nazionale ci stanno proteste e qualche fermata/sciopero dai luoghi di lavoro, dalle fabbriche come dai cantieri, dalle campagne, ecc., che tra l'altro dimostrano che i rischi non sono solo per chi lavora all'esterno sotto il sole, ma anche per chi lavora all'interno di capannoni, strutture in cui si soffoca, si sviene per il caldo e per lo sfruttamento che continua nella stessa maniera, senza tregua.
E dire che questa condizione di lavoro sta anche uccidendo non si esagera affatto: sono almeno 5, per quelli che sono arrivati alle cronache, finora i lavoratori morti a causa del caldo.
Governo e mass media asserviti tendono a rappresentare questa situazione come "eccezionale", dipendente da una natura "impazzita", e cazzate di questo genere.
I padroni sono un pò più preoccupati, e Bonomi dice al governo di intervenire con misure tipo quelle usate nel periodo della pandemia: in particolare con cassintegrazione e smart working.
Ma la loro "preoccupazione" e richiesta sono solo ad usum difesa dei loro profitti e dei loro costi, non dei lavoratori e lavoratrici: che, al massimo, sia il governo a mettere qualche riparo ma non loro.
Per i lavoratori, invece che soluzioni sarebbe un ulteriore attacco al salario sempre più misero (con la cig) o (con lo smart working) uno scarico sui lavoratori (ma solo per una minima parte, spesso donne) della continuità del lavoro a casa, con costi energetici scaricati sulle lavoratrici o in condizioni di stessa calura ma con più carico e ore di lavoro.
E i padroni non devono fare nulla... in tanti lavori non forniscono neanche le bottiglie di acqua (perchè anche questa miseria non deve pesare sulle loro tasche), e su questo sono uguali sia i padroni piccoli che i padroni medi o grandi che hanno rifatto grandi e più profitti (da loro stessi dichiarati) dopo il covid.
Quando sarebbero abbastanza chiare le misure da adottare subito (alcune di queste sono già previste nel TU sulla sicurezza e salute, ma sono bellamente violate, e il governo "collabora" - vedi su questo, dopo l'articolo, una utile relazione fatta da Marco Spezia, esperto in sicurezza e membro di Medicina Democratica).
Ridurre l'orario di lavoro a parità di paga; aumentare ed estendere il tempo delle pause; mettere condizionatori in tutti i locali e luoghi di lavoro; attrezzare luoghi mobili nelle campagne, nei cantieri per ripararsi dal caldo e refrigerarsi; la cassintegrazione? Ma con un'integrazione che recuperi al 100% il salario perso; ecc. Ogni lavoratore, lavoratrici, delegato sindacale saprebbe indicare le misure necessarie e possibili subito.
E un governo, anche borghese, potrebbe immediatamente imporle.
Ma i padroni grandi e piccoli quando devono intaccare i loro utili sembra che gli vuoi "ammazzare la madre"... E questo governo Meloni, come e più dei governi che lo hanno preceduto, i soldi alle aziende li dà solo per salvaguardare i loro profitti.
E allora ci vuole la lotta, le fermate, gli scioperi improvvisi, dal basso. I sindacati di classe e combattivi questo devono fare (come alla Evoca di Bergamo, come alla Stellantis a Pomigliano, come in alcuni luoghi della logistica).
I lavoratori e le lavoratrici, prima di sentirsi male, di svenire, devono fermarsi e costringere i sindacati confederali a coprirli sindacalmente.
Landini chiede Tavoli per fare protocolli (tipo periodo Covid). Ma, quale "protocolli"! Ci vogliono subito misure urgenti da parte delle aziende e del governo, misure che sono già chiare. I Tavoli servono ancora e ancora, di più in questo caso, a nascondere il collaborazionismo dei sindacati confederali con padroni e governo sulla pelle dei lavoratori; al massimo parole a copertura di niente fatti. E la Ministra del Lavoro, consulente delle aziende, prende tempo ma non fa nulla, al massimo ripete le stesse proposte dei suoi "datori di lavoro".
Anche la condizione proletaria di questi giorni sta a dimostrare che serve il socialismo, il potere in mano agli operai, che espropria i capitalisti e prende in mano la gestione delle fabbriche, della agricoltura, ecc,, anche per risolvere in pochissimo tempo questa situazione.
Dimostra che questo sistema capitalista non è in grado, non può e non vuole, risolvere neanche mezzo problema sociale; e che quindi la lotta più "concreta" è quella rivoluzionaria per rovesciare questo sistema e costruire la società socialista. Non è una lotta del "sol dell'avvenire" ma una lotta di oggi, necessaria per non far continuare a distruggere le nostre vite.